Jules Verne di nuovo operativo

Dopo una notte di lavoro, il sistema di propulsione di Jules Verne è tornato pienamente operativo.
Sono già state eseguite le prime manovre di reboost per raggiungere il punto di attesa e poi la ISS.
Dopo aver re-installato tutte le procedure uploadandole dal centro di controllo si è riusciti a riattivare tutti i PDE uno dopo l’altro, ritornando non solo alla piena operatività ma anche alla completa ridondanza con tutti e 4 i computer attivi.
Oggi sono state eseguite numerose correzioni con due accensioni principali, una alle 15:54 CET e l’altra alle 17:06 CET.
Ancora due manovre domani e sarà completa la parte di “phasing”, da cui si potranno cominciare i test, fra cui una “Collision Avoidance Manoeuvre”, in attesa poi della conclusione di STS-123 che lascerà via libera ad ATV per iniziare i Demo day.
Il problema potrebbe essere nato dal circuito di pressurizzazione dell’elio che potrebbe “riassenstarsi” dopo un breve periodo trascorso in orbita.

L’elio è un gas critico! Per chi non lo sapesse, viene utilizzato per pressurizzare i serbatoi dei propellenti. In assenza di gravità infatti, essi non cadrebbero sul fondo del serbatoio, ma tenderebbero a formare una sfera al suo interno. Questo fenomeno potrebbe sfavorire o impedire una corretta alimentazione del propulsore. Per ovviare a questo, si inietta un gas inerte (l’elio appunto) nel serbatoio, che oltre a non partecipare alla reazione (è un gas nobile) spinge il propellente nelle tubature di alimentazione, con la pressione necessaria al funzionamento corretto del motore.

Nei propulsori più grossi (dove la quantità di propellente è maggiore), per evitare che l’elio iniettato si mescoli al propellente ed esca direttamente dal serbatoio all’apertura delle valvole di uscita, è bene applicare al veicolo spaziale anche una spinta impulsiva supplementare (con i razzi direzionali) chiamata “calo del combustibile”. Con questa il propellente in sospensione contenuto nel serbatoio, precipita verso il fondo, proprio in corrispondenza del foro di uscita, rimanendo in quella posizione compresso dall’elio (che essendo più leggero si è accumulato dalla parte opposta). A quel punto (come una bomboletta spray a gravità) aprendo la valvola di uscita, il combustibile in pressione esce nelle condutture dirigendosi alla camera di combustione.

Per “riassestarsi” cosa si intende di preciso Alberto?

Si scusate il “tecnicismo”… :stuck_out_tongue_winking_eye:
Nel senso che l’anomalia potrebbe essere causata da un errore nella misura della pressione interna e che con l’adattamento all’ambiente spaziale (credo nella ridistribuzione dei gas) si risolva autonomamente dopo un certo periodo in orbita.

Grazie mio “vate” per l’esauriente spiegazione “tennnica” :sunglasses:
Grazie anche ad Albyz per la spiegazione del “tennnicismo” :smiley:

Ullage burn?

Paolo Amoroso