SLS troppo costoso?

http://www.thespacereview.com/article/1979/1

Una breaking news a giudicare dalla data dell’articolo…

Pathfinder/Sojourner atterra su marte
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/07/08/sojourner-in-viaggio-tra-le-rocce-rosse.html

Anche Apollo all’inizio aveva i suoi detrattori, come in tutte le cose, ma ormai il dado è tratto.

Il problema è che se con il 10% della spesa possiamo avere lo stesso tipo di lanciatore fatto da privati, allora sono soldi buttati, che invece potrebbero essere impiegati per una missione lunare, per esempio.

SLS, come TUTTI i programmi di NASA (compreso quello che ha versato fiumi di dollari nelle casse dei “privati” per i COTS, per dire), e’ frutto delle scelte delle amministrazioni elette. Per miope che possa essere, si tratta di un compromesso che tiene conto delle direttive ricevute, dei soldi a disposizione, della necessita’ tutta politica di distribuire lavoro nei vari stati americani e di tenere vive alcune competenze chiave che consentano al governo di conservare la capacita’ strategica di lanciare oggetti nel cosmo.
Se il privato chiude o va a gambe all’aria, NASA quale ente governativo manterra’ la capacita’ di progettare e lanciare vettori.

In ogni caso SLS resta un razzo senza missione, e imhhho serve proprio per tenere “occupati” ingegneri, tecnici ed industria.
Speriamo sappiano farci qualcosa nel prossimo futuro, ma a noi europei, in un certo senso, poco importa e poco possiamo farci: se gli americani vogliono un programma spaziale forte, dovranno favorire alle prossime elezioni un candidato che presenti un’agenda spaziale robusta a sufficienza.
Nessun imprenditore mettera’ soldi in un progetto per sopperire alle inefficienze del pubblico: lo fara’ solo se pensa potra’ ricavarne un utile.

Detto questo e senza voler impedire alcuna discussione, sia ben chiaro, mi chiedo l’utilita’ di iniziare l’ennesimo thread-fiume su questioni vecchie e straritrite… Contenti voi…

Costi a parte, il problema resta la mancanza di visione: come hai giustamente sottolineato, si fa l’SLS senza avere in programma uno straccio di missione BEO che richieda una nave di alto tonnellaggio.
Ho aperto questo topic, perché sui forum di astronatica statunitensi è ancora un argomento molto acceso su cui si continua a discutere. Ho cercato un topic analogo su FA e non essendo riuscito a trovarlo ho pensato di riportare anche qui la discussione.
Se invece è stata già abbondantemente sviscerata in un topic che mi è sfuggito mi scuso.

Il rischio sarebbe aprire l’ennesima diatriba pubblico-privato, NASA contro premiata ditta razzi & affini, SLS contro futuribili (e spesso fantomatici) vettori privati.
Che SLS,le sue possibili destinazioni ed il calendario dei suoi lanci generi molti dubbi e timori è un fatto,che i privati in campo spaziale siano la panacea di ogni male e la soluzione di ogni problema è piuttosto dubbio.
Vedremo; personalmente mi auguro che SLS divenga un tassello di un architettura che coinvolga anche i privati e gli enti spaziali di altre nazioni.

Però SLS non lo produce la NASA con quattro scienziati occhialuti in una cantina buia o nell’Area 51. Idem per Orion.

Sono le INDUSTRIE PRIVATE che fabbricano l’SLS e L’Orion. Acquisiscono esperienza e dopo la sfruttano, magari per fare vettori più aggiornati di quelli attuali. Ne più ne meno di quello che fa Space-X, che senza il programma di privatizzazione della NASA, ho i miei dubbi che si sarebbe imbarcato in Dragon.

I privati, quindi, ci sono già. Forse non hanno le palle di rischiare a proporre qualcosa che poi resterà sul loro groppone.

Stiamo sempre qui a blaterare che non ci sono vettori potenti per tirare su pezzi di stazioni spaziali, navette e missioni interplanetarie, poi quando si avvia un progetto finalmente… no. Non va bene. Lo volevo rosa a pallini gialli, con le ali canard ed un vano di carico dove ci stia solo una stia per polli.

Ma allora… io proprio non capisco. L’ESA fa l’upgrade dell’Ariane. La Russia con l’Angara cerca di riportare in auge il vecchio Energhia (altrimenti con che cosa manda su i nuovi moduili della progettata stazione spaziale full Russia) e gli USA cosa devono fare, riportare in auge il Redstone per farvi contenti?

A fare bastian contrario siamo bravi tutti. Quando poi c’è da fare… la responsabilità è sempre di qualcun altro.

