Expedition 67 Mission Log

Leggendo il bellissimo libro della Cristoforetti* proprio in questi giorni, leggevo delle difficoltà che ebbe nel primo EVA Skills a Houston e della profonda delusione che ne seguì. Osservando la diretta della EVA (solo una parte per impegni personali, purtroppo) ho avuto l’impressione che qualcosa non sia andato proprio per il verso giusto, con qualche ritardo legato, come in quel primo esame, ad intreccio di cavi, difficoltà nel riposizionamento, e forse ad una certa mancanza di coordinamento con Artem’ev e con il Ground Control.

Siccome però non sono un esperto di queste cose, sarei curioso di sapere se qualcuno degli esperti ha ricevuto la stessa sensazione o se mi sbaglio completmaente. Certamente per la nostra bravissima e amatissima Samanta, non dev’essere stata un’esperienza totalmente positiva. Sono curioso di sapere cosa scriverà in un eventuale sequitur di quello straordinario diario…

p.s. Diario di un’apprendista astronauta è veramente un grandissimo regalo agli appassionati di queste cose! Grazie, Sam!!!

Come ho accennato nell’articolo, credo sia una combinazione di cose: un po’ si sono impigliati nei cavi di sicurezza fin da subito, un po’ lei e’ rimasta incastrata con la tuta nel boccaporto, poi le hanno lasciato fare poco o niente…

Personalmente ho notato alcune cose:

  1. rispetto alle testatissime e dettagliatissime coreografie delle EVA USOS (tanto che poi le trasformano in procedure seguibili passo passo con tanto di illustrazioni) qui la conduzione delle varie fasi della EVA e’ stata piu “caotica”
  2. il centro controllo di Mosca ha cambiato idea almeno un paio di volte sull’ordine in cui svolgere i task
  3. soprattutto nelle prime fasi dell’EVA (e ci sta eh in un certo senso, dato che Samantha era una rookie) le chiamate a Samantha per chiederle conto del posizionamento dei cavi di sicurezza erano ossessive. Non ho capito se per eccesso di zelo/paternalismo o per quale altro motivo.
  4. Praticamente tutto il lavoro attivo e’ stato fatto da Oleg Artem’ev. Samantha ha avuto per la maggior parte del tempo un ruolo di supporto, aiutando Oleg a orientarsi, “sconfenzionando” i cubesat, e poco altro. Anche qui, non so perche’ e magari saltera’ fuori che faranno un’altra EVA prima del ritorno di Samantha a terra, dove lei sara’ piu’ protagonista, ma fino ad ora non le e’ stato dato modo di “brillare” in modo particolare.
  5. Dopo un inizio abbastanza chiacchierino, Samantha si e’ fatta via via piu’ silenziosa. Durante le educate ma insistenti proteste di Oleg per la terminazione dell’EVA prima di completare tutte le attivita’, non l’ho sentita praticamente piu’ parlare se non per comunicazioni di stretto servizio.

Detto tutto questo, sono ovviamente contento che abbia potuto coronare il suo sogno forse piu’ agognato, secondo solo al volare nello spazio.
Magari i miei/nostri sono solo pipponazzi mentali e lei e’ all’ottavo cielo, ma per quel che conta ho avuto anche io un’impressione un po’ particolare di questa EVA, che forse non e’ riuscita benissimo o forse cosi’ ci pare solo perche’ abbiamo quelle USOS come metro di paragone, impietoso.

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Grazie Marco, contavo in una tua risposta… Condivido al 100% le tue impressioni, salvo il punto 5, ma solo perché non ho potuto seguire a lungo.

La valutazione non sarà stellare, il che potrebbe inficiare la partecipazione ad altre EVA. Spero proprio di no ma sono sicuro, se ne ho compreso il carattere, che Sam si riscatterà con gli interessi, se sarà messa in condizioni di farlo. Nel frattempo sicuramente soffrirà parecchio per questa controversa esperienza.

