Dmitry Baranov, CEO di Progress, durante una visita di Rogozin agli stabilimenti di Samara, ha annunciato alla stampa che è iniziata la produzione del vettore Soyuz-5, che probabilmente sarà chiamato ufficialmente Irtysh (a Rogozin piace che i lanciatori abbiano i nomi di fiumi russi, come Angara) e che per noi è lo “Zenit russo”.
Credit: Roscosmos
“Abbiamo iniziato ora a fabbricare i serbatoi del veicolo di lancio Soyuz-5. Non abbiamo il diritto di rallentare i programmi di produzione del razzo e crediamo di essere in grado di soddisfarli” ha detto Baranov secondo l’agenzia TASS.
Secondo i detti programmi il razzo dovrebbe essere pronto entro il 2021. I primi 4 lanci di prova si dovrebbero svolgere tra 2022 e 2025 (tempi un po rilassati, pare). Partiranno dalla vecchia piattaforma Zenith di Bajkonur che sarà ripristinata con il contributo del Kazakistan, nell’ambito del progetto Baiterek.
Secondo quanto riportato da TASS, ieri (22/07), il capo di NPO Energomash, Igor Arbuzov, ha affermato che i primi test di accensione dei motori RD-171MV, ultimo aggiornamento dei propulsori dello Zenit destinati al primo stadio del Sojuz-5, inizieranno a dicembre.
Secondo Arbuzov tutto sta procedendo nel rispetto dei tempi stabiliti. Energomash ha già iniziato ad assemblare il secondo, terzo e quarto prototipo, mentre il primo, ultimato a febbraio, è stato inviato a Progress RCC per i test dinamici. La consegna dei modelli di volo è prevista per il 2021, il primo liftoff del “nuovo” lanciatore è in programma per il 2022, dal pad Zenit che sarà ristrutturato a Bajkonur.
Il vettore è davvero un bel veicolo. Molto capace con 18 tonnellate da Baikonour con un inclinazione di 51 gradi… Non è certo uno scherzo.
Per caso si sa se il test flight avverrà con un mockup della Federatsiya oppure un semplice peso posto in cima al razzo?
La cosa non è molto chiara. Quello che si dice ora è che nel primo volo (previsto per il 2022) il Sojuz-5 volerà con un upperstage DM e un simulacro di veicolo spaziale. La Federatsija dovrebbe comparire dal secondo test senza equipaggio, nel 2023 (ma ci sono già voci che la capsula non potrebbe esser pronta prima del 2024), che prevede un attracco automatico alla ISS. Nel successivo (2024) dovrebbero esserci a bordo gli astronauti.
In ogni caso è stato detto che il sistema Sojuz-5 - Federatsja non sarà utilizzato per il trasporto ordinario degli astronauti sulla stazione spaziale, perché la nuova capsula è troppo costosa e sovradimensionata per questo scopo.
Altre notizie che parlano della presenza di Feodor sul volo di prova o dichiarazioni attribuite a Rogozin che dicono che sui quattro voli di test del Sojuz-5 (2022-2025) sarà impiegata la stessa capsula riutilizzabile, credo che non abbiano molto fondamento…
Il significato è sempre quello i kazaki pagheranno la ristrutturazione del sito 45 Zenith di Bajkonur per adattarla al nuovo lanciatore russo. Il nuovo pad sarà intitolato al primo presidente del Kazakinstan Nursultan Nazarbayev. In cambio i russi continueranno ad usare il cosmodromo.
Il sito 45 si trova nella parte orientale del cosmodromo, non lontano da dove partono oggi tutti i razzi Sojuz (in attesa del ripristino della “piattaforma di Gagarin”). Nei pressi c’è anche un altro sito storico, il 41, protagonista del catastrofico incidente del 24 ottobre 1960. Ma anche il sito 45 ha avuto i suoi problemi: la piattaforma 45/2 andò distrutta nel 1990 e da allora al 2017 si è utilizzata solo la 45/1
Immagini del sito 45/1, visitato da Rogozin in occasione della firma del recente contratto, tratte da un “servizio” incluso nel “Космическая среда” (notiziario di Roscosmos) del 5 agosto 2020.
Sempre lo stesso account di Amur (andate a leggere la premessa sull’affidabilità di là), parla di un cambio di design per Yenisey. Allora, ho capito poco del progetto Yenisey/Irtysh/Soyuz-5 e le relative combinazioni (possono fungere da booster che da razzi singolo (?) come il F9 e FH). In ogni caso ho cercato un thread con Yenisey ma non ho trovato nulla, casomai sposteranno i mod.
