Ecco il video dell’evento.
Imminente il decimo volo di Ingenuity.
Altro successo per ingenuity nel suo decimo volo, e nuovi traguardi. Un miglio di distanza totale percorsa, e un’altezza che ha raggiunto i 12 metri, compiendo il volo più complesso.
Questa è davvero fantastica.
La rielaborazione del nono volo di Ingenuity, partendo da una ricostruzione fotografica in 3D.
Lo stesso filmato raw usato come base di questo lavoro, è godibilissimo.
È possibile interagire con il filmato, in questo modello caricato su Sketchfab
E ciliegina, il filmato in HiDef su YouTube a velocità di riproduzione normale.
Maggiori dettagli nei tweet sotto al principale.
Esorto chiunque abbia un account twitter a condividere questo lavoro, perché l’autore se lo merita per davvero.
Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it.
Gif animata con le foto a colori RTE di ingenuity e con la Navcam, durante il decimo volo.
Volo 11 in programma! Altezza prevista 12 metri e 385 metri di spostamento a nord ovest.
Perseverance ha iniziato il lavoro necessario a raccogliere il suo primo campione di roccia marziana, il quale, dopo le prime analisi, potrebbe anche essere scelto per essere riportato sulla Terra con il Mars sample return
Nuovo volo di ingenuity! Questo è l’ undicesimo.
Ingenuity ha volato per 130,9 secondi e ha viaggiato per circa 380 metri.
Dal punto di atterraggio potrà partire per nuovi voli di ricognizione di supporto per le operazioni di Perseverance.
Primo buco fatto.
Il buco c’è, ma la provetta è vuota.
Riassumendo all’osso, Jennifer Trosper, project manager di Perseverance, riferisce che ad una prima analisi non sembra probabile che si tratti di un problema hardware con il sistema di campionamento e acquisizione, quanto piuttosto che la roccia non abbia reagito nel modo previsto.
La telemetria del rover indica che durante il suo primo tentativo di carotaggio, la punta ha lavorato come previsto e, dopo il carotaggio, la provetta del campione è stata elaborata correttamente.
Si sta quindi organizzando un team specifico per studiare questo problema e analizzare i dati. Un primo passo sarà utilizzare l’imager WATSON, situato all’estremità del braccio robotico, per scattare foto ravvicinate del foro formatosi con il carotaggio.
Anche se non è il modo migliore per iniziare, c’è sempre il “rischio” di imparare qualcosa di nuovo.
Roccia troppo fine che si é frantumata?
Senza fare sterile whatiffing, la logica mi porta a pensare ad un suolo poco coeso.
E’ presente un sistema per afferrare il campione mentre si ritrae il braccio?
Ho provato a cercare in rete ma non riesco a capirlo.
Carottiere vuoto, l’incubo di ogni geologo…
Temo abbia le stesse cause del mancato avanzamento di insight. Roccia secca, pressione atmosferica bassa, etc. Anche i materiali granulari asciutti, sul nostro pianeta, sono difficili da campionare
Sì, c’è un mini braccio che porta i campioni nella pancia del rover. Nella scheda della missione ci sono anche altre informazioni sul processo di campionamento e le operazioni preliminari e anche un’animazione del processo di raccolta, che metto qui per comodità.
Anche a me è venuto subito alla mente Insight…
Penso che, almeno in parte, il problema sia che parecchi meccanismi funzionano con l’assunzione implicita che la gravità sia pari a g (abbia cioè il valore che ha sulla Terra)
Mentre abbiamo un laboratorio a gravità zero, non abbiamo laboratori a gravità ridotta (o comunque diversa da quella della Terra)
Prevedo l’istituzione di una nuova cattedra di Ingegneria Meccanica: “Meccanica applicata alle macchine extraterrestri”
Scusa, mi sono spiegato male.
Intendevo:
Una volta trapanato, quello che si trova all’interno della punta cava viene trattenuto da qualche meccanismo o ci si affida solo all’attrito affinche’ resti all’interno finche’ non viene trasferito nelle provette?
Questo non saprei proprio e non sono nemmeno esperto. Credo che facciano affidaemnto solo sull’attrito.