Oltre alla visita al MAMM per vedere la Vostok originale di Gagarin, vi offro anche un piccolo bonus: ho approfittato del mio viaggio a Mosca anche per visitare il Museo della Cosmonautica, e devo dire che ne è valsa la pena.
Purtroppo avevo appuntamento per cena con i colleghi NASA alle 6 ( ), il che mi ha lasciato solo tre orette per visitare il museo. E no, tre ore non bastano. Molte cose le ho viste di corsa, e nonostante tutto, se loro fanno gli Americani e vanno a cena presto, io faccio l’Italiano e arrivo in ritardo alla cena
Il biglietto per la visita costa 250 Rubli, ovvero circa 3.50 Euro, davvero un prezzo irrisorio.
Però per quel prezzo, le fotografie sono permesse solo con lo smartphone. Se uno vuole fare foto con la macchina fotografica, deve pagare 230 Rubli aggiuntivi. Ovviamente sono andato un attimo in banca a fare un mutuo e ho pagato quei 3 Euro in più…
Purtroppo la maggior parte delle descrizioni sono in Russo, con poche traduzioni in inglese. Il museo offre anche un’audio guida, a cui peró ho dovuto rinunciare per i motivi di tempo di cui ho già parlato. Per chi dovesse andarci, suggerisco di considerare almeno 5 ore per una visita completa e assolutamente prendere l’audioguida (che costa tipo 1 euro in più)
Il Museo si trova direttamente sotto al monumento ai conquistatori dello spazio, che per noi appassionati già da solo meriterebbe un viaggio a Mosca. Vi metto qui alcune foto del monumento, alto un centinaio di metri, poi parto con le foto del museo.
Per entrare al museo, si passa sotto ad una foto di Gagarin, dopodiché si entra in un’area in cui ci sono molti modelli delle prime sonde della cosmonautica sovietica.
L’ordine di questa sala è un po’ poco chiaro, e io ovviamente sono partito dalla fine…
1-2) La tuta SK-1 in uso sulle Vostok
3) Un apparato telefonico usato da Korolëv per comunicare durante le missioni Vostok
4) Un monumento a Gagarin, che sovrasta tutta la prima sala
Uscendo a destra della prima stanza, si arriva in una stanza più piccola, dove ci sono vari cimeli. Purtroppo le descrizioni sono quasi tutte in Russo, e quelle poche in Inglese sono molto più scarne di quello che c’è scritto in Russo.
1-2) Una ricostruzione del laboratorio di Tsiolkovskij e della sua idea si veicolo spaziale
3) Una ricostruzione dell’ufficio di Korolev
4) Il cappotto di Korolev!
5) Alcune celle dei pannelli solari della Mir, rimossi durante un’eva e riportati a terra per analisi
Continuando, si passa nell’area espositiva più grande del museo, che è su due piani. Anche qui non ho capito bene quale dovrebbe essere l’ordine di visita, perché le cose non sembrano essere messe in ordine cronologico. Io ho proseguito a sinistra, rimanendo al piano superiore. Alla fine del piano superiore, si scende al piano inferiore e si torna indietro. Volendo si può fare anche il giro al contrario, scendendo da destra al piano inferiore e visitando prima quello…
La tuta Yastreb usata per il trasferimento dalla Soyuz 5 alla Soyuz 4
Un poster della Soyuz-27 e Salyut 6 firmato dai Cosmonauti
3-4) La Sokol in uso sulla Soyuz (spero di non dire castronerie) e un seggiolino
1-2-3) La tuta Krechet, sviluppata per la superficie lunare
4) La tuta di Michael Collins, direi mai usata, che la NASA ha regalato all’URSS
5) Frammenti di rocce lunari, riportati dall’Apollo 11
Di tutto il museo, è la cosa che mi ha fatto emozionare di più
Dal cappotto poi si riesce a immaginare la sua fisionomia, bassino ma ben piantato, con le spalle larghe