Dove si trova lo X-37B (OTV-5)

Ma quanto propellente potrà trasportare? Ignoro come tutti cosa faccia questo mini shuttle in orbita da due anni ormai. Da wikipedia leggo che misura 9x4,5x2,5 m. Ovviamente la fusoliera è minore dell’ ipotetico parallelepipedo creato con le misure che ho scritto prima e non sarà vuoto al suo interno. In soldoni se non l’ hanno mandato in orbita per hobby e nella fusoliera c’ è solo propellente non mi porrei tanti problemi. Non penso nemmeno che l’ X37B si muova come un satellite classico ma possa andare ovunque gli venga comandato. In questo caso per poter modificare la propria orbita a piacimento dovrà usare il propellente imbarcato e la domanda è: ma quanto propellente imbarca? Ho fatto una ricerca per immagini su google e non mi pare siano presenti pannelli fotovoltaici per alimentare l’ avionica o altri sistemi. Nella serie delle immagini ce ne sono alcune che mostrano un pannello fotovoltaico sorretto da un’ asta fuori dalla stiva ma sembrano disegni amatoriali. Se ci sono attrezzature nella stiva e non vengono alimentate mediante luce solare l’ unico sistema rimane il propellente stivato a bordo. Si torna cos’ alla domanda iniziale su quanto propellente ci sia dentro sto mini shuttle. Tralasciando il discorso di propellente e alimentazione secondo me l’ orbiter è una spia “passiva” che può modificare l’ orbita a suo piacimento. Rimane da capire come trasferisca le sue informazioni a terra.

Allora facciamo un pò di chiarezza.
Lo X-37B utilizza come fonte di energia elettrica (e non propulsiva) un pannello solare dispiegabile, contrariamente allo Space Shuttle che aveva delle celle a combustibile.
Le immagini che hai visto, amatoriali o meno, rappresentano una caratteristica tecnica reale del veicolo, quel che non è chiaro è se il pannello solare viene “ripiegato” al termine della missione oppure sganciato via appena prima del rientro nell’atmosfera.

Riguardo alla storia della propulsione delle sue capacità di manovra, a fronte di un peso dichiarato al lancio di 5.400 kg, tutto quello che si può fare in merito a capacità di carico/manovra orbitale sono delle congetture, dato che proprio questo è uno di quei dati “supersensibili” che l’USAF non rilascerà mai (almeno fino a quando lo X-37B resta in servizio…).

Quel che è certo è che il mezzo utilizza un vecchio motore a razzo Aerojet AR2-3 (già utilizzato nella versione a razzo dello Starfighter ovvero il Lockheed NF-104A), riadattato per utilizzare perossido d’idrogeno/JP8 (un tipo di cherosene avio) al posto degli ipergolici utilizzati in passato.

Per quanto riguarda la storia delle capacità di manovra orbitali, l’unica analisi seria l’ha fatta nel 2012 un certo Trevor H. Johnson dell’Università del Colorado, il quale attraverso una serie di simulazioni ha ricavato la seguente tabella:

4 Mi Piace

Ci si può basare anche sulle osservazioni fatte e i cambiamenti di orbita delle missioni precedenti/attuali per avere una stima delle capacità di manovra.

D’altra parte dato che parliamo di congetture, potremmo ritrovarci di fronte a numeri (anche sensibilmente diversi) a seconda di chi effettua l’analisi.
Mi spiego meglio, ad esempio Wikipedia cita il valore totale di DeltaV dello X-37B pari a 3,1 km/sec, dato assolutamente rilevante e non compatibile con la tabella sopra esposta.

In rete si trovano vari documenti in merito, quello forse più interessante è il seguente:
SPACECRAFT DEMAND TASKING AND SKIP ENTRY RESPONSIVE MANEUVERS
Tesi di laurea del capitano USAF Robert Bettinger presso l’Accademia dello Air Force Institute of Technology (a Wright-Patterson in Ohio), dove a pagina 42 si trova la seguente tabella:

Assumendo come Isp del A3-2 ben 310 invece dei 280 di prima ed un DeltaV totale di 3,000 m/s valore molto prossimo a quello esposto su Wikipedia.

1 Mi Piace

X-37B (OTV-5) è rientrato

5 Mi Piace

Dopo ben 780 giorni, l’ X37 é atterrato al KSC

2 Mi Piace

Queste due dovrebbe essere foto di X-37B OTV-5 appena atterrato (fonte USAF).

