[2004-02] Febbraio 2004 - ISS Mission Log

Libera traduzione e adattamento dell’articolo “Orbital operations” di Neville Kidger, pubblicato sul numero del mese di Maggio 2004 Vol. 46 della rivista “Spaceflight” della BIS. 01-08/02/04
La settimana non poteva che iniziare con “un momento di silenzio”, presso la sala di controllo dell’ISS in Houston, in ricordo dell’equipaggio dello Space Shuttle Orbiter Columbia, perito tragicamente un anno prima, durante la fase di rientro.
A bordo dell’ISS, il Comandante Michael Foale e l’Ingegnere del Volo Aleksandr Kaleri hanno trascorso la maggior parte della settimana scaricando i rifornimenti e gli equipaggiamenti dalla capsula Progress M1-11 appena arrivata il 31 Gennaio.
Gli esperimenti scientifici e gli altri equipaggiamenti, come la nuova unità per liquidi BZh per il generatore di ossigeno Elektron, sono stati stivati un po’ in tutto il Complesso. Foale ha inviato delle immagini televisive a Houston, che mostravano il nodo Unity e il Segmento americano ricolmi di pacchi e sacche di materiale.
L’Agenzia Spaziale Europea ha riferito che il suo esperimento PROMISS-3, posto nella rack della Glovebox dell’ESA situata nel Laboratorio Destiny, era stato attivato alle 16:27 (GMT) del primo di Febbraio.
L’ESA ha dichiarato: “Il PROMISS è un esperimento che mira a migliorare la comprensione dei processi di crescita dei cristalli delle proteine. Il PROMISS-3 studierà l’influenza delle condizioni di crescita dei cristalli, sulla qualità finale dei cristalli medesimi.”
“Il PROMISS-3 lavorerà in continuità per 30 giorni, dopo di che i campioni ottenuti verranno sistemati in un contenitore da rispedire a terra, che verrà conservato in un incubatore a 22 gradi C. Esso verrà trasportato a terra dalla Soyuz TMA-3 nel prossimo mese di Aprile.”
Foale ha in carico la sostituzione periodica dei videotapes che registrano l’esperimento.
La NASA ha comunicato che Foale aveva “iniziato un esperimento nella crescita delle colture cellulari…L’esperimento è arrivato sulla Stazione con la Progress, e fornirà dei suggerimenti per il miglioramento delle tecniche di coltura cellulare di tessuti sulla Terra, e per gli esperimenti dei prossimi voli spaziali. Lo studio viene svolto assieme ad un investigator presso il Tulane University Medical Center.”
L’equipaggio, indossando mascherine, occhiali e guanti chirurgici, ha trasferito l’esperimento Japanese Granada Crystallisation Facility (un esperimento designato con “Toxicity level 1”), in un Commercial Generic Bioprocessing Apparatus americano, poi lo ha controllato e fotografato.
Kaleri ha attivato gli esperimenti tecnologici russi Mimtec-K e Interleiken, nel modulo Zvezda. Questi esperimenti riguardano la crescita di cristalli di proteine. Sempre nel corso di questa settimana Kaleri ha piazzato i detectors delle radiazioni per l’esperimento russo Bradoz, nello Zvezda, ed ha sostituito alcuni sistemi di un computer.
Il 3 Febbraio, prima di colazione, i due hanno svolto un’altra sessione di un protocollo medico russo, misurando le proprie masse corporee, ed il volume dei propri polpacci.
Durante questa giornata, gli altri compiti svolti hanno riguardato l’installazione della matching unit US-21 nella capsula Progress, lo stoccaggio di alcuni attrezzi per l’EVA nella camera di decompressione Quest, per fare spazio alle nuove tute da EVA russe Orlan, e la manutenzione dell’attrezzatura ginnica del Complesso.
Il 4 Febbraio Kaleri ha lavorato con i circuiti termici dell’Elektron, riempendoli con acqua purificata per prevenire la formazione di bolle nell’unità, che probabilmente fin’ora ne avevano causato il frequente blocco. Il cosmonauta, inoltre, ha lavorato con il sistema di rimozione della CO2 Vozdukh (che stava emettendo un forte rumore, che si pensava provenire da un fan che doveva essere sostituito), ed ha sostituito circa 350 pagine di vari manuali di istruzioni e di documentazioni varie, con delle nuove pagine giunte con la Progress.
Nel frattempo si è guastato un blocco di batterie nello Zvezda, che verrà sostituito in data da destinarsi.
Inoltre, sempre in questa giornata, i due colleghi sono entrati nella Soyuz TMA-3, indossando le proprie tute Sokol da lancio/rientro, per una prova logistica di rientro.
