Green Run di SLS - Hot Fire Test

Se fosse cosi potrebbe trattarsi di qualche errore di AJR nel processo di refurb. Ancora ora faccio fatica a credere che a dare rogne sia stato un motore con multipli voli, senza contare le campagne di certificazione fatte a Stennis. Un memorandum che ricorda che quando si gioca con Meganewton e migliaia di gradi anche l’hardware più testato possa fallire. Direi che comunque tocca aspettare un report piu dettagliato della NASA a riguardo.

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Ci sono motori nuovi di zecca in produzione alla AJR. Si tratta di una variante evoluta dei motori “ibridi” che spingeranno i primi 4 SLS.
Per altre news a riguardo ti rimando ai topic che trattano della variante 1B di SLS.

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Sono d’accordo, anche io preferisco attendere il report ufficiale piuttosto che fare ipotesi che possono rivelarsi quanto meno azzardate.
Il fatto che il motore sia stato utilizzato (usato sicuro) non esclude “a priori” un suo possibile malfunzionamento proprio per quello vorrei leggere il report ufficiale.

Raccomando a tutti di non saltare a conclusioni affrettate circa eventuali slittamenti, c’è tutto il tempo per montare un nuovo motore e fare un nuovo Green Run senza intaccare l’attuale schedule.

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Ovviamente, il mio era solamente un appunto basato su quello che avevi fatto notare nel post precedente.

Comunque se da una parte questo test é da considerarsi un parziale fallimento, dall’altra é stato un grande successo per le operazioni di riempimento, accensione ed in queste ore di svuotamento del core stage. Per quanto riguarda il TPS alla base del core stage potrebbe essere danneggiato solo superficialmente. Lo scudo termico essendo formato da una serie di strati di vari materiali (sughero, foam…) fornisce una copertura molto efficace alla parte alta del motore stesso, di conseguenza il danno potrebbe anche essere solamente superficiale e non in profondità nel TPS.
Speriamo solo che questo non impatti troppo i tempi previsti per l’invio del core stage al KSC; d’altro canto queste problematiche non ci dovrebbero sorprendere poiché questa é la ragione numero 1 per cui questi Test vengono effettuati.

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quei pannelli devono resistere alle sollecitazioni del lancio che non so se siano minori o maggiori rispetto a quelle che subiscono nel test stand. Sono probabilmente diverse. manca l’effetto delle forze aerodinamiche, il profilo termico è diverso e probabilmente anche la pressione anche se è solo il primo minuto. Anche la risposta vibrazionale del veicolo libero è diversa da quella del veicolo vincolato.
Ho notato, in ogni caso, che lo scarico dei vapori sembrava avere un’armonica, il che in ogni caso potrebbe essere legata al problema oppure averlo causato, o anche potrebbe essere una mia sensazione.

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Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it

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A quanto pare i motori non c’entrano, lo spegnimento è stato sollecitato dal sistema idraulico del booster.
Però non ho capito da dove ha preso l’info.

Edit: ah, dal blog. Jim diceva che sarebbero arrivati aggiornamenti sul blog infatti.

https://blogs.nasa.gov/artemis/

Non ho capito la questione della leg of redundancy del motore 4.

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Quindi mi pare di capire che ci sono stati due eventi.

  • Il sensore che ha dato un MCF al motore 4 subito dopo l’accensione, ma a questo punto si sono accorti subito che era un qualcosa di non critico (nonostante l’acronimo :sweat_smile:) perché il test è proseguito
  • Il problema con la CAPU del motore 2, i cui valori sono andati oltre i limiti stabiliti durante la sequenza di gimbaling volutamente tosta ; questo ha effettivamente decretato lo spegnimento.
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Il primo gimbal test non stava giusto per iniziare al momento dello spegnimento?

Si esatto, pochi attimi dopo.