Vogliamo SLS alato e riutilizzabile? Ok, quanti secoli di studi servono?
Vogliamo Marte? E con cosa ci andiamo su? Con centinaia di voli del Vega?
Dopo il 2024, con quale vettore porteremo su i pezzi della nuova ISS (ammesso che si farà)? Togliamo le navette dai musei, le rispolveriamo e le rimandiamo su? Qualcuno si offre volontario per una onorevole morte suicida?

SLS usa tecnologie vecchie? Perché, dove sono le mirabolanti propulsioni avveniristiche? I superpropulsori ad antimateria o la velocità warp…

Tutta questa gente che ha le soluzioni sotto il naso e non le sfrutta… bah.

Domanda. C’è qualche vettore in grado di spingere Orion in un qualsiasi punto lagrangiano, adesso?

Semmai il dibattito interessante potrebbe essere il seguente: lanciatori pesanti per missioni BEO “all in one” Vs. lanciatori leggeri per veicoli modulari da assemblare in orbita mediante rendez-vous.

C’è stata tutta una discussione in proposito tra Robert Zubrin, che necessita dell’SLS per la sua Mars Direct e Grant Bonin, che invece aveva progettato una missione analoga con una nave modulare da assemblare in orbita con più lanci di Delta IV o Falcon H.

Però i colossi come l’ULA alla fine non riescono ad essere efficienti e competitivi quanto una piccola azienda come la SpaceX. (l’Orion alla fine costerà quanto una decina di capsule Dragon o forse ancora di più). Il “costo della complessità” è un aspetto interessante che andrebbe analizzato: anche la SpaceX, se un domani dovesse crescere e diventare un colosso come la Boeing, andrà sicuramente incontro ai medesimi problemi.

Più è pesante un lanciatore, più teoricamente il costo del lancio per Kg dovrebbe essere economico (il Falcon H è infatti più economico del Falcon 9). Però l’SLS non riesce ad essere economico, anche perché utilizza tutta componentistica custom, piuttosto che prodotti di serie, come i lanciatori SpaceX (es. le turbopompe dei Merlin sono acquistate della Barber Nichols).

SpaceX vorrebbe invece una gara d’appalto pubblica dove tutti possano competere per aggiudicarsi il contratto d’un lanciatore con delle specifiche analoghe a quelle dell’SLS. Elon Musk ha dichiarato che in questo caso, la SpaceX potrebbe sviluppare un vettore pesante con le stesse caratteristiche dell’SLS in appena 5 anni per 2.5 miliardi di dollari invece di 38.

Semmai il dibattito interessante potrebbe essere il seguente: lanciatori pesanti per missioni BEO "all in one" Vs. lanciatori leggeri per veicoli modulari da assemblare in orbita mediante rendez-vous.

C’è stata tutta una discussione in proposito tra Robert Zubrin, che necessita dell’SLS per la sua Mars Direct e Grant Bonin, che invece aveva progettato una missione analoga con una nave modulare da assemblare in orbita con più lanci di Delta IV o Falcon H.

Sarebbe un ottima idea per un thread specifico,concentrandosi sui vantaggi e gli svantaggi (tecnici,economici,logistici) delle due architetture indipendentemente dal discorso pubbico/privato.
Per esempio la mia opinione è che un architettura modulare,unita ad una riduzione di pesi dei carichi utili,grazie a materiali compositi e strutture inflatabili sarebbe preferibile ad un approccio che contempli un grande lanciatore tipo SLS.

Considera però che se dipendesse da me,il programma manned dovrebbe concentrarsi sul sistema terra-luna (con qualche missione esplorativa verso asteroidi),lasciando perdere ogni progetto manned per Marte per i prossimi cinquant’anni.

col fatto che dragon oltre Leo non è certificata, Orion in teoria ti porta alla luna e oltre. …

Si potrebbe mettere su “discussioni tecniche varie” se sei d’accordo.

Perché escluderesti Marte?
Una volta che hai una nave modulare assemblata in orbita, aggiungendo o togliendo moduli la puoi configurare come vuoi, adatta sia a missioni lunari, sia a Marte, ma anche per studiare gli asteroidi o persino per una missione nell’orbita di Venere con un lander robotico. Il bello della nave modulare consiste proprio nella versatilità e nella massima riutilizzabilità.