Quasi quasi aggiungerei un punto 6… è una mia sensazione, ma credo che nella cultura molto machista tipica della cultura russa degli ultimi decenni ci sia anche una certa tendenza a mettere le donne in secondo piano. Forse l’ambiente astronautico è schermato da questa (bruttissima) deriva, ma magari le condizioni geopolitiche attuali hanno giocato il loro ruolo in tutto questo.

Non sono del tutto d’accordo con questo. Da una parte non abbiamo elementi oggettivi per giudicare negativamente l’EVA. Hanno mancato un obiettivo su otto ufficialmente dichiarati, ma le difficolta’ e i ritardi non sono stati letteralmente causati da Samantha. Anzi, non facendo mai lavorare il duo in parallelo, una cosa che e’ normalmente fatta almeno per alcune fasi nelle EVA USOS, e’ stato impossibile recuperare l’ora di ritardo accumulata ancora prima di uscire da Poisk, e che alla fine ha pesato.

Sul suo stato d’animo, possiamo solo speculare, ma non riesco a convincermi possa essere cosi’ negativo, specie se non avendo avuto modo di agire molto in prima persona (e quindi anche di commettere errori particolari, che abbiamo potuto vedere). Un’EVA secondo me, soprattutto la prima, rimane un’esperienza straordinaria.

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Grazie ancora per l’hint. Le mie sono speculazioni, e non conoscendo bene i meccanismi di valutazione anche a me sembra che le responsabilità siano totalmente altrui. Spero che ne tengano conto, anche se il non aver saputo evitarli o mitigarne gli effetti potrebbe essere considerata anche responsabilità sua, magari da qualche valutatore meno imparziale o sulla base di bias di vario tipo.

Dalla sua autobiografia, dove sono riportati ampi stralci del suo diario, si comprende che anche lei condivide con tutti noi terrestri una forte componente emotiva, anche se tenuta professionalmente sotto grande controllo.

Che la prima EVA sia un’esperienza straordinaria non vi sono dubbi! Magari anche la seconda, la terza, etc…

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Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Ancora qualche foto di Samantha…

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Bellissima prospettiva dell’uscita di Samantha dalla ISS…

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Lo stesso video, ma con le parole di Samantha…

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sì, infatti… mi ha colpita questa prospettiva… :smiley:

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Tweet di @RikyUnreal

Quel birichino di Nauka, oggi 29 luglio 2022, compie un anno dall’attracco al modulo Zvezda e alla Stazione Spaziale Internazionale. In molti si ricorderanno il grande spavento che fece prendere al personale di Roskosmos e agli appassionati, con l’incertezza se sarebbe arrivato a destinazione nonostante un guasto al sistema di propulsione. Come non dimenticare l’errata configurazione dei computer di volo dopo l’attracco che ha fatto accendere i propulsori, cambiando in modo repentino l’assetto della Stazione, con sorpresa degli astronauti e cosmonauti che hanno dovuto fronteggiare una situazione imprevista.

Fin dall’origine e da quei primi giorni nel tanto agognato spazio, non si poteva dire che Nauka fosse nato sono una buona Zvezdastella :rofl: - ma ha tempo per far cambiare opinione ai suoi detrattori.

Non meno simbolica, chissà se intenzionale, la data dell’attività extraveicolare di Samantha Cristoforetti e Oleg Artem’ev che si svolse nel primo anniversario del lancio del sesto modulo russo.

Roskosmos e RKK Energija hanno montato alcuni video per l’occasione.

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Sapete cosa si festeggia il 30 luglio? La Giornata Internazionale dell’Amicizia! Oleg Artem’ev e Sergej Korsakov dalla Stazione ci invitano a trascorrere questo giorno in compagnia dalle persone più care, circondati dal loro supporto e affetto.

C’è tanto da imparare dalla fotografia di gruppo di Expedition 67 riunita nel modulo Zvezda…

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domanda banalissima… cosa contengono i tubetti?
:thinking::smile:

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