Il 6 Febbraio, la maggior parte della giornata è trascorsa con una prova formale di rientro di tre ore. Poi, come previsto, Foale ha terminato l’esperimento Yeast e ha aggiunto un fissativo per “congelare” i campioni che verranno studiati sulla Terra.
La NASA ha anche detto che gli ingegneri russi avevano rilevato il guasto di una pompa del circuito termico dell’unità di condizionamento dell’aria SKV-1, dello Zvezda. Tale guasto aveva causato: “la perdita di alcune ridondanze di refrigerazione nel Segmento russo” che non potevano essere ripristinate fino a quando una nuova pompa non sarebbe giunta in orbita con una prossima Progress.
Nel corso del weekend, Kaleri ha lavorato con degli esperimenti secondari russi, ed ha tenuto un’altra sessione di test con il sistema Ham radio.
09-15/02/04
Nel corso dei primi due giorni di questa settimana, Kaleri ha assemblato un piccolo esperimento russo sulla crescita di piante (l’unità Rasteniya-2/Lada-2), nello Zvezda, per lo studio della crescita di una varietà di piselli che lui stesso ha piantato. L’Ingegnere del Volo russo monitorerà quotidianamente la crescita delle piantine ripristinando i nutrienti quando richiesto. Egli inoltre ha sostituito il soffiatore rumoroso del Vozdukh. L’ente spaziale americano ha riferito che questo lavoro aveva rilasciato nell’atmosfera di cabina delle piccole particelle di polvere, che avevano causato il falso allarme di un detector del fumo. Più tardi è stata campionata l’aria del Laboratorio Destiny, del modulo Zvezda e del nodo Unity, per essere poi analizzata da Foale, nel corso della settimana.
Dopo aver predisposto la ricarica delle batterie delle tute americane da EVA, Foale si è unito a Kaleri per continuare lo scarico della Progress M1-11. Lo scarico completo è stato terminato sul finire della settimana.
Il 10 e 11 Febbraio, Kaleri ha trascorso diverse ore installando la porzione di detector russo per le radiazioni dell’esperimento Matroshka. L’installazione ha riguardato l’attivazione dei sensori di telemetria e dei generatori di energia posti dietro i pannelli dello Zvezda, ed “il collegamento di un grosso numero di cavi”. Foale, infine, ha piazzato il detector USA per radiazioni TEPC.
Sempre il 10 Febbraio, Foale ha lavorato con il manipolatore robotico della Stazione Canadarm2 (dopo aver svolto un breve corso computerizzato per rinfrescarsi la memoria), spostandolo dalla connessione del Mobile Base Systems ad una simile sul Laboratorio Destiny. Questa nuova posizione permetterà alle videocamere terminali del braccio di poter riprendere la zona dove, il 26 Febbraio, si svolgerà l’EVA russa.
Kaleri ha aggiunto ancora acqua purificata ai circuiti termici dell’Elektron. Le pompe dell’unità si sono fermate ancora, nelle prime ore dell’11 Febbraio, mentre l’equipaggio stava dormendo, ma nella giornata seguente gli ingegneri del TsUP di Korolev hanno ripristinato l’operatività del dispositivo, ciclando i controlli delle pompe.
Sempre fra il 10 e l’11 di Febbraio Foale ha “preparato la finestra del Lab Destiny per la sostituzione del tubo flessibile, usato per la prevenzione della formazione della condensa fra i pannelli della finestra ad alta qualità ottica del Lab, con un nuovo tubo portato in orbita dalla Progress. Il vecchio tubo, si pensava avesse delle perdite che avevano dato luogo ad una lieve depressurizzazione degli ambienti della Stazione qualche settimana fa. In prevenzione della sostituzione di questo tubo flessibile (attività non ancora programmata), i pannelli interni della finestra, durante il weekend, verranno ventilati per rimuovere la condensa residua accumulatasi durante le passate settimane.” Ha dichiarato un weekly status report.
Il tentativo di riconnessione del tubo a vuoto alla finestra, è stato rinviato su pressioni da parte russa. Ad ogni modo i controllori della base hanno voluto assicurarsi che non venisse introdotta ulteriore condensa nella finestra, per non rovinare il vetro otticamente puro.
Foale ha svolto un checkout sulla funzionalità dell’analizzatore GASMAP della Human Research Facility Rack, ed ha scaricato a terra i dati dell’esperimento FOOT ai relativi ricercatori. Ogni giorno gli astronauti preparano dei files di dati da scaricare a terra, contenenti anche informazioni relative ai dati raccolti durante gli esercizi fisici degli spazionauti.
