Lunar Starship

Riporto il tweet di SpaceX sulla questione.

Sono sorpreso di non vedere ancora girare disegni (non solo SpaceX ma anche NASA) che rappresentino la sezione pressurizzata dello HLS, al netto delle foto sui simulacri parziali della parte con la (o le) camera di decompressione…

1 Mi Piace

siamo in due.

1 Mi Piace

Rispondo solo ora causa studio. Credo che non ci saranno sostanziali modifiche a Starship, quanto un adegumento formale ai criteri per una navetta non più dimostrativa ma che dovrebbe fare voli regolari da e verso la superficie lunare. Potrebbero essere modifiche minori quali un ECLSS migliorato e validato per una durata maggiore (un po’ come ddovrebbe essere successo con DM-2 e le missioni operative: DM-2 aveva pannelli solari sul trunk certificati per non più di 60 giorni nello spazio, mentre già da Crew-1 la loro durata è diventata quella nominale di 210 giorni).

In termini economici non dovrebbero esserci spese aggiuntive, dal momento che il contratto assegnato a SpaceX l’anno scorso era fixed-price, ovvero ad importo fisso: NASA finanzia, con quel contratto, un determinato quantitativo di denaro. Nel caso in cui a SpaceX servano altri soldi dovrà reperirli in modo autonomo.

1 Mi Piace

Grazie per le spiegazioni Matteo​:+1::+1:

1 Mi Piace

Nuovo articolo di Marco Carrara pubblicato su AstronautiNEWS.it.

6 Mi Piace

Demo per l’estate 2024, con strumenti scientifici sulla Luna:

2 Mi Piace

Post un po’ critico, scusate, ma come spiegato in questo video, è necessario:

Il video è di SmarterEveryDay, molte cose menzionate fanno ormai parte del consolidato processo di Project Management regolare in tutte le grandi aziende.
Il video è molto critico nei confronti della scelta di Starship come lander lunare della missione Artemis III. I motivi sono tanti. Primo fa tutti è che manca una baseline. Non è chiaro quando SpaceX farà quello che ha promesso di fare, come lo farà e come saranno rispettati i requisiti di sicurezza che una missione con equipaggio deve avere.

Non è chiaro quante Starship devono essere mandate per il rifornimento, non è chiaro come sia stato valutato in termini quantitativi il rischio di boiloff (il che vuol dire quanti lanci aggiuntivi sono necessari), non si sa a che punto siano con la validazione della tecnologia di trasferimento di carburanti criogenici nello spazio.

Per quanto riguarda discesa e ripartenza, non ci sono procedure di emergenza in caso di malfunzionamento, in quanto non c’è ridondanza di sistemi. Il tipo di motore scelto, tra l’altro, metano e ossigeno, potrebbe portare a complicazioni aggiuntive al momento dell’accensione, complicazioni che sono escluse in un motore di tipo ipergolico.

La scelta di affidare completamente il servizio di discesa a una società privata, ha di fatto annullato l’utilità di processi di management consolidati nel tempo, mancano, come cita nel video, i meeting periodici tra i vari verticali di management, il confronto diretto e la mancanza di feedback negativi sugli avanzamenti, cosa fondamentale per raggiungere un punto di maturazione adeguato nel progetto.

La situazione, ad esempio, è ben diversa dal programma commerciale della ISS. La stazione spaziale già c’era, le specifiche pure, e SpaceX ha costruito qualcosa da zero per adattarsi all’esigenza. Per il Lunar Starship la NASA ha dato soldi a SpaceX che ha utilizzato per sviluppare un prodotto che stava già sviluppando per conto proprio e non un prodotto dedicato ad Artemis. Con Blue Origin già la situazione è migliore da questo punto di vista.

Lo speaker fa parecchi confronti con il programma Apollo, che avevano 6 procedure di ridondanza per ripartire dalla Luna. C’è anche da dire che è colpa anche della NASA aver iniziato il programma del lander così in ritardo rispetto alla data che si era prefissata per l’atterraggio, dovuto anche alla spinta di Trump di tagliare il programma di 4 anni di sviluppo. La NASA si è ritrovata con lo stesso budget annuale a velocizzare i tempi e scegliere l’offerta più economica, che di fatto è venuta da SpaceX.