Il veicolo sembra anche, a prima vista, in ottime condizioni.
Prossima missione, OTV-06 prevista nel 2020.

Piccola annotazione:
Giorni totali in orbita per il sistema X-37B - 2.865 (7,84 anni) fra il 2010 ed il 2019
Giorni totali in orbita per il sistema STS - 1.323 (3,62 anni) fra il 1981 ed il 2011
:scream:

8 Mi Piace

Attenzione, l’ Air Force ha riferito di aver rilasciato un cubesat

1 Mi Piace

Non credo sia corretto paragonare i tempi di permanenza in orbita tra STS e X-37B sia perché il primo era manned ed il secondo no, per differenza di dimensioni e pesi e (non ultimo) di tecnologie.

Se non hai equipaggio a bordo è chiaro che puoi contare su tempi di permanenza quasi “infiniti”.
In ogni caso a guardare queste foto si resta sempre stupiti dal come appaia in ottima forma (ottima è dire poco) lo X-37B dopo due anni e passa di permanenza in orbita.

Dai, non è che si è fatto un viaggio nella fascia di asteroidi! :sweat_smile:

La ISS è su da un bel pó e quando la vediamo ripresa dalle Eva non è che sia una catapecchia…

E poi, più che la permanenza in orbita, quello che lo ha messo alla prova è stato il rientro atmosferico.

2 Mi Piace

Quelli di Video From Space lo stavano aspettando. :open_mouth: Hanno ripreso l’atterraggio.

6 Mi Piace

Lo X-37B non è stato concepito per lunghe permanenze nello spazio come la ISS, o per un viaggio verso gli asteroidi.
Mentre è stato progettato per il rientro nell’atmosfera, li ripeto la permanenza in orbita per tempi così lunghi non è scontata.

Non so esattamente per cosa sia stato progettato. Se per dei test sul mezzo stesso o su delle apparecchiature presenti a bordo. O entrambe le cose.

Giusto per soddisfare la mia curiosità, approfitto della cortesia e chiedo una spiegazione:

Se metto uno spazioplano un orbita, lo faccio costruendolo con dei materiali space rated. A parte gli impatti MMOD, stress termici e radiazioni ( e ovviamente condizioni di vuoto atmosferico) non mi viene in mente altro che possa far apparire “vissuto” un mezzo a 365 giorni piuttosto che 700.

Parlo in questi messaggi solo e relativamente a quello che vediamo fuori. Poi per i sistemi interni di sicuro sarà tutta un altra storia.

:beer::beer:

L’atterraggio in infrarosso.

https://twitter.com/dutchspace/status/1189250317310976000?s=21

4 Mi Piace

Semplicemente il fatto che, ad esempio, il sistema di protezione termica al rientro (TPS) non sia stato progettato e realizzato per stare così a lungo esposto alle micrometeoriti, oppure alle temperature estreme che si riscontrano in LEO per tempi prolungati.

Lo X-37B (così come lo X-37A per la NASA) nasce come veicolo sperimentale (la famosa “X”), dunque anche la sua prolungata capacità di restare in orbita potrebbe essere parte della sperimentazione stessa.
Inizialmente la NASA voleva testare uno spazioplano riutilizzabile non pilotato, in pratica un successore dello Shuttle, che fosse relativamente economico e che non presentasse tutti i mostruosi problemi di turnaround dello Shuttle stesso.
Poi, come sempre, la NASA ha abbandonato il programma a mezza strada e - per sua fortuna - è sopraggiunta l’USAF con la DARPA, ed hanno deciso di proseguire il programma con altre finalità.
Quali?
E’ continuo oggetto di dibattito.
E’ fuor di discussione che, aldilà delle sue capacità militari, lo X-37 si è dimostrato un programma di successo raggiungendo almeno gli obiettivi che si era prefissa la NASA quasi un ventennio fa.

9 Mi Piace

Lo spiegone di zio Scott con immagini “bonus” :stuck_out_tongue_winking_eye:

Closeup sulle antenne. Nel thread del tweet ci sono foto che ne evidenziano altre sulla parte alta della fusoliera.

1 Mi Piace

Nuovo articolo di Marco Carrara pubblicato su AstronautiNEWS.it

Sbagliato il sito di atterraggio, non é alla Edward air Force Base ma alla shuttle Landing facility al KSC @astronautibot

2 Mi Piace

Corretto l’errore nel sommario, grazie! :slight_smile:

2 Mi Piace