La NASA ha informato l’equipaggio del fatto che erano stati smarriti diversi articoli, dal sistema computerizzato russo di inventario. Tali articoli includevano una pompa di separazione della condensa, due pompe manuali, un regolatore di corrente, un tubo, un’unità di trattamento dell’acqua, ed una fascia per la raccolta delle cartuccie per il campionamento dell’aria.
Il 12 Febbraio l’equipaggio ha dato inizio ai preparativi per l’EVA del 26 febbraio, preparando il modulo Pirs per un test delle tute da EVA Orlan, e degli equipaggiamenti associati. Foale ha anche spostato il materiale che ostruiva l’ingresso del crewlock, della camera di compensazione Quest.
Il 13 Febbraio, le 2,5 ore di esercizi fisici obbligatori hanno incluso l’“hand cycling” o cyclette a mano, con l’ergometro. Tale operazione era diventata una prassi, per rinforzare i muscoli delle braccia e delle mani. Inoltre i due spazionauti hanno iniziato a ripassare le procedure e le timelines relative all’escursione, studiando i documenti inviati da terra e discutendo con gli esperti del TsUP.
Nel corso della giornata, i due hanno anche sostituito una linea di raffreddamento nel condizionatore dell’aria SKV-2 dello Zvezda. La NASA ha avvisato che, per via dei crescenti livelli di umidità, il giorno precedente era stato attivato il Common Cabin Air Assembly del Segmento statunitense (CCAA), per prevenire la formazione di condensa negli scambiatori di calore. (Più tardi, l’ente americano, ha detto che l’unità non era stata testata, ed il suo circuito primario stava lavorando al di sotto della sua capacità ottimale, sovraccaricando l’intero CCAA).
Il report della NASA ha poi riferito che le scorte di bordo, per l’equipaggio erano considerate buone, comprese quelle dell’ossigeno e del carburante, a disposizione con la Progress.
Durante il weekend l’equipaggio ha iniziato a “spostare il proprio ritmo di sonno/veglia, in vista della spacewalk, e per ottimizzare le disponibilità delle comunicazioni russe ed americane.” Lo spostamento del periodo di sonno imponeva la sveglia alle 02:00, e l’inizio del riposo alle 17:30 dello stesso giorno, fino al giorno della dimostrazione dell’ingresso di un uomo nella Soyuz TMA-3, con addosso una tuta Orlan, il 19 Febbraio.
Il 15 Febbraio Foale ha scattato delle immagini di un piccolo oggetto che stava galleggiando via dall’ISS. L’ente spaziale americano ha riferito che l’oggetto (lungo circa 5 cm), sembrava provenire dalla zona dei pannelli solari della Soyuz TMA-3, e che era stato anche ripreso dal sistema televisivo del Canadarm2. Sembrava essere un bullone conil suo dado.
“Gli oggetti sono stati identificati, e si pensa provengano da un meccanismo che blocca il pannello solare lato stelle della Progress, durante la fase di lancio. Questi oggetti, che non hanno altra utilità dopo che i pannelli sono stati estesi, prima dell’arrivo della capsula sull’ISS, sono lentamente galleggiati via, e non rappresentano comunque un pericolo. Gli specialisti russi, ad ogni modo, stanno studiando come evitare, in futuro, che accada ancora questa anomalia.” Ha concluso la nota della NASA.
Durante una Domenica di riposo, infarcita però di lavoro, Kaleri, dopo l’uso della bicicletta statica ha riferito un anomalo surriscaldamento dell’attrezzo agli ingegneri russi, i quali però hanno ritenuto che esso fosse nella norma. Foale ha riferito che durante il periodo di sonno di Domenica, un rumore causato da un motore elettrico fra due racks, lo aveva svegliato. Il rumore era diverso dal solito rumore causato dall’azione dei tecnici di Houston, mentre utilizzavano le telecamere esterne del Laboratorio.
Ancora una volta, il 14 Febbraio, l’Elektron era andato in blocco ma 90 minuti più tardi era stato fatto ripartire. Comunque, la NASA ha comunicato che il 16 Febbraio l’unità era stata di nuovo spenta, e con l’ossigeno ancora disponibile dai serbatoi della Progress per mantenere stabile la sua concentrazione nell’atmosfera di cabina, non si rendeva, per ora, necessaria l’accensione dei generatori di ossigeno a combustibile solido.
