Il ruolo degli astronauti nello sviluppo del MOL

Voglio segnalarvi la prima parte di un articolo, scritto dall’amico Dwayne Allen Day, dedicato allo sviluppo del MOL (Manned Orbiting Laboratory) apparso di recente sul settimanale online “The Space Review”.

http://www.thespacereview.com/article/3456/1

Inoltre, ho avuto il piacere di contribuire all’articolo con una mia illustrazione.

Purtroppo gli Astronauti MOL passati alla NASA interrogati sul programma hanno sempre dato risposte laconiche trincerandosi dietro il Top Secret che ancora avvolgeva ( o avvolge) il laboratorio militare.
O forse gli intervistatori non hanno saputo porre le domande giuste.
A me sarebbe piaciuto sapere se Crippen,Truly,Fullerton ,Bobko,Peterson Overmyer o Hartsfield hanno mai compiuto simulazioni EVA, se hanno condotto addestramento al volo sulla Gemini B, le loro memorie sul passaggio dalla Gemini al laboratorio attraverso il portello nello scudo termico ed il tunnel (esercizio che avranno senza dubbio simulato),le loro impressioni sulla tuta MOL,e anche cose più amene,tipo se Crippen e Young abbiano mai parlato della Gemini,su cui Young ha volato e Crippen si è addestrato.

Dwayne ha avuto modo di parlare spesso con molti di loro, in particolare Crippen.
Spero che la seconda parte dell’articolo possa fornire molte risposte alle tue domanda.

Se sei in contatto con Dwayne potresti girargli per mail le mie domande? :smile:

Già fatto vediamo cosa risponde.

Ecco le risposte di Dwayne:

  1. Did Crippen,Truly,Fullerton ,Bobko,Peterson Overmyer and Hartsfield performed EVA simulations in the MOL framework context?

They did not do any training for missions. However, Truly did an EVA simulation in the Vomit Comet to see if he could get out of his Gemini seat and crawl into the tunnel. He said it was unpleasant. A few of them might have done some engineering simulations. By that I mean that they did underwater training to figure out the design of the spacecraft–the tunnel, foot holds, handrails and things like that. They did do some underwater training in Bermuda. But the important thing to understand is that this was not for specific missions.

  1. Did they performed any training with MOL-B real hardware or simulator? Especially about the delicate transition maneuver from Gemini-B to MOL pressurized section forth and back?

See above. I think Truly said that he proved that they could get out of the seat and into the tunnel. If you think about doing this in the Vomit Comet, where you only have about 24 seconds of zero-g, it was probably harder to do it there than it would have been to do it in orbit.

  1. Have you collected any of their recalling about the MOL pressurized suit?

No.

  1. Did Young and Crippen have exchanged their experience about NASA Gemini and the MOL one?

I do not know what you mean by this. I do not think that Crippen ever trained on any Gemini simulator. So when he met John Young, he did not have any Gemini experience.

Each of the MOL astronauts had a specific subject area that they were responsible for, but I do not know what all of these were. Truly was responsible for computers. I think Crippen had some responsibility for computers. Abrahamson was responsible for the simulators. I also talked to Pederson and to Crews, but I do not know what subjects they were responsible for. I do not know which MOL astronaut was responsible for Gemini-B.

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Interessantissimo,grazie!
Non mi aspettavo una risposta cosi rapida.
Dunque,da quello che ho capito l’attività degli Astronauti (o piloti spaziali) nel programma MOL era differente da quello svolto dai colleghi della NASA che si addestravano in modo più specifico nell’ambito dei programmi Mercury,Gemini ed Apollo,ed era semmai paragonabile al lavoro svolto nei primi anni 60 da alcuni Astronauti sull’embrionale programma Apollo,in cui venivano testati alcuni sistemi e apparecchiature.
Al di là di questo,mi sembra che l’approccio dei militari per il MOL fosse diverso rispetto alla NASA,e che molto fosse delegato ad ingegneri e tecnici delle società appaltatrici ( gran parte degli esperimenti condotti nella vomit comet per passare dalla capsula al laboratorio furono condotti da tecnici non da Astronauti,a parte l’apporto di Truly. Stessa cosa per l’addestramento EVA nelle acque delle Bermuda).
Incredibile comunque pensare che questi gruppi di piloti spaziali coinvolti per quasi cinque anni nel programma,fino al momento della chiusura del progetto MOL nel 1969 non si fossero allenati neanche a simulare lo svolgimento di una ipotetica missione tipo,o nei simulatori del Gemini B.
Questo ci fa intuire quanto si fosse lontani dal primo volo effettivo (che mi pare che al momento della chiusura del MOL fosse previsto addirittura per il 1971-72),e ci induce a pensare che forse tutta la “baracca” fosse programmata in modo infelice fin dall’inizio.

se non è già stato postato sul MOL ecco un interessante video

La “baracca” era partita male fin dall’inizio, considerando che McNamara aveva voluto il MOL come “contentino” verso l’USAF a seguito della malaugurata cancellazione del programma X-20 “Dyna Soar” (a primo protitipo praticamente ultimato).

Nel frattempo “The Space Review” ha pubblicat oanche la seconda parte dell’articolo di Dwayne Allen Day:

http://www.thespacereview.com/article/3461/1

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Il direttore editoriale è Jeff Foust, un valente giornalista aerospaziale nonché un buon amico.

A me la faccenda del MOL fa venire in mente come parallelismo quella della stazione Freedom.
Voluta da Reagan,la stazione spaziale divenne via via sempre più elefantiaca e complicata,e subì ritardi su ritardi fino a quando venne cancellata dal Congresso (per essere poi riesumata come ISS,ma questa è un altra storia).
Invece di ricorrere a progetti più semplici e fattibili.come quelli di stazioni ideate nei primi anni 80,si scelse di complicare la cosa.

Col MOL mi pare sia avvenuto un pò lo stesso.
Forse una versione più semplice della stazione poteva essere messa in orbita già dal 1967-68 (con un tunnel gonfiabile o un EVA per entrare nel laboratorio).
Forse dal 1965-66 i militari potevano mettere in orbita delle “Blu Gemini” equipaggiate per ricognizioni fotografiche come fossero degli U2 orbitali ( mi pare all’inizio vi fossero proposte del genere,con apparecchi fotografici “nel naso” o nel modulo i servizio della Gemini,o adoperando un Agena come piccolo osservatorio spia,cui agganciarsi,recuperando poi i filmati con un EVA).

Invece complicando sempre più il programma MOL si ottenne di ritardarne sempre di più l’avvio fino a quando non divenne obsoleto.

Vedi Carmelo, il problema del mol non è il di natura tecnica o architettonica quanto delle prestazioni non all’altezza delle controparti robotiche Hexagon inprimis. Quanto alla Freedom era nata complicata ed aveva perso via via pezzi per strada tanto da essere scherzosamente chiamata “Fred”.