180 G e non sentirli...

Si esatto, però questo va nel computo solo se si vuole fare un calcolo “energetico” ma se si vuole calcolare, come abbiamo fatto un effetto cinematico bisogna tenere conto solo dello spazio di decelerazione e della velocità di impatto.

Questo è quello che sta scritto sul sito di Quattroruote alla pagine sulla sicurezza dei bambini in auto:

“Un bambino di 6 kg, al momento di un impatto a 50 km/ora, peserà 150 kg; uno di 15 kg addirittura 350 kg. Quali braccia saranno mai in grado di trattenerlo?! Se poi l’adulto che tiene tra le braccia un bambino non è allacciato alle cinture di sicurezza, al momento dell’impatto andrà a schiacciare con il proprio corpo quello del piccolo. E sai quanto diventa il peso di un adulto di 65 kg durante un impatto a 50 km/h? 2000 kg, sì, due tonnellate! E non dimenticarti che l’impatto a 50 km/h contro un ostacolo fisso, per chi non è trattenuto dalle cinture, equivale a una caduta dal terzo piano di una palazzina.”

Beh è ovvio che è un discorso abbastanza generico per un pubblico generico (il target per la prevenzione è sicuramente questo) ma se vuoi fare un discorso più tecnico, i numeri che ci sono in quel messaggio sono abbastanza campati in aria e dicono tutto e niente.
Andare a sbattere a 50km/h dove? Contro un muro, contro un guardrail, contro un’altra auto, contro un muro di gomma…
La pericolosità dipende dallo spazio di decelerazione, se vai a sbattere contro un muro ipoteticamente correndo a 50km/h probabilmente avresti serie lesioni, ma andare a sbattere all’interno di un’auto con le cinture allacciate a 80km/h se ben protetto potresti anche cavartela.
Hai presente l’incidente di Hamilton durante le qualifiche dell’ultimo Gran Premio del Nurburgring? Andò a sbattere contro le barriere di copertoni, praticamente perpendicolare passando da 250km/h a 0 in un paio di metri, eppure ne uscì praticamente incolume, segno che quello spazio di decelerazione era sopportabile dal suo corpo, non che andava a meno di 50km/h.