50 anni da Apollo 15 - La missione raccontata in tempo reale

Nuovo articolo di Matteo Carpentieri pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Una curiosità probabilmente banale che non ho mai approfondito: le distanze percorse con i buggy erano davvero notevoli; un veicolo in panne alla massima distanza sarebbe stata una condanna o, con pazienza e balzi, sarebbero riusciti a tornare al LM a piedi?

Edit perché ho cercato un po’: Wikipedia cita questa pagina come prova che la distanza massima dal LM mantenuta tale da poter tornare a piedi. Ma, oltre alla distanza massima delle varie missioni (che intuitivamente può sembrare tale da permettere il ritorno a piedi, ma non è ovvio… ) non capisco come si arrivi a quella conclusione.

Immagino che il percorso del rover sia su una circonferenza con raggio pari alla distanza massima che hanno stabilito per rientrare a piedi… già così ne facevano di strada con il rover!

Detto in maniera un po’ provocatoria: un’anomalia al LEM non gli avrebbe permesso di tornare verso il Service Module in orbita saltando.

Alla fine il Rover era un veicolo come gli altri nel sistema di trasporto, e quindi si presuppone fosse progettato con gli stessi criteri di failure tolerance (per lo meno, lo suppongo io). Non è che perché aveva la forma di un automobile allora la probabilità di rompersi dovesse essere più alta del resto del sistema. E la criticità per la vita degli astronauti in caso di rottura era la stessa se non addirittura minore degli altri veicoli del sistema.

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Solo per curiosità indotta dalla tua risposta: ma era prevista una procedura nel caso di malfunzionamento del LEM? (restando pacifico il fatto che avrebbe significato morte certa per gli allunati)

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Dipende dal malfunzionamento.

Il più temuto era una mancata reazione delle due componenti che formavano il carburante, che poteva avvenire una sola volta. In quel caso non ci sarebbe stato davvero nulla da fare.
Per problemi meno tragici c’è sempre una procedura, anche se a volte va arrangiata al momento.

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Per chi volesse intrigarsi sullo sviluppo dell’LRV (Lunar Roving Vehicle), segnalo questo libro appena uscito di Earl Swift.

“Across the Airless Wilds: The Lunar Rover and the Triumph of the Final Moon Landings”.

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