Docking in "retromarcia".

Veicoli spaziali come la Big Gemini,il Klipper o l’Aries sono disegnati per compiere il Docking con stazioni,o altre astronavi in “retromarcia”,ossia agganciandosi non con la parte anteriore ,ma bensì con quella posteriore.Mi sono sempre chiesto se questa manovra sia più complicata,non potendo i piloti per ovvi motivi affidarsi a rilevamenti ottici del bersaglio.Immagino che su veicoli moderni come il Klipper o l’Aries l’inconveniente sia risolto con una telecamera posta sopra la sonda di aggancio che trasmette direttamente ad un monitor posto in cabina di comando.Ma come poteva svolgersi la manovra in una navicella come la Big Gemini, in cui ridotte le dimensioni del cockpit difficilmente avrebbero permesso l’inserimento di uno schermo televisivo?

Per quanto riguarda l’ARIES, come giustamente scrivi, è un sistema di allineamento coadiuvato da telecamere a consentire l’attracco.

Mentre per la Big Gemini, a quanto ne so, doveva esserci (anche se non si vede nei disegni disponibili) un oblò posto nella parte posteriore del modulo di servizio (ricordiamoci che era pressurizzato) a consentire l’attracco.

In effetti anche la Soyuz, pur effettuando un docking frontale, lo fa in maniera per così dire “indiretta”, dato che si affida al sistema elettro-ottico posto nel periscopio presente nel modulo di rientro, visto che la Soyuz non dispone di finestrini che guardano in direzione del moto.

Da un punto di vista strettamente dinamico e strutturale il fatto che il docking avvenga di dietro piuttosto che frontalmente è irrilevante, basta predisporre gli opportuni rinforzi strutturali nella parte di coda e progettare il sistema di thruster in modo da ottenere una buona manovrabilità nel senso +x -x.