16-21/02/04
Al solito, le attività relate al protocollo medico russo, di misurazione del volume dei polpacci e delle masse corporee degli spazionauti, hanno sancito l’inizio di una nuova settimana lavorativa. Nelle rimanenti ore del 16 Febbraio l’equipaggio ha rimosso il sistema di rendezvous automatico Kurs, dalla Progress M1-11, per poterlo rispedire a terra dove verrà riutilizzato. Poi ha lavorato con i componenti delle proprie tute da EVA Orlan, preparandole per l’attività extraveicolare della prossima settimana.
Il Centro di Controllo russo, TsUP, ha comandato un test dei propulsori della Soyuz TMA-3, nel corso della giornata. In uno successivo status report della NASA è stato detto che il TsUP aveva notato “Un minuscolo decadimento di pressione nei due sistemi ad elio che pressurizzano i serbatoi del propellente della Soyuz TMA-3.”
“La perdita di pressione è stata rilevata prima nel Sistema 2, quando la Soyuz è arrivata alla Stazione lo scorso mese di Ottobre, poi è stata confermata dal Sistema 1 durante il tests dei propulsori. I controllori hanno comunque stabilito che tale minima perdita non era da ritenersi pericolosa. Essa era appunto estremamente bassa e non pregiudicava affatto le nominali procedure di rientro ed atterraggio.”
Il 17 Febbraio, l’equipaggio ha lavorato principalmente nel modulo Pirs, preparando le proprie tute Orlan per la dimostrazione di ingresso nella Soyuz. Dopo tre giorni di tentativi, il TsUP è riuscito a riattivare l’Elektron.
Purtroppo, l’espediente escogitato dal Controllo russo per il ripristino del funzionamento dell’Elektron non si è dimostrato efficiente, obbligando i tecnici a spegnerlo ancora, costringendoli inoltre a predisporre il pompaggio di ossigeno dalla Progress alla Stazione.
Per quanto concerne i prearativi per l’EVA, il 18 Febbraio, l’equipaggio ha svolto l’analisi delle proprie urine con uno speciale apparato, ed ha condotto un test sulla propria funzionalità cardiovascolare durante l’utilizzo del veloergometro. I due, hanno concluso la giornata ripassando le procedure e le timelines per la dimostrazione dell’ingresso nella Soyuz, e sistemando le proprie tute Orlan e il modulo Pirs.
La dimostrazione dell’ingresso nella Soyuz con addosso la tuta Orlan, del 19 Febbraio, a detta della NASA, è andata “come pianificato”, con Kaleri e Foale che si sono comportati come se stavano partecipando ad un EVA, e fosse per loro diventato impossibile il ritorno sull’ISS attraverso il modulo Pirs. (Un precedente tentativo di ingresso, tenutosi il 18 Novembre 2003, era stato abbandonato dopo che Kaleri aveva dovuto spingersi con Foale per riuscire ad entrare parzialmente nella Soyuz).
“L’attuale operazione di transizione dal DC-1 “Pirs” al modulo orbitale della Soyuz (BO), indossando le tute pressurizzate e cablate, è durato circa 21 minuti. La vestizione ed il settaggio dei refrigeranti delle tute, è durata 20 minuti più del previsto, ma si pensa che l’equipaggio possa riuscire a rispettare le timelines.
La prova è iniziata alle 04:15 GMT circa, con il distacco e la rimozione dei condotti per l’aerazione fra il DC-1 ed il BO, seguito dall’ingresso nelle tute Orlan, dai checkout delle comunicazioni e della telemetria biomedica attraverso il sistema di interfaccia BSS per i segnali vitali ed il monitoraggio dell’equipaggiamento. Poi si sono tenuti i tests finali dei sistemi della Soyuz TMA-3, il checkout sulla funzionalità delle valvole delle tute, del portello ecc.
Foale ha dovuto riaggiustare la lunghezza delle maniche della propria Orlan-M # 14. L’attuale traslazione è iniziata alle 10:00 GMT, ed entrambi i membri dell’equipaggio sono riusciti ad entrare nel Soyuz-BO velocemente e senza grossi problemi. Dopo di che è stato chiuso il portello, e gli uomini si sono tolti la tuta Orlan (Aquila) all’interno del BO.” Ha spiegato l’agenzia americana, che inoltre, ha voluto precisare di avere registrato una perdita delle comunicazioni fra Houston e l’ISS, attraverso il sistema di satelliti geostazionari ripetitori TDRS. L’interruzione delle comunicazioni è durata circa sei minuti, e i controllori dei TDRS presso White Sands stavano studiando la questione. Un’interruzione del genere durante un’EVA, sarebbe un grosso problema, ha concluso la NASA.