C’è stata una riduzione del payload in orbita, da 240 a 190 tonnellate e un cambiamento del design nel booster, ma anche qui si prova a recuperare il secondo stadio. Primo e secondo stadio saranno a metano e ossigeno liquidi e di 8 metri di diametro (Starship è 9, per confronto).
Un terzo stadio sarà fornito da un RTB tug (non so che sia), se non un “rimorchiatore”, dalla traduzione.
I booster laterali (6) saranno di 4 metri e useranno un solo motore RD-182, quello principale 2 motori RD-182 e il secondo stadio quelli di Amur, gi RD-0169A.
Le ragioni del cambiamento di desgin sono economiche: dato lo sviluppo (che dovrebbe essere canellato) del vettore Don, più potente di Yenisey, si è voluto fare qualcosa di intermedio, risparmiando sui costi di produzione (e non avendo un vettore che lancia pochi satelliti all’anno).
Il metodo di recupero dei booster sarà un misto tra quello di Electron (paracadute+elicottero) e SpaceX (landing burn per rallentare): serviranno 6 elicotteri che raccoglieranno al volo ognuno un booster in caduta, ma che prima ha effettuato un landing burn (meglio entry burn) per ridurre la velocità e non distruggerere i paracadute.(e anche qui storgo il naso, ma lasciamo il beneficio del dubbio alla fonte e a Roscomos).
Lo sviluppo del lanciatore di classe media Sojuz-5 procede. Con un comunicato stampa, Roskosmos ha reso noto i risultati - positivi - delle prove qualitative su un serbatoio dell’ossigeno liquido (ossidante) del primo stadio, con caratteristiche del modello definitivo di produzione.
I test statici hanno confermato che il manufatto rispetta i requisiti minimi di resistenza e validato i metodi atti a massimizzare la massa dei serbatoi, rendendoli più leggeri ma ugualmente robusti.
Il propulsore RD-171MV fabbricato da NPO Energomaš è stato spedito da Chimki, sede dell’azienda, e dal 25 ottobre si trova a Samara presso la linea di produzione di RKC Progress, la sussidiaria di Roskosmos incaricata dello sviluppo del lanciatore medio Sojuz-5. L’RD-171MV ha già superato con successo diversi test di funzionamento al banco, ottenendo l’approvazione degli ingegneri i quali hanno validato la bontà del progetto e le innovative soluzioni tecnologiche adottate.
La cassa contenente l’RD-171MV è alloggiata su un vagone ferroviario
Prossimamente il propulsore sarà integrato alla base del primo stadio, la cui saldatura è terminata di recente come ci ha raccontato @mattodeg. Essendo il primissimo esemplare ad essere completato, ma che comunque si trova in una fase molto avanzata dello sviluppo, sarà oggetto di altri collaudi tra i quali il riempimento e il drenaggio dell’ossigeno liquido e del cherosene dai serbatoi, pressurizzazione degli stessi e prove di accensione di breve e lunga durata. Più sinteticamente usando termini inglesi: Wet Dress Rehearsal e static fire test.
Lo scorso 25 luglio una società controllata da NPO Energomaš, attraverso i canali ufficiali di Roskosmos, ha annunciato di aver condotto in modo brillante il collaudo del propulsore RD-0124MS[1]. Il propulsore presenta caratteristiche uniche non presenti in altri endoreattori russi e non solo, e come spesso accade lo sviluppo procede per gradi, da modelli prototipali e in scala fino al prodotto di serie. Nell’aprile 2021 NPO Energomaš aveva condotto il collaudo su un RD-0124MS sperimentale munito di una sola camera di espansione, tuttavia il test di questo luglio ha visto il motore girare nella sua configurazione definitiva a quattro ugelli con diverse componenti destinate al volo.
Nella recente prova al banco gli ingegneri hanno confermato l’avviamento del propulsore in condizioni limite di temperatura e di pressione del combustibile. Naturalmente è stato valutato il funzionamento durante la fase di spinta nominale - a piena potenza - e negli ultimi secondi di lavoro a carico ridotto prima del definitivo arresto. Entro l’anno seguiranno ulteriori collaudi al banco, con i propulsori che porteranno in dote aggiornamenti risolvere eventuali criticità emerse dal test.