Decollo!
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Pannelli solari dispiegati.
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Una prima foto post lancio.
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Le ultime immagini della sequenza, con la luna a fare da monitor, ci mostrano quanto la nostra atmosfera sia, a differenza di quanto percepito, qualcosa di realmente palpabile. Con la giusta pressione si percepisce quello che in acqua ad esempio crea la pressione del motore di una barca. Senza la luna dietro questo effetto è molto meno visibile.
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Nuovo articolo di Vincenzo Chichi pubblicato su AstronautiNEWS.it
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2021-01-06T15:11:00Z Cygnus NG-14 ha lasciato la compagnia della Stazione Spaziale Internazionale, dove ha trascorso gli ultimi 93 giorni tra Expedition 63 ed Expedition 64. Prima di dire addio al veicolo cargo dedicato in memoria di Kalpana Chawla, che dal 26 gennaio riposerà in pace nell’Oceano Pacifico in una zona chiamata “punto Nemo”, il cosiddetto cimitero spaziale, ricordiamo con qualche immagine gli ultimi momenti sulla Stazione.
In questa foto ecco Shannon Walker mentre sistema nella stiva alcune borse, o Crew Transfer Bag, contenenti rifiuti, attrezzature in disuso e quant’altro non serve più.
Cygnus NG-14 nella posizione di rilascio poco prima di essere liberato dalla morsa amica del Canadarm2
Adesso ha definitivamente concluso la sua missione primaria a bordo del laboratorio orbitante, ma prima di bruciare nell’atmosfera terrestre, deve svolgere un compito secondario: condurre l’esperimento Saffire della NASA e validare la tecnologia 5G del satellite SharkSat
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Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it
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Arrivano le prime informazioni sull’esperimento in corso su Cygnus.
Per oltre 26 ore, all’interno della capsula in volo libero dopo il distacco dalla ISS, è stato testato con successo l’accensione di un incendio. Come si apprende dal sito dedicato all’esprimento, i materiali erano simili a quelli di Saffire IV, a sua volta paragonabili a quelli di Saffire II, ovvero una miscela di cotone e fibra di vetro, Nomex e lo stesso vetro utilizzato per le finestre delle capsule spaziali. Le differenze con i precedenti esperimenti riguardano le condizioni di pressione e ossigeno utilizzate, che per Saffire V sono state circa 0,5 atmosfere e una concentrazione di ossigeno del 34%, per simulare le condizioni nei veicoli adibiti allo spazio profondo. Per ottenere queste condizioni, dopo il distacco si è proceduto ad abbassare la pressione all’interno della capsula e portare a livello l’ossigeno: questo modus operandi è una prima volta per la serie di esperimenti, in quanto prima si procedeva ad innescare l’incendio tramite un comando inviato alla capsula da parte del team di Norhtrop Grumman. I dati ottenuti dalle 26 ore di incendio saranno utilizzati per migliorare le procedure di risposta in caso di incendio, i meccanismi di inviduazione, il monitoraggio della produzione dei combusti e del processo di pulitura.
I primi risultati indicano che l’alto livello di ossigeno ha prodotto fiamme più energetiche, con un impatto maggiore sul veicolo.
Un altro esperimento Saffire è pronto a volare nella prossima missione Cygnus.
Qui di seguito un video dell’esperimento.
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come mai le fiamme salgono?
Posto che quello che vediamo come alto sia davvero l’alto in senso verticale, non escluderei che a dare la direzione alla fiamma una circolazione forzata dell’aria.
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La missione è terminata. Appuntamento alla prossima Cygnus. Dal comunicato di Northrop Grumman si evince che la missione è terminata 2021-01-26T20:23:00Z.
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