Aeolus manovra per evitare un satellite Starlink

Ora con il comunicato di Spacex svaniscono molte speculazioni, la comunicazione fra ESA e Spacex pare pulita e pare chiaro quale sia stato il problema

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A me il fatto che l’ingegnere on-call di space-x non abbia visto la comunicazione dell’USAF per un bug al loro sistema di paging spaventa ancora di più… E se l’informazione fosse stata critica per evitare una collisione?

In Space-x non sono cattivi o scellerati, sono solo impreparati per quello che stanno cercando di fare. Speriamo che non facciano troppi danni durante la fase di apprendimento…

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Diciamo che evidenzia anche che non hanno procedure robuste. Un singolo punto di failure non dovrebbe mai portare alla collisione a mio modo di vedere ( non sono esperto di procedure di volo, o meglio non in orbita :slight_smile: )

Un articolo interessante.

Considerando che la previsione delle conjunctions è sempre statistica, e nel caso di Aeolus si trattava di un rischio dello 0.1%, se uno decide di non manovrare nella stragrande maggioranza dei casi non succede niente.

Il che potrebbe portare gli operatori commerciali ad alzare considerevolmente il margine di rischio, specialmente se hanno in orbita 1000 satelliti e quindi si devono occupare di una decina di conjunction al giorno.

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Credo che al momento nessuno effettui manovre per evitare delle viti, dato che queste non sono rintracciabili da terra per via delle dimensioni esigue.

Infatti il problema principale delle collisioni nello spazio non sono tanto i detriti “grandicelli” che si vengono a formare che sono facilmente rintracciabili, ma sono più che altro i detriti di pochi centimetri o meno che possono avere effetti ugualmente devastanti.

Secondo me infatti il problema non saranno tanto le mega-costellazioni, i cui satelliti comunque in più modi (attivi o passivi) potranno essere localizzati con buona precisione. Mi preoccupano molto di più gli eventuali detriti che si andranno a formare e che in gran parte ci sono già, soprattutto quelli dovuti a stadi di razzi o satelliti abbandonati lasciati in orbita, che spesso e volentieri hanno l’abitudine di “rompersi” in svariati pezzi per i motivi più svariati.

Per intenderci, per i satelliti attivi secondo me si troverà prima o poi una soluzione che non sia l’air force che avvisa per email i proprietari dei satelliti, probabilmente qualcosa di automatico tipo TCAS, e a quel punto lo spazio è talmente grande che ce ne starebbero a decine di queste costellazioni.
Il problema più grande secondo me è e sarà per ancora molto tempo la gestione dei detriti veri, soprattutto quelli millimetrici, impossibile da individuare. E per questo problema, onestamente, non vedo soluzioni, per lo meno attuabili.

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Interessante inoltre questo tweet:

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Non c’è bisogno di prendere le cose troppo alla lettera, il messaggio era un altro. Il problema non è se è una vite o una pallina da tennis.

Il problema è che una volta che hai 1000 satelliti in orbita ti arrivano 10 rischi di conjunction al giorno, il che significa costi operazionali, a fronte di un rischio di impatto relativamente basso.

E quando l’operations manager di SpaceX va dal suo manager (che probabilmente è un MBA che non sa niente di spazio) a dirgli che gli serve un team di operatori per gestire le conjunctions, la risposta è sempre"Qual è il rischio? Quanto mi costa se perdo 1 satellite all’anno per delle collisioni?" (Parlo per esperienza personale, non in tema di collisioni, ma di altri rischi operazionali)

E il problema serio è che se il singolo satellite costa davvero così poco come dicono, nel breve termine veramente è conveniente perderne 1 all’anno piuttosto che fare continue manovre evasive.

Solo che quando cominci ad avere impatti e a riempire l’orbita di detriti, poi è troppo tardi per cambiare idea…

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Ma io onestamente credo che anche loro pensino che non gli convenga far finta di niente. Se ci dovesse essere uno scontro sulla fascia orbitale di una megacostellazione sarebbe un disastro per la megacostellazione stessa. Loro stessi hanno ammesso che il loro software era bacato e non si sono accorti che il rischio era aumentato. E se hanno fatto tutte quelle altre manovre in tre mesi probabilmente significa che hanno effettuato manovre per evitare congiunzioni con probabilità di impatto anche minori di 1/1000.

