Buona cosa che, pur se dopo tanto tempo, anche questo satellite sia stato reso operativo per la sua missione. Quello che mi lascia un poco perplesso è il fatto che sia stato costruito molti anni fa. Non si rischia di avere in orbita un satellite con strumentazione oramai obsoleto? Non sarebbe stata buona cosa aggiornarlo con strumentazione più recente?
Il costo della missione, compresa la sua costruzione risulta “basso” però, nelle spese sostenute si è tenuto anche conto dei costi di immagazzinaggio del satellite per tutti questi anni?
Aggiornare la strumentazione vuol dire, di solito, rifare il satellite. Purtroppo non si può, per aggiornare ogni singola parte devi rifare tutti i passaggi di progetto, verifica, compatibilità , costruzione, commissioning e testing dell’insieme. Alla fine rifai tutto o quasi, e se non è nel budget dall’inizio non ha senso.
E’ storia comune a tantissime missioni.
Bell’articolo, Paolo, complimenti. E’ affascinante la storia di questo satellite quasi obsoleto.
Hai risposto anche alla domanda che ci eravamo fatti io e manoweb, circa la distanza in mare della chiatta di SpaceX dal luogo di lancio, dai 300 ai 650 km.
Vi ringrazio per gli apprezzamenti. Avere dei lettori attenti, competenti e soprattutto appassionati come voi è lo stimolo principale che mi porta a scrivere. Oltre ovviamente alla mia stessa passione per tutto ciò che vola nello spazio, che al momento è smisurata.
cavolo che bell’articolo
un eventuale lancio con lo shuttle aveva un costo che lo aveva reso impossibile
con spaceX che doveva anche testare questo profilo invece no
Ho alcune domande: ma veramente Al Gore voleva lanciare questo satellite con lo Shuttle? L’america non aveva un modo piu’ semplice per lanciare un satellite, relativamente piccolo come questo???
Credi che realizzeranno un sito web in onore di Al Gore, con le immagini della terra riprese dalla sonda, anche se solo ogni sei ore (i ritmi di update del 2015 non sono gli stessi di quelli a cui si era abituati nella fine degli anni 90)
Riguardo l’accensione “particolarmente lunga” del primo stadio, e “impedendo di fatto allo stadio di tornare indietro”, puoi fornire maggiori dettagli / referenze? Non ho cronometrato ma non mi e’ sembrato che il primo stadio abbia bruciato molto piu’ dei “normali” lanci avvenuti fin’ora. In futuro, dove e’ possibile trovare informazioni sulla posizione della chiatta?
Un altro motivo per cui lo shuttle non l’avrebbe lanciata era che, HST a parte (e non è stato facile farlo approvare) non si volevano missioni senza Safe Haven, in caso di danni al TPS rilevati dopo il lancio.
Suppongo che sarebbe stato lanciato come carico secondario. Nella stiva dello Shuttle ci stava parecchia roba. Certamente non si sarebbe approntata una missione per la sola messa in orbita di Triana.
Non lo so. Sarebbe una bella idea. Tra l’altro Al Gore era presente al lancio.
Da Spaceflight101: The first stage has a primary burn time that varies depending on the mission design. Flights using the full performance of the first stage without propulsive return maneuvers burn the first stage for up to 185 seconds while missions that include a first stage return require the stage to shut down its engines after 155 to 165 seconds of powered flight to leave sufficient propellants for the descent to a landing site.
In questa occasione il primo stadio è rimasto acceso per 164 secondi, appena sufficienti per la manovra di rientro ma non per poter tornare indietro.
Continuando a seguire AstronautiNEWS, se no cosa ci stiamo a fare?
Peccato che non abbiano pubblicato il video intero (sempre che esista) fino all’ammaraggio.
Ma c’è scritto che hanno consegnato le SD a SpaceX…ok…e le videocamere e soprattutto il resto del fairing? Dal pinto di vista legale come funziona? Chi trova piglia o resta tutto di proprietà di SpaceX?
si’ perche’ non ha senso… un fairing e’ un pezzo relativamente “low tech”: un guscio di carbonio e nido d’ape con del materiale fonoassorbente. non vedo grandi guadagno dal riutilizzarlo piuttosto che fabbricarne uno nuovo.
senza contare che e’ stato per mesi in acqua salata, ambiente parecchio aggressivo, che il carbonio assorbe l’acqua anche dopo la “cottura” in autoclave ecc ecc