In aggiunta alla dimostrazione, l’equipaggio ha condotto un fitto programma di manutenzioni e di controlli sugli esperimenti. Foale ha anche sostituito la videocassetta della Glovebox dell’ESA, che stava registrando i progressi dell’esperimento automatico ProMISS-3.
I due spazionauti hanno riportato il proprio ciclo di veglia/sonno alla normalità, con la sveglia alle 06:00 GMT.
Nel corso delle seguenti giornate, i due dovranno ritardare la propria sveglia, in modo tale da trovarsi con le corrette tempistiche il giorno programmato per l’EVA, il 26 Febbraio.
Il 20 Febbraio la NASA ha parlato ancora dei problemi che stavano affliggendo il dispositivo russo Elektron, dopo che Kaleri aveva svolto altre indagini, ed aveva introdotto altra acqua purificata nella sua liquid unit, ed aveva riacceso la sua pompa primaria: “La recente serie di spegnimenti non nominali dell’Elektron è iniziata il 10 di Febbraio, e da allora l’unità non ha mai lavorato per più di 24 ore di seguito. Il 13 Febbraio, il suo regolatore di pressione differenziale RPD era stato sostituito perché era fonte di uno strano rumore che perdurava da diverse settimane e che era peggiorato; purtroppo il rumore non era cessato completamente, e dell’aria è ancora presente nella fluid unit (BZh). Il 18 Febbraio, le letture dei voltaggi delle due micropompe erano risultati essere nella norma. Il 19 Febbraio, l’equipaggio ha spurgato con l’azoto il BZh, per comprimere la tanica-polmone (Buffer-tank, BE) e spingere fuori le bolle d’aria intrappolate nelle micropompe; l’Elektron si era fermato di nuovo sette minuti dopo la sua riattivazione. Attualmente, però, il dispositivo sta di nuovo funzionando.”
Nel corso della giornata, gli uomini hanno anche ripassato la timeline della loro EVA, e si sono esercitati per le emergenze mediche di bordo, inerenti i problemi cardiaci.
Foale ha campionato l’aria per registrare i livelli di biossido di carbonio, visto che i controllori di Houston avevano riattivato il Major Constituents Analyser del Destiny che necessitava di una calibrazione, poiché tale unità era stata lasciata accesa in modalità “life extending”, e non stava lavorando a pieno regime. Kaleri ha usato un campionatore di aria russo per completare il lavoro del collega.
Inoltre Foale, ha trasferito circa 26 Kg di acqua dalla tanica di raccolta della condensa del Laboratorio, ad un’altro contenitore di acqua.
Nelle prime ore del 21 Febbraio, la Stazione ha festeggiato la 30000esima orbita della Terra del suo primo modulo, lo Zarya FGB, che venne lanciato il 20 Novembre 1998.
Kaleri, il 22 Febbraio, ha lavorato con una lista di stoccaggio di materiali ancora da scaricare dalla Progress M1-11. L’agenzia spaziale americana ha riferito che fin dal momento del docking erano stati scaricati circa 800 articoli, e ne restavano ancora altri 200 da scaricare. E’ stato chiesto all’ingegnere del volo russo di verificare se questi ultimi articoli erano già stati scaricati, e non erano stati inseriti nel database IMS, oppure se effettivamente essi erano ancora a bordo della Progress.
23-25/02/04
Durante questa settimana si è tenuta la prima EVA della storia dell’ISS, a svolgersi senza che una persona restasse all’interno della Stazione a supervisionare l’evento ed a controllarne i sistemi.
Lo spostamento del ciclo di sonno/veglia ha portato ora l’equipaggio a svegliarsi alle 10:45 e ad andare a riposarsi alle 02:15 del mattino seguente (GMT).
Il 23 Febbraio la NASA ha annunciato che l’Elektron si era fermato di nuovo, dopo aver lavorato per 30 ore di seguito. Foale ha preparato l’equipaggiamento per il rilevamento delle perdite di un tubo di alimentazione dell’acqua, e l’ente americano ha detto che l’unità non sarebbe stata attiva durante l’EVA.
Kaleri ha lavorato nella capsula Progress rimuovendo delle apparecchiature elettroniche, e reinstallando la sonda di docking in cima al veicolo.
Il cosmonauta ha anche rimosso il blocco guasto di batterie dello Zvezda, sostituendolo con uno di quelli di scorta dello Zarya. La batteria guasta è stata caricata sulla Soyuz TMA-3, per fungere da zavorra (al posto del terzo membro dell’equipaggio) nell’eventualità in cui la Stazione dovesse venir evacuata durante l’EVA.