Poi credo che a parte nelle fasi di ascesa/discesa verso e dall’orbita operativa le congiunzioni saranno per lo più tra satelliti della stessa costellazione, che una volta inseriti nel loro slot non dovrebbero avere più problemi tra di loro.
E una volta che queste costellazioni saranno attive, immagino che gli altri operatori vorranno evitare come la morte di mettersi sulla stessa altezza orbitale, per evitare appunto di pestarsi i piedi. Questo dovrebbe in qualche modo aggiungere un minimo di organizzazione in più che non avere centinaia di cubesat dall’altezza della ISS fin giù all’atmosfera con distribuzione pressoché uniforme senza un posizionamento preciso.

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Lo credo anch’io, ma è la differenza tra il vantaggio a lungo termine vs il vantaggio a breve termine.
E purtroppo molti manager (e il mercato azionario) danno priorità alla seconda (perché prima del “lungo termine” hanno già cambiato lavoro e preso un buono uscita :wink: )

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La risposta e’: no, le conjunctions le gestiamo a macchina, mica a manazza. Almeno questo io capisco dal tweet postato piu’ su che recita:

  • In three months the Starlink fleet has performed 16 collision avoidance maneuvers without any manual input (!)

Ma magari ho capito male io.

Ovviamente il problema lo avranno gli altri che lo fanno ancora a mano, soprattutto perche’ se applico una semplice proporzione (il che e’ errato) se 60 satelliti ne fanno poco piu’ di 5 al mese, 12000 satelliti ne faranno 1000 al mese. E come accennavo a naso forse crescono ben piu’ che linearmente.

Il problema e’ grosso, ma da fuori sembrerebbe che nei prossimi anni vada normato e automatizzato tutto, e’ praticamente una scelta obbligata. In caso contrario non so quale sia la proposta e l’alternativa.

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Il punto di vista di Scott Manley, utile più che altro per le slides.

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Nuovo articolo di Raffaele Di Palma pubblicato su AstronautiNEWS.it

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C’è una domanda su questo articolo:

Orbitano tutti nella stessa direzione.

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Le velocità vanno sommate, non orbitano nella stessa direzione. Ad esempio la stazione spaziale in alcuni momenti dell’anno forma con i satellite in orbita solare sincrona un angolo di circa 150° (180° sarebbe nel verso opposto).

Edit: e poi ci sono tutti i satelliti lanciati da Israele in orbita retrogada

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Attenzione, meglio essere precisi: la maggior parte dei satelliti ruota nel verso di rotazione della Terra, ma non vuol dire che ruotano nella stessa direzione. Le orbite sono inclinate tra loro, e quindi le velocità relative arrivano anche a vari km/s. Se un satellite nella fase di ascensione dell’orbita va a sbattere contro uno nella fase di discesa, le velocità relative possono anche essere perpendicolari una all’altra.

Il verso della rotazione terrestre poi comincia a perdere senso alle alte inclinazioni e lo perde del tutto per i satelliti in orbita polare, il cui asse di rotazione è perpendicolare a quello terrestre. In quel caso l’impatto con un satellite per esempio in un’orbita a 45 gradi potrebbe anche portare ad un angolo di impatto di 135 gradi (non proprio un frontale, ma quasi)

E infine ci sono alcuni satelliti in orbita retrograda, ovvero che ruotano in direzione opposta al nostro pianeta. Il motivo dell’orbita retrograda spesso è puramente politico: Israele lancia solo in orbita retrograda, perché se lanciasse verso Est dovrebbe sorvolare tutti i paesi musulmani e potrebbe essere frainteso per un lancio nucleare.

O ancora, un altro esempio di orbite leggermente retrograde sono le orbite Sun-synchronous

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Aggiungo una nota importante: a quelle velocità (> 5 km/s), anche un impatto ad angoli molto bassi è letale.

Il seno di 1 grado è 0.017. Se due satelliti “quasi nella stessa direzione” ma con inclinazione relativa di 1 grado andassero a sbattere uno contro l’altro, la velocità relativa sarebbe 5 x 3600 x 0.017 = 315 km/h.

Non credo che la loro struttura sia costruita per resistere ad un impatto del genere :grin:

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Sarei portato a pensare che i satelliti in orbita polare possano anche fare scontri frontali tra loro. E non sono pochi…

Soprattutto le orbite sincrone solari, sul terminatore per godere perennemente dell’illuminazione del sole, potrebbero diventare molto affollate perche’ ci sono 2d invece che 3d su cui distribuirsi e le velocita’ relative possono essere molto elevate.

Ma sto ipotizzando a braccio senza aver fatto ne’ ricerche ne’ verifiche…

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5 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Possibili collisioni fra satelliti

Space safety coalition…:thinking:

Interesanti i paper su spacesafety.org