Si allontana ancora il lancio del modulo russo MLM Nauka

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Bell’articolo. Nella mia ignoranza non riesco ad immaginare il contaminante ed i motivi che portino a durare oltre un anno le operazioni di decontaminazione.

Il contaminante può essere qualsiasi cosa, da corrosione, a delaminazione di trattamenti superficiali, degradamento dei materiali utilizzati in qualsiasi parte dell’impianto ecc. Un anno può essere tanto o poco ma se l’intero impianto è potenzialmente contaminato significa “disallestire” tutto il modulo, rimuovere pannelli e strumentazioni per poter raggiungere i condotti sospetti, smontarli, analizzarli e bonificarli, rimetterli in condizioni di volo, infine rimontare e riassemblare completamente il modulo, ricominciare le campagne di test e riqualificare al volo tutto il modulo… tutto questo con procedure che probabilmente, almeno in parte, sono state create ad hoc ora per tale evenienza, con relativo tempo di stesura, controllo e validazione… insomma lavoro ce ne è sicuramente per un anno.

esempio banale: vedere l’F35, dove il raffreddamento dell’avionica è affidato a scambiatori di calore con il combustibile, fatti di serpentine messe nei serbatoi. Il rivestimento delle serpentine si è dimostrato non compatibile con il carburante, si stacca e blocca i filtri. Per sistemare la cosa si tagliano buchi nelle ali e si cambiano tutte le parti, che ovviamente non erano previste come smontabili. Enorme casino, e qui potrebbe essere successo qualcosa di simile, basta un “innocente” cambio di materiali o processi di qualche parte.

Thx

Purtroppo risultano contaminati anche i serbatoi precedentemente rimossi e che potevano rappresentare un’ancora di salvezza per Nauka. A questo punto l’unica opzione rimasta è la rimozione dei serbatoi di Nauka, la loro ripulita e la successiva reinstallazione. Il lancio quindi passa da TBD a CC (Campa Cavallo).

http://russianspaceweb.com/iss-fgb2-mlm-2017.html#0404

Su sword.com.au danno il lancio nel primo trimestre 2018.
Mah.

Ma è possibile che non vi sia un’industria in Russia che sia in grado di ricostruirli ex novo in breve tempo? Ci saranno pure in giro dei progetti e delle schede tecniche che possano essere utilizzate da altre società per realizzarli!

Grazie Lupin, dopo una giornata di lavoro mi hai regalato una sonora risata… scusate l’OT

Con quale denaro?

La TASS dice fine 2018 nella migliore delle ipotesi. Pare inoltre che il contaminante sia costituito da polvere metallica derivante dal processo di fabbricazione. I serbatoi dovranno essere “segati” per accedere al loro interno e successivamente risaldati. In pratica un annetto di lavoro. Nel modulo ci sono poi delle parti in gomma che non rispettano più gli standard essendo ormai li da troppo tempo. Ci vorrà quindi qualcuno che si prenda la responsabilità di dare comunque l’OK per il lancio.

Io comincerei a fare richiesta per poterlo esporre alla prossima AstronautiCON.

Niente da fare, i processi produttivi della Grande Madre Russia sono rimasti gli stessi dai tempi dei motori dell’N1: nessun controllo.

A parte l’esposizione in un museo, ormai l’unico utilizzo prudente è fargli fare da ground model per un suo gemello ancora da costruire :‘’/

All’interno del serbatoio c’è un soffietto (bellow) che si sposta mantenedo costante la pressione sul liquido. La difficoltà pare sia eliminare la polvere metallica (trucioli di taglio) dalle pieghe del soffietto. Situazione aggravata, dico io, dal fatto che per intervenire bisogna segare il serbatoio (aggiungendo altri trucioli), pulirlo, risaldarlo e, spero, ricollaudarlo.

La capacita’ manufatturiera sicuramente non manca, cosi’ come la documentazione a corredo.
Non abbiamo informazioni di prima mano e nemmeno mi aspetto che ne escano su un aspetto tanto imbarazzante per l’industria spaziale russa in questo specifico momento storico.
La mia opinione, che vale quel che vale ma si fonda sul come stanno andando le cose nello Spazio russo negli ultimi anni, e’ che Nauka non volera’ mai.
Il denaro richiesto per produrre, testare, integrare i serbatoi, insieme alla ri-certificazione dell’ intero complesso, secondo me semplicmente non esiste. Se soldi ce ne sono andaranno a sostenere la produzione ed i controlli qualita’ delle Soyuz e delle Progress (soprattutto le prime) e dei sistemi di lancio al servizio di clienti paganti per lanci commerciali.
Se le cose vengono gestite con questo “teatrino” (ma ripeto e’ solo una mia opinione) e’ perche’ nessuno vuole prendersi la responsabilita’ di dire “non ce la si fa” e rischiare di perdere il posto facendo da parafulmine…

Mi meraviglia molto il fatto che i Russi non stiano facendo nulla nel campo dei moduli gonfiabili alla Bigelow,che sembrano molto promettenti.
Ai tempi dell’Unione Sovietica avrebbero certamente creato la loro versione di modulo gonfiabile.

Carmelo, credo si possa dire che in questo periodo è lecito aspettarsi solo l’ordinario dalle parti di Roscosmos, sperando possano usare le poche risorse che non sono state mangiate dai tagli e dalla corruzione, per mantenere alti gli standard di sicurezza dei voli con equipaggio. Il resto ce lo si può bellamente scordare imvho…
Finché la Russia non sistemerà i suoi guai geopolitici, non si vedrà granché di nuovo.

Visti i problemi di questo modulo, ma non lo si potrebbe portare in orbita facendo uso di un “modulo propulsivo” esterno ed utilizzarlo così senza un proprio sistema propulsivo? Sarebbe comunque un ampliamento dello spazio abitativo della sezione russa.

Oltre questo, per non far si che anche il modulo NM-1 vada perso, perchè non farlo agganciare alla parte posteriore del modulo Zvezda? In tale posizione sarebbero fruibili tutti i suoi punti di aggancio e non andrebbe ad interferire con altre parti della ISS.

Perché sviluppare da zero un nuovo modulo propulsivo richiederebbe più tempo e risorse di una eventuale riparazione.

Ahia… a malincuore - basandomi su quel poco che traspare delle politiche di Roscomos, e sullo “scaricabarile” in atto in Russia - non posso che condividere le funeree previsioni di marcozambi: Nauka non volerà mai.
Imho, e sperando davvero questa volta di sbagliarmi…

Forse hanno trovato il modo per ridurre i tagli (e le successive risaldature) per effettuare le operazioni di pulizia. Per spiegarlo ci vorrebbe un disegno, od una traduzione che io non riesco a fare.