Sempre riguardo ai preparativi per l’EVA, gli astronauti hanno preparato i kits medici ed hanno ripassato le procedure d’emergenza.
Il giorno seguente, i due hanno raccolto tutto il materiale da portare con sé nello spazio, ed hanno iniziato a configurare i due Segmenti per la chiusura dei vari boccaporti per il periodo dell’EVA, mentre la capsula Progress è stata predisposta per un distacco d’emergenza, con la chiusura dei suoi portelli dopo che un primo controllo sulle tenute aveva rivelato delle piccole perdite. Il giorno precedente era anche stata pompata dell’aria dalla Progress alla Stazione.
Il 25 Febbraio sono stati chiusi i portelli fra il Segmento russo e quello americano, e Foale è così rimasto nel modulo Zvezda, dormendo in una delle zone denominate “Kayuta”.
La NASA ha fornito una lunga lista di equipaggiamenti e sistemi che si sarebbero dovuti spegnere o che si sarebbero dovuti riconfigurare, per un funzionamento senza la presenza umana. Kaleri, dal canto suo, ha riposizionato e disattivato alcuni detector russi per le radiazioni.
I due spazionauti hanno trascorso poi, diverse ore, preparando le tute Orlan e discutendo le procedure e le timelines con gli esperti russi, mentre il tempo passava, e si avvicinava il momento dell storica EVA.
I problemi di surriscaldamento limitano l’EVA
La nona EVA tenutasi dal modulo russo Pirs dell’ISS, è stata accorciata, il 26 Febbraio, perché Aleksandr Kaleri aveva riferito di un forte aumento dell’umidità all’interno della propria tuta Orlan, causato da un suo surriscaldamento.
Si è trattata della prima volta, in cinque anni di storia dell’ISS, in cui l’Avamposto Orbitale è rimasto incustodito durante l’esecuzione di una spacewalk.
L’EVA russa, controllata principalmente dal TsUP, sarebbe dovuta durare 5 h e 35’, ed aveva come obiettivo quello di installare e ritirare dell’equipaggiamento scientifico dall’esterno del modulo russo Zvezda, e di rilocare dei riflettori laser sul retro del modulo. Questi riflettori laser verranno impiegati durante la fase di docking automatico, dal modulo europeo di rifornimento ATV “Jules Verne”, il cui primo lancio è previsto per la metà del 2005, e che porterà in orbita diverse tonnellate di materiale.
I responsabili russi e statunitensi avevano trascorso mesi e mesi discutendo sulla sicurezza dei due astronauti, e creando apposite procedure per loro, da seguire se qualche problema fosse insorto all’interno dell’ISS incustodita, durante lo svolgimento dell’EVA. Tali procedure riguardavano un ritorno d’emergenza nell’airlock Quest, ed anche un rientro nella Soyuz TMA-3 con conseguente ritorno sulla Terra.
Nonostante alcuni pareri dell’ambiente chidessero la cancellazione di questa EVA, essa ha avuto luogo nella data decisa dal TsUP prima del lancio di Foale e Kaleri, nell’Ottobre del 2003.
Entrambi gli uomini hanno trascorso la notte precedente nel modulo Zvezda, dopo aver chiuso i portelli che dividono il Segmento russo da quello americano.
Il giorno dell’EVA è iniziato con l’esperimento Urinalysis, un protocollo standard russo pre e post EVA. L’equipaggio, poi, ha seguito una lista dettagliata di adempimenti da compiere in prossimità dell’EVA, all’interno del Segmento russo.
Secondo lo status report della NASA, durante i preparativi per l’EVA, un laptop computer dello Zvezda è stato spento inavvertitamente. Quindi, secondo l’agenzia, questa è stata una violazione delle regole sulla sicurezza che erano state meticolosamente stilate nei mesi precedenti all’evento. Comunque, dopo una serie di discussioni, in Houston, i controllori hanno deciso di proseguire con l’EVA.
L’incidente, evidenziato dal reporter della MSNBC James Oberg, ha causato una viva discussione via Internet fra Oberg e apparentemente informati ma non identificati corrispondenti, sulla criticità dei laptop computers durante un’EVA.
All’interno del modulo Pirs, alle 19:40 (GMT), l’equipaggio ha riferito della chiusura dello sportello della tuta Orlan di Foale. Quattro minuti più tardi è toccato allo sportello della tuta di Kaleri, e sono iniziati i vari steps della depressurizzazione del modulo.
