Anche il lancio è da considerarsi un “single point of failure”?
Non rientra nel conto fatto sopra però.
Comunque come detto nel post, la maggior parte di quei single point of failure riguardano esclusivamente il dispiegamento della sonda.
Webb è costato così tanto proprio per mitigare i rischi. Ogni tanto si accorgevano che sarebbe potuto sorgere un imprevisto e giù a studiare qualcosa per ridurre il rischio.
Comunque non fatevi stupire troppo da questi numeri così alti, anche nelle normali attività vostre a Terra ce ne sono tantissimi, solo che non fate risk assessment quando andate al lavoro. Possono succedere centinaia di imprevisti che potrebbero compromettere l’intera giornata di lavoro, senza alternative possibili, ma sono per lo più eventi poco probabili. È così che vanno considerati quei failure Point di cui si parla, la missione probabilmente andrà bene.
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Il core stage dell’Ariane 5 è stato verticalizzato.
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Nell’ultima missione di Ariane non ci sono stati problemi ai fairing, togliendo o comunque mitigando un’ulteriore fattore di preoccupazione.
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So far, so good… articolo di Jonathan Amos della BBC su Yahoo
Un dato interessante è che lo spazio libero tra il fairing e il telescopio è di circa 15-20 cm, ma a causa delle vibrazioni del lancio si può ridurre a soli 9 cm. E data l’altezza di JWST, è davvero poco.
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Nuovo articolo di Marco Carrara pubblicato su AstronautiNEWS.it.
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La complessa sequenza dei dispiegamenti riassunta in videografica di un minuto.
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Saranno giorni che metteranno a dura prova le coronarie di interi team. Sono attività che fanno impressione anche solo nel breve video qui sopra. Nella mia ignoranza trovo curioso che mettano fuori tutta la biancheria e solo poi facciano l’accelerazione, ma chissà quanti possibili deployment pattern avranno simulato per trovare questo. Speriamo che alla montagna di ingegneria si aggiunga qualche sassolino di fortuna.
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Visto che i rischi più grossi sono durante l’apertura, meglio fare la manovra a casa, non sia mai si aggiungano problemi di comunicazione. Poi tanto che sia aperto o chiuso non fa tanta differenza a viaggiare nel vuoto e le accelerazioni sono molto dolci e contenute.
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Notavo che nella gran parte dei rendering, jwst è ruotato relativamente al sole in modo non nominale, cioè dato che lo “scudo solare” normalmente serve a fare ombra allo specchio primario, finisce che lo specchio primario poi effettivamente non si vedrebbe un gran che, cosa che agli artisti non sta bene.
Quindi mi trovavo a lavorare con Blender e ne ho fatti un po’ io.
(in uno ho messo jwst in modo da illuminare lo specchio)
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Il lancio è stato ritardato di quattro giorni (ora 22 dicembre) per permettere verifiche dopo un incidente occorso durante l’installazione di JWST sull’adattatore al veicolo di lancio. Una bandella di fissaggio si è improvvisamente allentata, causando la vibrazione del telescopio. Un team NASA sta investigando sui possibili danni.
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JWST non ha subito danni.
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Si applicano gli adesivi sull’ogiva.
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Ogiva ancora vuota, credo. Devono ancora rifornirlo (mi pare)
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Il processo di rifornimento dovrebbe essere stato approvato da NASA, ma almeno fino a ieri non c’era traccia nei comunicati ufficiali. Ne parlava solo un articolo di spaceflightnow.
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Ecco qui, ESA dice che Webb è stato rifornito ed è pronto per il lancio
“Webb’s propellant tanks were filled separately with 79.5 l of dinitrogen tetroxide oxidiser and 159 l hydrazine. Oxidiser improves the burn efficiency of the hydrazine fuel.”
E ci sono voluti 10 giorni per fare il carico dei propellenti.
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Ed ecco come è stato rifornito.
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Anche in formato YT.
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