Ciao, la tua domanda richiederebbe una spiega un po’ lunga e dettagliata ma volendo darti una risposta sintetica, ti direi:
L’obiettivo del razzo è portare un dato carico ad una certa quota e rilasciarlo con una certa velocità (intesa come vettore: direzione, verso ed intensità). Quale debba essere il valore di questa velocità vien fuori dalle equazioni della meccanica orbitale a seconda del tipo di orbita desiderata (circolare-ellittica, parabolica, iperbolica). Da una rappresentazione geometrica di queste possibili orbite si comprende subito che il vettore velocità, ad esempio per un’orbita circolare, è istantaneamente perpendicolare (in prima approssimazione) alla direzione che passa per il centro della Terra e per il satellite stesso. Ne deduciamo che il razzo, che porta in orbita il suo carico (un satellite), prima di rilasciarlo nello spazio debba immettersi su una traiettoria con un valore del vettore velocità che sia già quasi uguale a quello che dovrà avere in volo il satellite. In tal modo il satellite avrà una sua energia meccanica totale (cinetica + potenziale) tale da garantirgli almeno un’orbita che non lo porti a ricadere subito sulla Terra.
Allora se un razzo ipoteticamente salisse in verticale fino alla quota desiderata rilascerebbe il satellite con una velocità in termini di direzione non adeguata, che non gli garantirebbe la capacità di orbitare attorno alla Terra.
Quanto alla traiettoria effettiva seguita solitamente dai razzi, questa può essere suddivisa in quattro fasi, una delle quali risulta, in teoria, dall’effetto di ciò che viene chiamato “gravity turn”. È l’azione combinata della spinta del razzo e della forza di gravità le cui risultanti non sono applicate nello stesso punto e pertanto danno luogo ad una coppia di forza che tende a far ruotare il razzo con il naso che va verso il basso. Nella realtà il razzo stesso viene controllato tramite razzetti che determinano l’assetto se non addirittura con l’orientazione degli ugelli di scarico.
In conclusione per ogni razzo
- sulla base delle sue prestazioni (spinta dei vari stadi),
- dell’orbita finale del suo carico (quota da raggiungere, velocità al rilascio),
- della posizione della base di lancio
si determina con appositi software una serie di possibili traiettorie (ottimizzazione della traiettoria). Alla fine ne risulta un’interazione di forza di gravità, spinta dei singoli stadi (costante o variabile, in alcune fasi), controllo automatico del software di bordo dell’assetto del razzo o degli ugelli.
Di diagrammi che mostrano l’angolo di “pitch” (inclinazione spinta rispetto alla direzione orizzontale) con la quota o l’angolo di “flight path” (inclinazione vettore velocità rispetto alla direzione orizzontale) non credo si trovi molto in giro a parte qualcosa nei manuali di volo che trovi su internet (Ariane, Soyuz, Vega, Falcon 9 (poco dettagliato), etc etc).
Le traiettorie vere di missione sono nei documenti preparati per quella specifica missione e disponibili solo a chi lavora nel progetto.
Spero di aver chiarito un po’ meglio.