STS-123 FD8 EVA3

Si è appena concluso l’ottavo giorno di missione con la relativa terza EVA programmata e dedicata ad una serie di obiettivi diversi.
Iniziata con circa mezz’ora di anticipo sul previsto Richard Linnehan e Robert Behnken hanno subito ripreso l’assemblaggio di Dextre, ancora affiancato alla piattaforma di supporto. La prima operazione da effettuare è stata l’unione di Dextre con la sua Orbital Replacement Unit Tool Platform (OTP), operazione conclusa con qualche ritardo a causa di problemi alle batterie del tool preposto, serrando poi l’unione manualmente.
Dopo aver installato le ultime piccole parti di Dextre (un supporto per i tool e una telecamera) Linnehan è passato allo spostamento di MISSE-6, l’esperimento americano da agganciare alla piattaforma esterna di Columbus mentre Behnken concludeva la sistemazione delle coperte termiche su Dextre e liberava completamente la piattaforma utilizzata per portarlo in orbita.
Dopo una serie di problemi con l’aggancio di MISSE-6 al Columbus, si è deciso di riportare il payload nella stiva dello shuttle, non riuscendo a serrare i blocchi, a causa, come riportato dall’astronauta, di materiale estraneo che impediva l’aggancio.
Da terra è quindi stato ordinato riportare l’esperimento nella stiva dello shuttle e abortire il tentativo di aggancio.
Successivamente sempre Linnehan agganciato al SSRMS è stato riportato nella stiva dell’Endeavour per prelevare alcuni ricambi da stivare sulla ISS (un giunto per il braccio Canadarm2 e due unità elettriche DCSU).
Al termine la EVA è durata 6h e 53m, per Linnehan è stata l’ultima della missione, mentre per Behnken la prima di 3.
Per quanto riguarda MISSE-6 non si è ancora deciso se si ritenterà l’aggancio più tardi nella missione o se si lascerà stare.
Al termine della EVA sono stati rilevati numerosi danni alla parte in gomma dei guanti di entrambi benchè siano sempre stati utilizzati i sovra-guanti protettivi.

Per quanto riguarda lo stato della navetta è sorto un problema a inizio giornata nel lower deck, dove sono state individuate bolle di acqua e strani rumori. In seguito si è ipotizzato l’acqua possa provenire da condensa escludendo l’ipotesi di eventuali perdite, con il sistema di raffreddamento causa del problema.
Il trasferimento dell’azoto alla ISS è stato completato e le riserve sono oltre i 16+1+2 giorni previsti di missione, con l’ossigeno risrsa limitante.
Si è poi rilevato un disallineamento nella camera laser LDRI dell’OBSS, di circa 10°. Il problema dovrebbe essere trascurabile prendendo atto del disallineamento e ricalcolando le posizioni, la causa rimane comunque ignota perchè alla partenza l’allineamento era buono.
Il problema alla APU-1 rimane monitorato, anche se sarebbe possibile attivarla per controllarne lo stato mentre lo shuttle è agganciato alla ISS non ci sono calcoli strutturali per la ISS muovendo rapidamente le superfici aerodinamiche della navetta. Le analisi verranno eseguite nei prossimi giorni e quindi si deciderà se eseguire un test.
Il problema non dovrebbe riguardare una perdita al circuito dell’idrazina perchè da precedenti episodi si è visto che in questi casi la perdita dura poco perchè è subito seguita dal congelamento del foro arrestandone la fuoriuscita. In questo caso dovrebbe trattarsi di Azoto.

Per domani giornata abbastanza tranquilla con il proseguimento delle operazioni di spostamento del materiale dallo shuttle alla ISS e viceversa e una serie di manovre con il Dextre.

Davvero una bella lista di “problemucci”. Sembra che nessuno sia pericoloso più di tanto, ma ognuno dà da pensare, speriamo bene…