L’autore da praticamente zero speranze al progetto di riuscire, e invita gli auditori, attori principali delle attività aerospaziali di questo decennio, a rivedere gli obiettivi e i processi che portano all’obiettivo.

3 Mi Piace

Quello che dice il video è vero.

Quello che non dice il video, però, è che la scelta della NASA non è del tutto “campata in aria” si basa sul fatto che la SpaceX è stata in grado di sviluppare un veicolo spaziale manned, partendo comunque dal nulla (si certo l’esperienza di Dragon CRS conta ma fino ad un certo punto).

Quello che il video non dice è anche che, se non fosse per la SpaceX, la NASA starebbe ancora pietendo (politicamente) e pagando (economicamente) i posti sulla Soyuz , considerando che le relazioni tra USA e Russia sono ad un punto di minimo a causa dell’invasione russa in Ucraina.

1 Mi Piace

I video di Destin mi piacevano fino a un paio di anni fa, spesso ultimamente fa video polemici o sorprendentemente banali. Questo è un po’ un mix

1 Mi Piace

Questa è un’affermazione del tutto gratuita.

Cos’ha fatto, diciamo negli ultimi 15 anni, la Blue Origin salvo far salire e scendere il New Shepard (perdendone pure uno durante l’ultima missione)?

Allo stato attuale Vulcan deve ancora volare proprio per il ritardo accumulato dai motori BE-4, mentre New Glenn appare come prototipo solo ora mentre SpaceX fa già volare Starship.

3 Mi Piace

Suppongo che la scelta di finanziare una starship “spaziale” non destinata al rientro ma a viaggiare nello spazio e al limite atterrare sulla Luna sia amche nell’ottica dell’immenso potenziale di fall out tecnologico di tutto il progetto.

Quand’anche non riuscissi a far atterrare (e ripartire) in sicurezza il coso sulla Luna nei tempi ipotizzati, potresti comunque trovarti con un veicolo che ha uno spazio pressurizzato superiore ad un A380 e alla ISS che potrebbe rivoluzionare le tecniche di costruzione di stazioni spaziali o nel lungo periodo la possibilita’ di missioni abitate BEO.

Anche se non funziona il rifornimento, una SS cabinata, che e’ corollario della Lunar Starship, ti permette di mettere in orbita in un solo lancio una stazione spaziale LEO sontuosa. Non parliamo se ne assembli piu’ di una. E solo questo in termini di ritorno sull’investimento copre la spesa. Con gli interessi.

Non so se sia corretto dichiarare un obiettivo irraggiungibile e cosi’ facendo finanziare ricerca tecnologica in grado di rivoluzionare l’accesso abitato allo spazio a medio e lungo termine. Forse sarebbe stato piu’ giusto dire: vogliamo finanziare la sviluppo di questo veicolo in una certa direnzione perche’ le possibili evoluzioni sono incredibilmente promettenti.

Mettere in orbita una SS cabinata con supporto vitale non sembra impossibile, pur senza sottovalutare l’enorme costo di allestirla. In fondo lo Skylab era fatto cosi’, uno stadio molto grande pressurizzato, se ce l’hanno fatta i nonni e SS va in orbita i nipoti potranno rifarlo.

Se poi atterrare sulla luna o su marte si rivela proibitivo pazienza, si mira al cielo per arrivare comunque in alto.

Insomma le polemiche assumono che l’obiettivo sia quello dichiarato. Tecnicamente corretto, ma non lungimirante.

Gli obiettivi subordinati potrebbero essere una tale messe di roba che la Nasa potrebbe aver fatto benissimo a puntarci qualche soldino.

Come a suo tempo ha fatto bene a investire sulla Dragon, va ricordato sempre, e’ da anni che ci sono polemiche ma i risultati sono arrivati anche se non sono esattamente tutti quelli dichiarati all’inizio.

6 Mi Piace

Considerazione personale, vista l’aria che tira a livello di finanziamenti governativi o con Artemis Se non si effettuerà qualche cosa di significativo oltre la replica di Apollo 8 credo che lo stop al programma possa essere molto più vicino di quanto non sembri; apollo iniziò a non essere più finanziato poco prima di apollo 13 il il 4 gennaio 1970.