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La CAPU del motore n.2 é stata quella problematica. Il core stage ha ricevuto i dati dello spegnimento della CAPU non funzionante ed ha trasferito il sistema idraulico (TVC) del motore 2 alle altre 3 CAPU dei motori rimanenti (in caso di un fallimento come nel test, le altre 3 possono tranquillamente gestire anche un motore in più)

CAPU: Core stage Auxiliary Power Units

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Non credo Ema. Io ho capito che quello che dici tu succederebbe nel caso una anomalia simile si presentasse in volo; in questo caso invece la procedura è stata spegnere tutto e bona.

O ho perso un pezzo?

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Il sistema idraulico del TVC può subire lo spegnimento di una CAPU, solamente che il GR8 non prevedeva questo avvenimento. Il core stage ha passato con successo il TVC del motore n.2 alle altre 3 CAPU online senza alcun problema. Purtroppo però questo non era previsto. Questo é quello che ho inteso per “pre-set test limits”.
Se la stesso problema fosse avvenuto in volo, la altre 3 CAPU sarebbero state in grado di gestire il TVC del motore in causa.

CAPU motore n.2 fallisce–>Core stage passa il controllo del TVC alle altre 3 CAPU–>Il core stage spegne i motori poiché il test prevedeva di avere tutte e 4 le CAPU attive.

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NASA terrà una videoconferenza 2021-01-19T22:30:00Z per disutere dell’HFT di SLS. L’audio, come al solito, sarà disponibile qui e parteciperanno

  • Jim Bridenstine, Amministratore NASA
  • Kathy Lueders, amministratrice associata NASA per il Direttorato per l’esplorazione umana e le operazion di missione
  • John Honeycutt, program manager di SLS, Marshall
  • Julie Bassler, SLS stages manager, Marshall
  • Ryan McKibben, conduttore del Green Run, Stennis
  • John Shannon, vice president e program manager di SLS, Boeing
  • Jeff Zotti, direttore del programma RS-25, Aerojet Rocketdyne

Fonte: NASA - Media briefing about SLS Hot Fire Test.

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La mia traduzione (rapida, sorry) della pagina del blog di NASA (grassetti miei).


Il team “Green Run” del razzo SLS ha esaminato una grande quantità di dati e completato delle ispezioni preliminari che hanno trovato l’hardware del razzo in condizioni eccellenti, in seguito al test che ha visto l’accensione di tutti i motori alle 23.37 CET presso lo Stennis Space Center di Bay St. Louis, Mississippi. Dopo aver analizzato i dati preliminari, il team ha concluso che lo spegnimento avvenuto dopo 67,2 secondi di accensione il 16 gennaio è stato causato da parametri di test intenzionalmente conservativi, allo scopo di assicurare la sicurezza del core stage durante la prova.

I valori di questi parametri pre-programmati sono stati ideati specificamente per le prove a terra dell’hardware che porterà in volo la missione Artemis I, per assicurarsi che il sistema di controllo del vettore di spinta (TVC - Thrust Vector Control) muova i propulsori in sicurezza. Ogni motore ha un sistema di controllo del vettore di spinta lo orienta, e ogni motore ha due attuatori che generano la forza necessaria per tali movimenti. Gli attuatori del sistema TVC sono alimentati da unità chiamate CAPU (Core stage Auxiliary Power Units - Unità di potenza ausiliaria del Core Stage). Come pianificato, il sistema TVC ha orientato i motori per simulare il modo in cui la spinta sarà indirizzata durante l’ascesa del razzo.

Durante questi movimenti, il sistema idraulico associato con la CAPU del Motore 2, matricola E2065, ha superato i limiti preimpostati per il test. Esattamente come sono stati programmati a fare, i computer di volo hanno immediatamente fermato la prova. Il programma che ha posto fine al test è specifico per le prove a terra, quando il core stage si trova saldamente ancorato allo stand B-2 dello Stennis. Se questo stesso scenario fosse occorso durante un vero lancio, il razzo avrebbe continuato a volare usando la potenza disponibile delle rimanenti CAPU per fornire energia al sistema TVC di tutti i motori.

