Planetary Science and Astrobiology Decadal Survey 2023-2032

Ad aprile ci sarà qualcosa di importante, sinceramente però non ho capito bene cosa.

È in corso il #LPSC2022 Lunar and Planetary Science Conference del 2022.
Stanno parlando in tanti, di Marte, di Europa (Giove) di Luna, di Titania (Urano) e tanti altri mondi rocciosi del sistema solare. Cliccando sull’hashtag vedete le condivisioni su twitter dei principali speaker.
E per voi un’immagine (Credit NASA) di tutte le missioni planetarie a cui ha preso e prenderà parte la NASA

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Sembra proprio che Urano sia il miglior candidato uscente dal Decadal per la prossima missione Flagship. Sarà l’orbiter più lontano di sempre se verrà effettivamente realizzato.

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Le raccomandazioni del decadal (svoltosi questa settimana) sulle top missioni sono:

  • continuare Mars Sample Return*
  • NEO Surveryor
  • questa che riporto in inglese The committee prioritizes the Uranus Orbiter and Probe (UOP) as the highest-priority new Flagship mission for initiation in the decade 2023-2032
  • Enceladus Orbilander

*Tecnicamente (a quanto ho capito) le missioni di Marte non competono col budget delle missioni Flagship, ma fanno capitolo di spesa separato. Le altre missioni di Marte raccomandate oltre a MSR sono:

  • Endurance-A
  • Mars Life Explorer

Altre missioni medie suggerite come importanti:
• Centaur orbiter and lander
• Ceres sample return
• Comet surface sample return
• Enceladus multiple flyby
• Lunar Geophysical Network
• Saturn probe
• Titan orbiter
• Venus In Situ Explorer

Missione “media” speciale con un capitolo a parte:
Triton Ocean World Surveyor

Qui si trova il file completo (800 pagine) sulla raccomandazione alla NASA per la selezione delle missioni dei prossimi 10 anni, è scaricabile solo dopo registrazione al sito dell’Accademia e non ve lo posso allegare perché è troppo grande e supera le limitazioni del forum. A me non arriva spam dopo la registrazione.
https://nap.nationalacademies.org/download/26522

Questa è solo una raccomandazione. Poi la NASA va al Congresso a batter cassa forte della raccomandazione ricevuta dal The National Academies. Con i soldini previsti al momento, la missione di Urano potrà partire (Fase A, quindi lo studio, non la sonda sul razzo!) nel 2028. La raccomandazione è di farla iniziare nel 2024.

In generale sono molto più complesse delle missioni suggerite 10 anni fa, che denota un progresso nelle attività spaziali robotiche nello spazio profondo, non stiamo a mandare sempre le stesse sonde in posti diversi. I tempi sono lunghi e magari con uno sguardo veloce non ce ne si rende conto, ma l’esplorazione robotica proposta è veramente ambiziosa.

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Ed ecco un riassunto dei principali obiettivi che questo comitato scientifico si è posto e quanto le varie missioni aiuteranno a raggiungere i vari traguardi. Tutto viene dal file linkato un post sopra.

(tra l’altro questi di WeMartians ci faranno almeno una puntata del podcast sul decadal, forse anche più d’una)

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Un altro articolo riassuntivo.

Ho detto un’inesattezza sopra, Endurance è un rover lunare, non marziano.

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Sarebbe bello avere sempre almeno un satellite in orbita per ogni pianeta

Se avete già letto le 800 pagine del documento sopra, eccone un altro migliaio per la descrizione dettagliata delle singole missioni, raccolte in una cartellina con un PDF per missione. Qui però ci sono anche le figure, e tante.
https://drive.google.com/drive/folders/1Qlun6EF0v472eOMXXokHxa6B2tBLNkdv

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Ecco le due puntate del podcast che questo divulgatore ci aveva promesso.
https://twitter.com/We_Martians/status/1521480219521073155?t=v_RviHhcrSTRoybXalAZ3g&s=19

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Il video completo del briefing, un’ora di presentazione e un’ora di domande.

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Nuovo articolo di Gianmarco Vespia pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Questa è una dimostrazione del peso che ha il Decadal.

A marzo, la proposta del presidente sul budget 2023 prevedeva un ritardo della missione NEO Surveyor per dare priorità ad altre missioni ritenute più importanti. Ad aprile il comitato del Decadal suggeriva di non posticipare la data di lancio, come potete leggere nell’articolo di astronautinews un post più sopra.
Ora, il 26 maggio, il capo della commissione scientifica alla Camera, ha rimesso sul piatto la discussione, spingendo di fatto il Congresso verso una situazione dove dovrà sacrificare qualcosa di “già deciso” per non mettere a repentaglio la missione NEO Surveyor. Sarà una questione dove si prenderà formalmente una decisione solo in tardo autunno (e non di rado si sfora in inverno).

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Sempre in cerca di compromessi
https://spacenews.com/house-appropriators-partially-restore-funding-for-planetary-defense-mission/

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La NASA si è messa in moto e ha ascoltato le raccomandazioni dell’Accademia.
Sta iniziando a studiare la missione su Urano, che ricordiamo era suggerita in due versioni, quella raccomandata con inizio della fase di sviluppo nel 2024 e budget maggiore e quella normale con inizio nel 2028 e budget minore, la partenza sarà comunque dopo il 2030.

Subito emerge il primo problema: il finanziamento previsto dal Congresso è minore addirittura della linea normale.