Le tute Orlan usate per questa EVA non erano quelle nuove, appena giunte in orbita con la Progress M1-11, bensì erano ancora quelle appartenenti alla vecchia versione, costruite nel 2000, a quanto riferito da fonti russe.
I controllori americani per il supporto ed il controllo dell’EVA, erano situati nella sala di controllo del volo delle missioni dello Space Shuttle, presso il Johnson Space Center in Houston. L’astronauta americano di supporto era Michael Lopez-Alegria, mentre il rappresentante della parte russa era il cosmonauta veterano Aleksandr Poleshchuk.
L’astronauta Piers Sellers era a Mosca, come supporto americano, secondo i riferimenti del PAO della NASA.
L’ente spaziale americano ha poi comunicato che l’unità contatore del plasma, della Stazione, posto sul traliccio Z1, era stata posta in modalità di scarica (i PCUs emettono un fascio di atomi di xenon carichi (ioni) nello spazio per prevenire la formazione di elettricità statica sull’esterno della Stazione durante le EVAs, in modo tale da prevenire lo shock elettrico (scossa) nello spazionauta).
Il primo lavoro di Foale, è stato l’assemblaggio di un anello attorno al portello d’uscita del modulo Pirs. I tempi delle EVA russe vengono misurati dal momento dell’apertura a quello della chiusura del portello ( mentre per gli americani, la durata dell’EVA è misurata dall’accensione delle batterie delle tute EMU, all’inizio della ripressurizzazione della camera di compensazione).
Alle 21:17, Foale ha riferito che il portello del modulo Pirs era stato aperto proprio mentre il Complesso stava passando sulla copertura delle stazioni radio russe, e mentre esso stava entrando nella parte luminosa dell’orbita, sopra l’Oceano Pacifico.
Per via della tempistica scelta, il grosso delle ore di luce durante le quali si sarebbe svolta l’EVA, sarebbero trascorse sopra l’Oceano Pacifico. Quindi l’unica porzione della Terra visibile all’equipaggio durante l’EVA, è stata l’estremo Est della Russia.
Circa sette minuti dopo l’apertura del portello, Foale ha riferito la rimozione dei primi campioni dall’esterno del modulo Pirs, i campioni russi SKK. La locazione dei nuovi campioni SKK, è stato il corrimano 3030 sul Pirs, secondo le traduzioni delle comunicazioni air-to-ground (la lingua principalmente usata durante l’EVA, è stata il russo). Foale ha testimoniato l’evento scattando una fotografia del nuovo contenitore di campioni, e passando quello vecchio a Kaleri, all’interno del Pirs.
L’Ingegnere del Volo, quindi, ha passato il fascio di materiale contenente l’esperimento Matroshka, altre unità SKK, i riflettori laser, e la nuova piastra-spia Kromka, al collega americano, e poi ha iniziato la sua uscita dal modulo, lungo una scaletta che dal Pirs portava allo Zvezda.
Le prime immagini televisive sono state ricevute alle 21:38, e mostravano Foale che si stava muovendo lungo la scaletta. Mike ha salutato la telecamera…Le telecamere della NASA in uso, erano poste sui segmenti dei tralicci P1 e S1, e sul braccio robotico Canadarm2, quindi vi era la possibilità di cambiare i punti di ripresa a piacimento. Non c’era purtroppo la possibilità di poter osservare il boccaporto d’uscita del Pirs.
Dopo che Foale si era mosso lungo la scala, per accedere alla zona laterale del modulo Pirs, un pannello solare dello Zarya aveva ruotato, nel suo movimento automatico di traccia del Sole, ed aveva così impedito la vista di Foale e Kaleri, mentre avevano ripreso a muoversi verso il modulo Zvezda. Alle 21:46, foale ha riferito di essere uscito dal modulo.
Naturalmente, i propulsori del modulo russo Zvezda erano stati disabilitati per l’esecuzione dell’EVA.
Per le 21:56 i due avevano disimballato il sistema Matroshka, separandolo dal resto dell’equipaggiamento scientifico, e piazzandolo provvisoriamente su un corrimano dello Zvezda, e poi si erano concentrati sul telaio che fissava le piastre giapponesi MPAC&SEEDS. Uno dei due spazionauti aveva commentato: “Ci sono parecchie cose sui corrimano!”
Dopo la calata del Sole, attorno alle 22:08, è stato concesso ai due di riposare un po’ (una tipica pratica delle EVAs russe, durante i periodi orbitali notturni). Foale ha dichiarato di sentirsi splendidamente, ed alle 22:20, in inglese, ha parlato con i controllori di Houston.