Il test ha dimostrato la capacità di spegnere una delle CAPU e di trasferire la potenza proveniente dalle CAPU rimanenti. Il test di orientamento dei propulsori (gimbaling) che ha portato allo spegnimento della CAPU è stato un caso di stress sul sistema indotto volutamente, per dar prova delle capacità del sistema. I dati sono in corso di valutazione come parte del processo di finalizzazione dei valori preimpostati dei limiti da adottare durante i test, prima del prossimo utilizzo del core stage.

Nel corso dell’accensione, tutti e quattro i motori hanno funzionato come da attese. Anche se il test prevedeva l’accensione dei quattro motori per otto minuti, il team ha comunque centrato vari obiettivi nel corso della breve fase propulsa. È stata di fatto ripetuta la wet dress reharsal, riempiendo di nuovo i serbaoti con 700.000 galloni (2.649.789 litri) di propellenti tramite procedure modificate per assicurare la messa in temperatura corretta dei propulsori e si è completato il countdown. I serbatoi sono stati portati in pressione nel modo corretto e per la prima volta si sono accesi i propulsori.
I motori hanno raggiunto la potenza prevista del 109% producendo 1,6 milioni di libbre di spinta (725.748 kg), esattamente come faranno durante il lancio di Artemis I.

I dati iniziali indicano che il sensore i cui valori segnalavano un MCF (Major Component Failure - Guasto grave di un componente), ricevuti 1,5 secondi dopo l’accensione dei motori, non erano legati alle circostanze che hanno portato allo spegnimento anticipato. Erano invece dovuti alla perdita di uno dei rami ridondanti nell’elettronica del motore 4, avvenuta prima dello specifico T-0 di tale motore. I propulsori infatti si accendono a 120 millisecondi l’uno dall’altro.
Le condizioni del test di accensione erano state impostate in modo tale che, in questa circostanza particolare, il test potesse continuare comunque, in quanto il sistema dispone di una ridondanza sufficiente per garantire il funzionamento in sicurezza dei motori.
Il team ha in programma di studiare e risolvere il problema all’elettronica del motore 4 prima del prossimo utilizzo del core stage.

Gli ingegneri continuano anche a studiare il “flash” che è stato visto attorno ai motori. Un esame visuale delle coperte termiche che circondano i propulsori ha rivelato segni di bruciature esterne, comunque previste in quanto molto vicine agli esausti dei motori e delle CAPU. I sensori hanno indicato che le temperature nella zona motori del core stage erano normali. Le ispezioni confermano che le coperte termiche hanno fatto il loro lavoro, proteggendo il razzo dall’estremo calore generato dagli esausti di motori e CAPU.

L’analisi dei dati prosegue, per aiutare il team a capire se un secondo test di accensione sia necessario. Il team è in grado di apportare i necessari aggiustamenti al sistema TVC e ai relativi parametri di controllo, al fine di prevenire un nuovo spegnimento automatico nel caso si decidesse di procedere ad un nuovo test, mentre lo stadio si trova ancora montato sullo stand B-2.

- Edit: eliminati errori e aggiustata un po’ la leggibilità :stuck_out_tongue: -

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Un passaggio significativo sulle sorti di un prossimo HFT: il core stage può essere riempito solo 9 volte al massimo. Dal momento che tre sono state già spese (2 WDR e l’HFT), va considerato che almeno un caricamento verrà eseguito al KSC per verificare che tutto funzioni. Gli altri 5 tentativi devono poter inclidere eventuali delay per meteo o abort, per cui rieffettuando un HFT rimarrebbero solo altri 4 riempimenti. La valutazione dovrà essere veramente ponderata.

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Qualcuno sa da dove provenga questo limite? Suppongo che abbia a che fare con le temperature bassissime dell’idrogeno e dei cicli di raffreddamento/riscaldamento, è corretto?

Anche lo ET dello Shuttle aveva lo stesso limite?

Sì, però raggiungeva i 13 caricamenti e successivamente sarebbe stata nevessaria un’analisi approfondita. Ma non si è mai arrivati a così tanto.

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Il limite deriva dallo stress termico e l’usura dei consumabili.

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