Il contribuente vuole risultati, basti vedere come sui social la Nasa sita ricordando il volo di un anno fa di Artemis I proprio per mantenere viva una fiamma di passione. Quindi o trovano un qualsiasi nuovo LEM o se si resta ad aspettare che i nuovi vettori lunari siano pronti si rischia di restare con un pugno di mosche in mano.
dico ciò perchè nei miei 61 anni di vita ne ho visti tanti di progetti nati e poi morti.

4 Mi Piace

Come già detto sopra, è partita da zero sviluppando un prodotto ad hoc per il programma Artemis, non ha adattato un proprio prodotto agli scopi, come ha fatto SpaceX. Non sto criticando i successi di SpaceX in orbita bassa. Ho solamente postato fatti, non opinioni mie personali, che fanno emergere le criticità delle scelte fatte.

Mi associo per quel che ho visto nei miei 55 anni vita e soprattutto le promesse (vane) fatte a partire dai primi anni 80…

2 Mi Piace

Insomma…è partita da zero due volte.

Considerando che la prima proposta alla quale ha partecipato Blue Origin, quella della cordata National Team, per il bando HLS (vinto poi da SpaceX) è radicalmente diversa dal lander finanziato in questa seconda tornata.

A me rifare due volte il progetto non sembra una cosa incoraggiante.

E’ vero che anche la Lunar Starship ha subito una certa evoluzione ma la sua architettura di base e la parte motoristica sono rimaste, di fatto, inalterate.

(fonte immagine:https://www.popularmechanics.com/space/moon-mars/a32332363/artemis-lunar-lander/)

(fonte immagine: https://spacenews.com/nasa-selects-blue-origin-to-develop-second-artemis-lunar-lander/)

1 Mi Piace

Aggiungo un aspetto: credo che la scelta sia stata anche spinta dal pentagono per finanziare in maniera indiretta il progetto SS, che potra’ nel prossimo futuro avere ricadute militari

1 Mi Piace

Ho visto anche io il video di Smarter Everyday e nonostante le molte banalità l’ho trovato comunque interessante. Uno degli argomenti del video mi era sembrato particolarmente assurdo e senza senso, si diceva infatti che probabilmente per Artemis III serviranno almeno 15 lanci di Starship ravvicinati in poche ore.
Ho pensato comunque di fare una breve ricerca sull’argomento cosi, per scrupolo, ero sicuro infatti che fosse una sparata a vanvera, ed invece pare che sia tutto vero!

A questo punto secondo me alla Nasa sono veramente impazziti, pensare di andare avanti con un programma del genere lo trovo addirittura imbarazzante.

1 Mi Piace

E quello è un “almeno” 15 lanci. La verità è che non si è mai fatto un assessment sul boiloff, che tradotto vuol dire che ancora non c’è la conoscenza necessaria per sapere se l’evaporazione dei liquidi criogenici nei serbatoi è contenuta e sostenibile nei tempi di missione oppure se è addirittura impossibile da gestire.
Ricordo che non c’è un sistema attivo di mantenimento della temperatura, si può contare solo sull’isolamento. E il gradiente termico c’è, vuol dire che prima o poi tutto il liquido si trasforma in gas, questo proprio è un limite fisico e non c’è niente da fare. La domanda è se ci vogliono giorni o anni, nel primo caso la missione è insostenibile, nel secondo con qualche accorgimento può essere mandata avanti.
Quello che emerge dal video è che questa risposta ancora non è nota.

4 Mi Piace

Per quanto riguarda il boiloff in particolare magari non avranno neanche un ostacolo insuperabile perché se dovesse servire tutto sommato la tecnologia sui sistemi attivi di raffreddamento esiste, manca solo l’adeguamento a Starship. Quello che mi ha fatto saltare sulla sedia è che anche senza considerare questa faccenda del boiloff comunque per una singola Lunar Starship ne devi mandare appunto uno sproposito in orbita terrestre.
E non ne avevo mai sentito parlare finora di questa cosa, veramente non capisco che stanno facendo alla Nasa, fingono di niente fischiettando come i ragazzini? Boh…