[2020-09-03] Falcon 9 Block 5 | Starlink 11

Meco, separazione fra primo e secondo stadio, grid fin aperte e ogive separate

5 Mi Piace

Entry burn completato con successo

5 Mi Piace

Landing burn e atterraggio, SECO confermato.

8 Mi Piace

Apertura delle barre di tensione e rilascio

6 Mi Piace

Non è stato detto e non si è visto, ma credo che anche questi 60 Starlink avessero il VisorSat come misura di riduzione della luminosità. Sul sito di SpaceX non c’è scritto nulla, ma da Starlink 10 dovrebbe essere diventata una misura standard.

Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it

3 Mi Piace

Due belle immagini, la seconda poi…

6 Mi Piace

OCISLY a quasi metà strada. Arrivo previsto per sabato EDT.

1 Mi Piace

Almeno una delle semi ogive non è sopravvissuta al rientro.

3 Mi Piace

Anche la seconda semi ogiva non ce l’ha fatta.

1 Mi Piace

MI stavo chiedendo quali fattori potessero causare una distruizione tale. Non avevo evidentemente pensato ad un fallimento del paracadute a causa dei venti.

Me lo chiedo anche io ma sarei portato a pensare che si rompono al rientro nell’atmosfera, che potrebbe essere piu’ duro dello splashdown. D’altronde anche prendendole con le reti il rientro nell’atmosfera lo devono fare. Poi mi sfugge per quale motivo sia cosi’ utile non farle finire in acqua da giustificare quella complessita’. In definitiva non capisco bene i razionali del recupero delle ogive.

1 Mi Piace

EDIT: alla luce del fatto che eravamo in un topic errato, lascio come memoria storica il passaggio sui lanci polari. Le mie considerazioni sulle rotture dei fairing tuttavia rimangono identiche.

Potrebbero benissimo distruggersi in atmosfera, a causa di tensioni strutturali eccessive. L’unica cosa che è variata rispetto a tutte le altre ultime missioni è l’inclinazione dell’orbita, per cui si dovrebbe vedere a che quota e che velocità si sono staccate per analizzare eventuali differenze con le missioni lanciate da Cape verso orbite non polari. Magari staccandosi più in alto e più velocemente non sono riuscite a dissipare abbastanza energia tramite attrito con l’aria e quindi il paracadute aprendosi, si è rotto e non ha funzionato, facendo in modo che le ogive si distruggessero all’impatto con l’acqua.

In conclusione, secondo me il rientro atmosferico potrebbe essere duro, ma dato che hanno già recuperato alcune ogive (ripescate o catturate) credo che la rottura in atmosfera dipenda molto anche dalle condizioni atmosferiche.

Per capire definitivamente se queste ogive si siano distrutte all’impatto con l’acqua oppure in atmosfera, si dovrebbero vedere i percorsi compiuti dalle GO Sister per capire quanto sono dispersi rispetto al centro di massa gli eventuali detriti: se localizzati in una zona molto ristretta, allora la rottura è dovuta all’impatto con l’acqua, se molto sparpagliati, a causa della quota a cui si sono rotti (non sicuramente a poche centinaia di metri dalla superficie) potrebbero aver subito in maniera differenti gli effetti delle correnti atmosferiche.

Per quanto riguarda il recupero, meno stanno a contatto con l’acqua salata, meglio è. Riguardo la complessità non si tratta di hardware e software sofisticati: un paracadute, dei cold gas thruster e probabilmente il GPS (dato che non ci sono vibrazioni come sul booster di F9), per cui è veramente basilare come meccanismo.
C’era un post qui sul forum (e l’avevo già linkato, forse nel thread generale su Starlink) che spiegava le varie possibilità di recupero delle ogive tra varie possibilità, quali un elicottero (mid air catch), ripescaggio dall’acqua (fishing) o cattura sulle reti (net scooping). Se lo troverò lo linkerò. Oltre ai vari motivi tecnici credo che ci sia anche una semplice domanda inegneristico/filosofica di base: devono essere buttati (in teoria), aggiungere un paracadute e dei cold gas thruster non incide praticamente nulla sul carico utile (e in caso si fosse al limite, con con un booster, si rinuncia alla riutilizzabilità) e quindi perchè non provare a recuperarle? Se si vede che poi è molto difficile/il ritorno economico è minimo o nullo, allora si abbandona, un po’ come i tentativi di recuperare il secondo stadio: si visto successivamente che sarebbe stato molto difficile da un punto di vista ingegneristico e avrebbe consentito di risparmiare poco o nulla, per cui si è abbandonato il progetto.

In ogni caso, come già detto più volte, i fairing costano 6 milioni di dollari in totale e costituiscono circa il 10% del costo di lancio di un F9, per cui il recupero in termini economici è vantaggioso (non come Rocket Lab, i cui fairing incidono per lo 0.5% grosso modo).

Gavin di SpaceXFleet ha precisato che è il peggior recupero da Starlink 4.

4 Mi Piace

Julia ha provato a vedere se ci fossero condizioni atmosferiche tali da causare una rottura, ma purtroppo non ci sono dati utili, forse potrebbe esserci stata una zona di instabilità nei pressi della Landing Zone, oppure un problema lato hardware (quindi mancata apertura dei paracadute).

2 Mi Piace

“Mi sa che è rotta Joe”

4 Mi Piace

La fibra di carbonio non va d’accordo con l’acqua… e l’alluminio non va d’accordo con il sale…

2 Mi Piace

OCISLY non lontana dall’orizzonte.

1 Mi Piace

OCISLY in avvicinamento al porto, entrata prevista per le 2020-09-06T11:30:00Z2020-09-06T12:00:00Z

1 Mi Piace

Eccolo.

2 Mi Piace

Per chi volesse seguire le operazioni di sbarco, ecco la diretta.