Per quanto riguarda Mars Sample Return, invece, non sembrano esserci problemi. C’è un piccolo screzio su altre missioni, secondo la NASA il Decadal non dovrebbe suggerire destinazioni, ma concentrarsi esclusivamente su quale sono le domande a cui bisogna lavorare per cercare risposte.

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A sostegno di Encelado c’è uno studio (in realtà ormai iniziano a essere tanti) che dice che basterebbe raccogliere 0,1 millilitri di acqua dai geyser di Encelado per rispondere alla domanda se c’è vita o meno all’interno.
Il tema principale sulle attività biologiche del piccolo satellite è sempre legato alla produzione di energia dalla sintesi di idrogeno e anidride carbonica, comune sulla Terra ad opera dei metanobatteri, che non hanno nemmeno bisogno di ossigeno allo stato gassoso per sopravvivere, ne di luce. Sono batteri ma comunque a uno stato evolutivo avanzato, sono eucarioti, su Encelado la vita potrebbe essere meno strutturata.
Un articolo in italiano di INAF.

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Tra il 25 e il 27 luglio 2023 si terrà un meeting per discutere delle possibili scoperte scientifiche interdisciplinari che potranno essere fatte con questa missione. Non so se sarà anche trasmesso via Zoom, ma sicuramente avremo news.

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Da lunedì, per una settimana, ci sarà il #LPSC2023, vi metto l’hastag per seguire gli eventi su twitter.
È la riunione internazionale annuale di scienze planetarie, dove si parla dei risultati conseguiti delle missione completate e in corso e si da libero spazio alla fantasia sulle missioni future.

Il programma completo è qui:

e sarà impossibile seguire tutti gli eventi, credo saranno più di 500. Ogni link della pagina sopra è un gruppo di eventi, non un evento unico.

Ho scritto qui per restare in tema sul decadal, che spinge a una missione su Encelado. In particolare il 14 marzo si discuterà della possibilità di mandare un Vent Explorer, che sembra veramente fantascientifico al momento.

Intanto, un vent in inglese è la bocca del geyser. Già c’è consenso scientifico a inviare una sonda direttamente nei plume di Encelado, gli sbuffi che escono dal geyser e si perdono nello spazio. L’esplorazione di un vent è più profonda e molto più difficile.

Era stato finanziato uno studio per la prima volta nel NIAC fase II del 2020:

E c’è una specie di omino che si mette a scalare verso il basso la bocca del geyser per andare a raccogliere campioni di materiale.


Tecnicamente potrebbe spingersi anche più in basso per arrivare fino al bordo dell’oceano subsuperficiale.

Qui c’è un abstract di quello che verrà discusso la settimana prossima:

Quello che mi stupisce è anche la possibilità di inserire uno strumento scientifico per il rilevamento ottico di organismi pluricellulari. Sarà una battuta di pesca un po’ dispendiosa, ma se catturano veramente qualcosa riscriverà la storia dell’evoluzione della vita.

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Questo dovrebbe essere il link della diretta del contributo di OPAG al LPSC citato sopra:

(sì, esiste una specie di ente che si occupa solo di pianeti gassosi)

Questo mese è uscito un paper che si rifà a uno dei concept mostrati durante il Drcadal. Le prime due parole del paper sono “Mission Incredible”, però dal testo sembra addirittura una missione fattibile da far lanciare in 10-15 anni. Eccolo qua:

Allora, sedetevi e tenetevi forte. Si parte per Titano, con l’idea di atterrarci, facile questo, visto che lo abbiamo già fatto in passato. Poi si prelevano dei campioni, 3 kg circa, e anche questo è facile, e nel frattempo si fa rifornimento per il viaggio di ritorno.
Questo non è facile, ne parlavamo nel thread di Artemis, visto che i contractor del lander pensano di estrarre carburante dalla Luna, e se per l’ossigeno qualche dimostratore a Terra già è stato testato, per il carburante vero è proprio è un problema bello grosso, metano e idrogeno sono difficili da produrre o gestire.
Ma non su Titano! Ci sono fiumi, laghi, pieni di metano, anche nell’aria, pronto solo per essere estratto! Per l’ossigeno basta sciogliere qualche roccia di ghiaccio d’acqua e fare una semplice idrolisi.
Poi si tratta di ripartire da Titano, ma anche su quello a livello di TLR non si parte proprio da zero, già qualcosa di simile è in sviluppo per altre missioni, tipo per il Mars Sample Return.
Poi il viaggio di ritorno è qualcosa di lungo, vari sorvoli tra Titano e Saturno e circa un anno di tempo solo per allontanarsi un po’ da Saturno, poi circa 7 anni per arrivare a Terra. Non ci sarà l’aiuto di Giove per tornare.

Poi il rientro a Terra avverrà con una velocità un po’ più elevata del solito rientro di campioni da posti vicini, ma intorno ai 15 km/s non dovrebbero esserci problemi a progettare un buono scudo, anzi, secondo me ci sono già, non ricordo di preciso.

Nonostante la missione sembri fantascientifica e costosa, l’autore ricorda sempre che Titano è considerato un obiettivo primario per gli studi di astrobiologia, è uno dei due corpi del sistema solare con liquidi in superficie.

Un’immagine dall’articolo:

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Wooo cosa ho appena letto :exploding_head:

L’X-37 C come sistema di atterraggio, serbatoi gonfiabili, braccini robotici, 3 anni sulla superficie per recuperare il propellente necessario, addirittura un roverino per prendere l’ossigeno dalle rocce… Sono dei geni. Non la vedremo mai :pensive:

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