Una nave all-round per ogni tipo di missione.

col fatto che dragon oltre Leo non è certificata, Orion in teoria ti porta alla luna e oltre. …
[/quote]

Il Dragon Rider lo sarà sicuramente. Sarà persino più sicura perché potrà abortire la missione in qualsiasi fase del lancio e avrà la doppia possibilità di effettuare un atterraggio sia col paracadute sia completamente propulsivo coi retrorazzi. Poi non dimentichiamoci che sia l’orion sia la dragon sono capsule e per andare lontano devono essere montate su un veicolo idoneo che ancora non c’è. Non si atterra sulla Luna senza un lander e al momento nessuno ha in programma la costruzione di un lander lunare (anche se il Dragon con piccole modifiche potrebbe atterrare su Marte).

Come al solito, si spendono soldi su progetti anche interessanti ma a macchia di leopardo, senza una strategia diretta al conseguimento di un obiettivo.

Mi sembrerebbe una discussione tecnicamente stimolante ,ma non devo certo io ad essere d’accordo,
semmai ma tu a valutare se ti sembra un idea interessante per un thread.

Escluderei Marte,perchè come ho già scritto in diversi thread,non mi sembra una priorità,e perchè quel progetto ha sempre affondato tutti i programmi in cui è stato inserito e di cui era parte;dal piano post-Apollo di Von Braun e Thomas Paine,all’iniziativa spaziale di Bush padre,al Constellation di Bush figlio.
Per quanto mi riguarda l’uomo su Marte è molto in fondo alla lista.

Interessante opinione riportata su NASA Watch:

commercial space is strongly hampered by this bill while SLS and Orion are clearly the agency's most important projects - even if they have no approved destination or funded payloads. [b]Congress really does not like the Asteroid Redirect mission and has tried to kill it more than once. Congress has also has cut the new technologies needed to get humans to Mars and elsewhere[/b], and has left the planetary program on a slow road to decline.

http://nasawatch.com/archives/2014/01/charlie-bolden-8.html

Il Dragon Rider lo sarà sicuramente. Sarà persino più sicura perché potrà abortire la missione in qualsiasi fase del lancio e avrà la doppia possibilità di effettuare un atterraggio sia col paracadute sia completamente propulsivo coi retrorazzi. [/quote]
Il Dragon Rider potrà trasportare verso Marte astronauti tanto facilmente quanto una capsula Dragon cargo attuale può trasportare astronauti… a parole è solo qualche modifica visto che sono praticamente la stessa cosa, nei fatti sono 5 anni di sviluppo e investimenti superiori… Una capsula progettata e dimensionata per ospitare astronauti per qualche ora NON può automaticamente e semplicemente ospitarli per dei mesi oltre la LEO…
Per il discorso Black Zones invece non ne avrà (forse) il Dragon Rider ma non le avrà (sicuramente ) nemmeno Orion…

Idem vedi sopra per le “piccole modifiche” che dovrebbe subire la capsula Dragon per atterrare sul suolo marziano come un lander…

Il Dragon Rider è una capsula adatta al rientro e all’atterraggio su un pianeta dotato di atmosfera, quindi è chiaro che non potrà essere il veicolo principale durante i sei mesi di trasferimento, né durante i 500 giorni di soggiorno sulla superficie del pianeta rosso, se mai ci andremo. Potrebbe essere utilizzata come lander da un veicolo più grande e una volta atterrata come modulo di superficie aggiuntivo di un habitat più grande.

Dipende se la torretta coi razzi a propellente solido viene mantenuta fino all’inserzione in LEO o viene sganciata prima, come avveniva con l’Apollo.

Il sistema di retropropulsione ipersonica con i razzi inclinati a 45° è stato studiato apposta per rallentare il flusso sullo scudo termico massimizzando l’attrito e comportandosi come un air-augmented rocket per minimizzare il consumo di propellente in discesa. E’ stato concepito a monte per lavorare sia nell’atmosfera terrestre che in quella marziana. Per questo le modifiche sono poche e conistono soprattutto nell’eliminazione del paracadute ausiliario, in adatto a funzionare in velocità supersonica.

La versione unmanned marziana Red Dragon, concepita per missioni di prospezione con possibilità di trivellazione per cercare acqua, secondo le simulazioni numeriche della NASA può atterrare su terreni con una elevazione di -300 metri sotto il MOLA in giù con una tonnellata carico pagante. Ovviamente Musk la costruirà solo se la NASA è interessata.

Se questo è un thread-fiume ecco il mio affluente:

http://en.wikipedia.org/wiki/Skylab_II

Poter mettere in LEO degli “open-space” di 8,5 metri di diametro (Skylab era di 6,7) potrebbe essere ottimo per il dopo ISS e anche nell’ottica del turismo spaziale. Gli habitué di Dubai, ormai annoiati da palazzi rotanti e isole a forma di palma, non aspettano altro.