Come si può vedere dal post automatico, si avvicina il prossimo lancio SpaceX, da Vandenberg. Ma il post automatico non dice tutti i dettagli interessanti su questa missione [EDIT: almeno, nella sua prima versione] (altrimenti noi utenti cosa ci staremmo a fare? )
Anzitutto il core sarà il B1048.2, ossia quello che ha già volato in luglio per Iridium 7 (sempre da Vandenberg) e sarà nuovamente recuperato. Ma, per la prima volta, sarà effettuato un atterraggio su terraferma, nella “nuova” landing zone LZ-4, vicinissima al pad di lancio SLC-4E. In effetti, storicamente, SLC-4 era un pad doppio con due piattaforme, una a Est e una a Ovest e LZ-4 ha preso il posto di SLC-4W.
Il payload SAOCOM-1A è il primo di una costellazione di due satelliti per l’osservazione della terra dell’agenzia spaziale argentina: CONAE. Il nome sta per Satélite Argentino de Observación COn Microondas. Entrambi satelliti ospiteranno un radar ad apertura sintetica in banda L (SAR-L), con una risoluzione da 7 a 100 m su un’ampiezza variabile da 50 km a 400 km. I due SAOCOM operaranno in collaborazione con i nostri COSMO-SkyMed (c’è un accordo con ASI e naturalmente AstronautiNEWS ne ha parlato: https://www.astronautinews.it/2016/05/21/italia-argentina-collaborazione-spaziale/), che osservano in banda X, per fornire frequenti informazioni in caso di eventi di emergenza (insieme le due costellazioni copriranno il globo due volte al giorno).
SAOCOM-1A è stato costruito da INVAP e peserà al lancio 3.000 kg. L’orbita prevista è una polare eliosincrona a 620 km e i due fattori (peso ragionevole e quota bassa) spiegano la possibilità di far atterrare il primo stadio praticamente là dove partirà.
Trattandosi di un volo dalla costa Occidentale, sarà verosimilmente tentato il recupero del fairing, tramite Mr Steven.
Una piccola parentesi su SLC-4 di Vandenberg, dove, anche se l’atterraggio non è mai avvenuto, la cartellonistica è pronta da tempo (SpaceX ha predisposto la landing zone sin dal 2015).
Questa immagine, del 2009, mostra molto bene la distanza ravvicinata (mezzo chilometro in linea d’aria) tra SLC-4E (a destra) e SLC-4W a sinistra. Al momento della foto entrambi i pad erano inattivi, ma erano ancora presenti le strutture di lancio del Titan IV (SLC-4E - l’ultimo volo del Titan IVB, nel 2005 impedì a SpaceX di lanciare da Vandenberg il suo primo Falcon-1) e del Titan III/23G (SLC-4W - ultimo volo del Titan 23G nel 2003).
Questa immagine del 2016 mostra la configurazione attuale: la landing zone che ha preso il posto di SLC-4W (demolita nel 2014) e le nuove strutture per il Falcon 9 a SLC-4E, costruite dal 2011 (il primo Falcon 9 da Vandenberg è decollato nel 2013).
Giusto per informazione, ora che la migrazione è alle spalle, i lavori sono in corso per far sì che i lanci che prendiamo dall’API di launchlibrary.net appartenenti a SpaceX siano abbinati con i dati delle SpaceX API, per offrire a tutti le informazioni più complete possibili sui lanci di questa azienda.
Credo che, fineché non è avvenuto il lancio, sarà mantenuto in “Prossimi lanci”, poi sarà archiviato in SpaceX. In questo modo è più facile ritrovare tutti gli “eventi futuri”.
Il 30mo Stormo, quello operativo a Vandenberg, ha emesso un avviso per la popolazione relativo ai boom sonici che saranno causati dal primo atterraggio di Falcon 9 su una Landing Zone della costa occidentale.