Un atlante di quasi due miliardi di stelle: rilasciato il secondo catalogo della missione Gaia

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Ottimo risultato, e ottimo articolo. Cos’è previsto, in futuro? Un DR3, finale, dopo il 2020?

Sì, DR3 è al momento prevista per la fine del 2020 https://www.cosmos.esa.int/web/gaia/release

Naturalmente quando mi si parla di Gaia mi esalto, e spero che possa esserci in futuro un’estensione oltre la durata nominale che porti ad ulteriori, entusiasmanti data release.

Per chi come me e’ rimasto un filino scontento dal press event presso l’ILA di Berlino, ecco qualcosa di piu’ tecnico e dettagliato.

Ce n’è per un weekend completo :smiley:

ottimi

E aumentano, Marco. Qualcosa sta venendo aggiunto ogni giorno.

La Data Release 3 e’ prevista appunto per fine 2020 (e ci stiamo gia’ lavorando sodo).
Ci sara’ poi una DR 4, e forse una DR5. I piani per le DR4 e 5 sono ancora molto vaghi, e dipendono dalla lunghezza dell’estensione della missione. L’idea (non ufficiale) e’ di fare la DR4 con i dati della missione nominale (ovvero tutti i dati raccolti fino a meta’ 2019), e la DR5 che copre l’estensione.

Grazie Paky. I nostri programmi astrofotografici di “plate solving” già incorporano la DR1, e peso che a brevissimo sarà possibile usare la DR2. Già così è difficilissimo capirci qualcosa, dato il grande campo delle nostre immagini - usando il catalogo DR1 al posto di Tycho2 il frame è tutto pieno di etichette! :smiley: però è una vera meraviglia vedere la quantità di lavoro fatto

Video uscito ieri sul canale ESA di youtube:

bella la spiegazione sulla ricostruzione dello scontro in passato di due galassie a formare la nostra.

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Qualche scoperta sulla deformazione periferica della nostra galassia:

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I dati del DR2 hanno permesso di mettere in luce una coincidenza tra il baby boom di stelle delle nostra galassia (tra cui anche il Sole) e l’attraversamento del Sagittario.


[immagine tratta dall’articolo sotto]
Praticamente, quando la piccola galassia del Sagittario attraversa la Via Lattea, si innesta un processo che ha come conseguenza la nascita di un numero maggiore di stelle. Il fenomeno è successo solo 3 volte perché il Sagittario “orbita” attorno alla Via Lattea con un periodo di 3 miliardi di anni circa e la nostra galassia esiste da 10 miliardi.

L’articolo di ESA:

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Un articolo in italiano:

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Mi domando come si potrebbe rendere fruibile una tale mappa …

Cosa intendi? Una realizzazione 3d della galassia o proprio come rendere disponibili quei dati a chi li deve elaborare? Se è la prima, ce ne sono tante, la seconda invece è una cosa complessa, tanto che l’ESA ha dovuto istituire un help desk per aiutare a accedere a questi dati.

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Infatti i dati sono di libero accesso, ma sono TANTI… e quindi bisogna sapere molto bene cosa si cerca per fare una query al database che abbia senso

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Visto che siamo in argomento, mi è venuta in mente una discussione avvenuta su wikipedia due anni fa, relativa all’affidabilità dei dati di Gaia sulla temperatura superficiale delle stelle vicine, qualcuno sa se questo valore è affidabile?

Per la Stella di Barnard, ad esempio, quando c’è stato il vaglio per poterla mettere in vetrina, discutevamo della temperatura superficiale ottenuta da https://gea.esac.esa.int/archive/ impostando il nome simbad della stella “Barnard’s star”; si ottiene un valore di 3699,35 K, che è decisamente elevato per una nana rossa, tipicamente molto fredda, sotto i 3500 K. In particolare le pubblicazioni scientifiche più recenti attribuiscono alla stella una temperatura superficiale attorno a 3200K.

Non voglio entrare nei dettagli astronomici (cioè vorrei, ma non su questo forum :smiley: ), quello che chiedo e se sapete qualcosa relativo all’affidabilità delle misure di Gaia sulle stelle vicine.

Ovviamente ci vuole qualcuno come @Paky … per quel poco che ne so Gaia non prende un vero spettro continuo, ma soltanto due spettri a bassa risoluzione in due bande, per cui la determinazione del tipo stellare è approssimativa. Poi c’è lo strumento di velocità radiale, che è un vero spettrografo, ma a banda stretta nell’IR.

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Una mappa 3D se non riesci a fare un ologramma con una freccia “voi siete qui”, è poco fruibile (anche se indubbiamente scenico).

Sarebbe piĂą interessante (ma non so se esiste) una base dati che, individuato un punto di riferimento a scelta tra il Sole e il centro della galassia, dia le coordinate 3D (non serve che siano eccessivamente precise) delle stelle censite.

Poi, se uno ha voglia, si fa tutti i programmi di “rendering” che vuole …