Selezione astronauti ESA 2021

Su 17 selezionati il primo para-astronatua è inglese. Se siete curiosi, è stato amputato di una gamba a seguito di un incidente quando aveva 19 anni. In seguito ha praticato atletica leggera e partecipato alle paralimpiadi. Professione: medico.

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I career Astronatus sono 5. Nessun italiano, nessun tedesco.
L’hanno spuntata :fr: :es: :belgium: :uk: :switzerland:

  • Pablo Álvarez Fernández, spagnolo, ingegnere per Airbus, ha lavorato a Exomars in particolare il rover Rosalind Franklin. Account twitter; Account instagram
  • Rosemary Coogan, inglese, fisica
  • Raphaël Liégeois, belga, ingegnere biomedico.
  • Marco Sieber, svizzero, medico
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I restanti 11 “reserve astronauts”:

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C’è un cross posting con questo topic, che esisteva da prima.
Magari si possono unire…

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Super riassunto di @RikyUnreal con annessa playlist alle video-interviste individuali su YT:

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Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Fantastici i curricula di Anthea Comellini e Andrea Patassa, per i quali teniamo le dita incrociate. :crossed_fingers: :crossed_fingers: :crossed_fingers:

Unica nota stonata, almeno per me, sto annuncio stile finale concorso bellezza, con i candidati a scoprire sul palco a quale gruppo appartenessero, e con le riserve praticamente eclissate velocemente come comparse. Tutti hanno superato una durissima selezione, probabilmente li avrei fatti presentare tutti prima, e avrei annunciato i rispettivi ruoli dopo. Non voglio scivolare in polemica, ma mi è sembrato troppo “show” come approccio dato il contesto.

Rimane soprattutto un’occasione di festa per il mondo spaziale europeo, che ha nuovi giovani astronauti e un budget di tutto rispetto.

Buon lavoro ai “titolari”, bellissima tanta diversità di nazionalità, carriere e genere. Spero anche che il para-astronauta John McFall possa volare prestissimo. :mechanical_arm:

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Contando anche le riserve, quella del 2022 dovrebbe essere la classe di astronauti ESA più numerosa.

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Occhio, che molte di quelle riserve molto probabilmente non voleranno mai :wink:

La classe di astronauti di ESA è composta di 5 persone, gli altri in linea di principio non diventeranno mai dipendenti “ESA”.

L’idea è questa, per come l’ho capita dalle parole del DG: inizieranno il training, “…se si presenta un’opportunità di volo”. Che io intepreto come “…se uno di quegli stati un giorno dovesse decidere di tirare fuori un po’ di soldi in più oltre a quelli che mette in ESA, per far volare un suo astronauta su una missione finanziata in maniera indipendente, allora ESA gli ha già fatto la selezione e gli ha fatto risparmiare 1 anno di ricerche.”

È un ottimo modo per cercare di fare aumentare l’investimento nel settore spaziale a quei paesi: “anche se oggi nella ministeriale non avete messo quei soldi, avete l’opportunità di metterli domani come contributo nazionale se doveste cambiare idea, e noi di ESA siamo pronti a darvi supporto per quella missione aggiuntiva.”

Per fare un esempio, significa che perché quei due astronauti italiani abbiano una missione, ASI deve finanziare indipendentemente da ESA una missione per loro. L’Italia forse è quella a probabilitá più alta, visto che potrebbero uscirci dei voli attraverso gli accordi con Axiom o per altri contributi di TASI in Artemis che non siano attraverso ESA.
Ma mi sembrerebbe strano che ad esempio Francia o UK volessero mettere fondi aggiuntivi per far volare i loro riservisti, visto che hanno già due nuovi astronauti di ruolo freschi di nomina.

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Sì intendevo classe nel senso più restrittivo, cioè il gruppo che seguirà l’addestramento di base. Il ruolo di astronauta di riserva potrebbe essere anche un modo per formalizzare situazioni come quella in cui si è trovato Matthias Maurer?

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Capisco la tua interpretazione. Mi sarei aspettato di vedere il para-astronauta britannico parte dei selezionati, altrimenti chissà quando vola. Non per il suo stato di “para” in senso “poveretto” ma proprio per l’unicità e originalità del suo ruolo.

Poi magari (e lo spero) mi sbaglio totalmente e UK Space Agency ci metterà il grano extra.

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Chissà, potrebbe anche essere… bisogna vedere cosa verrà fuori da Gateway e da Artemis e dalle stazioni commerciali post 2030.

Quando ha parlato all’IAC, il DG ha detto che i nuovi astronauti serviranno per la ISS da qui al 2030, mentre i “vecchi” saranno quelli a volare verso la Luna. Però per ora se non sbaglio ci sono solo 3 voli negli accordi, di cui uno sulla superficie (e nella leva dei “vecchi” ci sono come minimo 5 astronauti in lista d’attesa, più i 5 nuovi).

Prima di prendere un astronauta ESA in più oltre a quelli che hanno già preso, si dovrebbero davvero materializzare un sacco di missioni in più. Ma non si sa mai.

Certo, se nei prossimi 5-10 anni dovesse materializzarsi un programma per un lanciatore human rated europeo, o se il programma commerciale dovesse esplodere, allora avrebbero già pronta una lunga lista di astronauti da assumere senza dover fare nuove selezioni.

Per il parastronauta la situazione credo sia molto diversa… per ora non si sa ancora se la missione è fattibile (e quindi ci sta che non sia ancora ufficialmente astronauta). Ma se la cosa dovesse concretizzarsi e confermarsi possibile, allora magari sarebbe ESA a finanziare la missione.

Dopo tutta la pubblicità che ESA ha fatto al progetto del parastronauta (e gli investimenti che ci sta mettendo per studiare la fattibilità), IMVHO non avrebbe molto senso se poi non gli pagassero il biglietto.

In tutto questo, quello che noi esterni non sappiamo (e non sapremo mai, a meno di non diventare ESA DG o capo direttorato :smiley: ) è se non ci siano già degli accordi o delle negoziazioni in corso dietro le quinte con ognuno di quegli stati…

NOTA: meglio specificarlo per essere chiaro. Sono tutte mie elucubrazioni, interpretazioni delle notizie pubbliche che tutti abbiamo letto e sentito online, basate su quel poco che so di come funziona più o meno il sistema. Non ho nessuna info di prima mano, né sulla selezione né sulle negoziazioni con gli stati membri, né sono coinvolto in nessuna di queste discussioni nell’agenzia. È qualcosa che succede ben sopra di me.

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Tra gli astronaut* c’è una scaletta: chi ha volato una volta, chi tante volte, chi ha svolto EVA, chi ha comandato la ISS, chi ha volato con navicelle diverse, etc.

Ma dedicarsi tutta la vita ad una professione senza poterla di fatto MAI svolgere - come Cristiano Cosmovici - dev’essere terribile.

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Quoto ogni parola

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Off topic : la bruttezza di quelle polo… :roll_eyes:

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Leggevo di Meganne Christian, tra le riserve indicata come inglese, che “in addition to British and Italian citizenship, she also holds Australian and New Zealand citizenship.” Quindi potremmo anche contarla come una dei nostri, alla faccia della sovra rappresentazione italiana nel corpo astronauti europeo! :grin:

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Retorico dirlo: leggo i curricula di queste persone e mi sento piccolo piccolo.

Io ho capito che fa parte dei selezionati.
Invece è una riserva?