InSight Mission Log

Il paziente è morto.

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Si conclude il sondaggione

Ai vincitori, verrà inviata una vanga in pirite.

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Non essendo più occupata con HP3, la benna verrà utilizzata per seppellire il cavo dati del sismometro.

Questo, per ridurre le deformazioni dovute agli sbalzi termici, che portano rumore di fondo alle rilevazioni dello strumento.

Dà una misura di quanto sia sensibile il sismografo, capace di rilevare anche questi movimenti impercettibili del cavo, sul suolo vicino.

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E anche attraverso il cavo stesso

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In effetti, è più come dici tu. :blush:

Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it

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Da

Troy Hudson dice

siamo davvero riusciti a provare qualsiasi cosa avessimo nel nostro limitatissimo arsenale

Quindi scavare una buca con la benna in cui far scivolare la talpa per seppellircela non era:

  1. nelle capacità della benna
  2. utile al raggiungimento, seppur parziale, dei fini dello strumento
  3. furentemente impedito da quelli del sismografo

C’ho preso, almeno con una?

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Il plus rispetto alla situazione attuale sarebbe riuscire a mandare la sonda in profondità in modo che sia il termometro che il sismometro potessero lavorare meglio. Fare una buca di qualche cm di profondità non avrebbe migliorato la situazione. Si sono arresi al fatto che quel penetratore non funziona e non avrebbe funzionato nemmeno in un’altra buca.

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Questa ipotesi era stata già chiarita durante i primi tentativi. La talpa è stata posizionata troppo lontana per i movimenti del braccio necessari a scavare.

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Inoltre è stato detto subito che la talpa non era “afferrabile”. La mano del braccio robotico non poteva sollevare la talpa (o il cavo) e metterla in una nuova buca, infatti è in grado di “prendere” solo gli oggetti che siano già dotati di una apposita “impugnatura” (la si può vedere sul supporto di HP3, sul sismometro e persino sul cavo di quest’ultimo).

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Le temperature scendono e la polvere si accumula sempre di più sui pannelli della sonda. Si sta pianificando una riduzione del carico di lavoro per preservare quanto più possibile InSight

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Stavo cercando delle informazioni sulla riduzione di produzione di energia e il dato è sorprendente, in positivo: pensavo che con quella copertura di polvere marziana la produzione fosse intorno al 10%, ma NASA comunica un 27%, rispetto a quando i pannelli sono puliti. Ovviamente non sappiamo lo spessore della polvere, ma il dato è incredibile, almeno per me.

Dal momento che Marte è all’afelio, il punto più distante dal Sole, riceve anche una minore quantità di radiazione solare: l’energia prodotta sarà utilizzata per mantenere alla temperatura corretta gli strumenti. Quando marte sarà al perielio, nel luglio 2021, le operazioni scientifiche riprenderanno al 100%.


Fonte: NASA - InSight and dust.

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Sarà per causa dell’atmosfera più rarefatta? :man_shrugging:t2:

Non sono ancora stati inventati sistemi per pulire i pannelli?

Non lo so. Il motivo per cui il team di InSight non li ha previsti è dato dall’esperienza avuta con i MER. I due rover hanno beneficiato della ventosità della zona di atterraggio per permettere la pulizia dei pannelli solari: InSight, nonostante abbia rilevato più di qualche dust evil, le tempeste di polvere, non ha avto la stessa fortuna di esserne attraversato, per cui si è accumulata polvere.

Si era discusso comunque in questo thread (o un altro, non ricordo), di eventuali dispositivi di soffiaggio dell’aria per la pulizia dei pannelli, se lo cerchi lo trovi sicuramente.

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Ne abbiamo già parlato decine di volte sul forum, tipo qui

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Stanno facendo un tentativo di smuovere la polvere dai pannelli solari:

“Later this week, InSight will be commanded to extend its robotic arm over the panels so a camera can take close-up images of the dust coating. Then the team will pulse the motors that unfurled each panel after landing to try to can disturb the dust and see if the wind blows it away. The team considers this to be a long shot but worth the effort.”

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Insight sentirà coi suoi strumenti l’atterraggio di perseverance, tramite onda sismica nel terreno.
Questo ha un ampio ritorno scientifico, ma di più lo sarebbe se potesse sapere in anticipo data luogo di atterraggio di Tianwen-1, che atterrerà molto più vicino.
Purtroppo per una vecchia legge, la NASA non può nemmeno chiedere queste informazioni alla Cina. L’unica speranza è che la Cina le comunichi di propria spontanea volontà o che un’altra agenzia le chieda.

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Nuovo articolo di Manuel De Luca pubblicato su AstronautiNEWS.it

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Si zappetta vicino al sismometro


Credit immagini NASA/JPL Caltech

Nel tweet la gif della raspata

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