I due si sono messi al lavoro con i lacci per il fissaggio del MPAC&SEEDS, ed il TsUP li ha avvisati di accendere le luci dei propri elmetti.
Alle 22:30 Kaleri ha detto di aver tolto uno dei lacci, e che per togliere il secondo ci avrebbe impiegato più tempo perchè era completamente diverso dal primo.
Alle 22:49 hanno iniziato la chiusura del Pannello numero 2 del primo MPAC&SEEDS. Kaleri ha detto che l’attività “non era proprio come quella del training”. Egli ha spiegato che c’era un ostacolo del quale non erano stati informati, e che stava lavorando con le braccia completamente estese. (I tre pannelli dell’esperimento MPAC&SEEDS vennero installati dai cosmonauti Dezhurov e Tyurin nell’Ottobre del 2001, durante l’Expedition 3, e Kaleri ha dichiarato che chiunque abbia assemblato quei pannelli doveva essere molto forte).
Alle 22:54 i due hanno riferito che entrambi i pannelli MPAC&SEEDS erano stati chiusi. Foale ha chiesto di poter spegnere le luci della propria tuta Orlan.
Essendo perfettamente in orario, secondo gli osservatori della NASA, essi hanno rimosso il pannello numero 2 mettendolo temporaneamente su un vicino corrimano, ed hanno spostato l’ultimo pannello, il numero 3, nella posizione vacante occupata dai precedenti pannelli, sulla trave di sostegno, attorno alle ore 23:05, quando il collegamento con i satelliti per telecomunicazioni TDRS si è interrotto per un po’, impedendo ulteriori trasmissioni televisive. Il pannello sarebbe stato aperto poco prima del termine dell’EVA, onde evitare delle contaminazioni da parte degli spacewalkers.
Il collegamento televisivo è stato ripristinato alle 23:15, mentre i due stavano installando l’esperimento Matroshka, su due corrimano (il numero 2521 ed il numero 2522), usando delle cinghie. Durante questa attività, le immagini hanno mostrato un piccolo pezzo di materiale fluttuare via dalla Stazione. Alle 23:26 Kaleri ha dichiarato che l’astronauta-manichino era stato fissato, e che Foale era intento alla stesura dei necessari collegamenti elettrici fra l’esperimento dell’ESA, e il modulo Zvezda.
Attorno alle 23:39, mentre la Stazione ritornava nel lato buio dell’orbita, i tecnici della NASA hanno potuto sentire della musica interferire con le comunicazioni air-to-ground. Alcuni commentatori hanno sottolineato che si trattava di un problema frequente nelle EVAs della Mir.
Nei successivi pochi minuti, tutte le connessioni sono state effettuate, e gli spazionauti sono stati avvisati di impacchettare i cavi usati per l’esperimento Matroshka, in modo tale da poter far ritorno al Pirs previa apertura del pannello 3 del MPAC&SEEDS. Cosa avvenuta alle 23:55.
Kaleri ha comunicato le letture delle pressioni della propria Orlan al TsUP. Alle 23:58 si è avuta una discussione riguardo dell’umidità presente nell’elmetto di Kaleri. Alle 00:10 il TsUP ha indicato le soluzioni possibili al problema della tuta del cosmonauta. Egli avrebbe dovuto regolare leggermente delle valvole di controllo.
Nei successivi minuti, è divenuto palese agli osservatori, che c’erano dei problemi con la tuta di Kaleri, e un commentatore della NASA ha detto che gli ingegneri russi stavano controllando il lavoro del sublimatore della tuta (che regola la temperatura e rimuove la condensa dalla tuta), mentre l’equipaggio stava stivando il pannello 2 del MPAC&SEEDS, per far ritorno al Pirs.
Si è scoperto che la tuta di Kaleri era più calda di quella di Foale (che non aveva problemi), di due gradi. Il TsUP ha poi detto a Kaleri di non sforzarsi troppo. Il cosmonauta, dal canto suo, ha comunicato di avere delle gocce d’acqua nel proprio elmetto, che gli ostruivano parzialmente la vista, e che stava iniziando a sentirsi “stranamente caldo”.
Alle 00:22, i due spazionauti erano già presso il secondo sito SKK, vicino al termine del modulo Zvezda. E stato riferito subito, che la piastra-campione era “abbastanza sporca”. Nello stesso istante, Kaleri si lamentava dicendo di sentirsi come se stesse piovendo nel proprio elmetto.
Sono state scattate alcune foto dell’SKK, mentre il TsUP continuava a dire a Kaleri di non sforzarsi. La NASA ha comunicato che il sublimatore dell’Orlan di Kaleri si era guastato, e ciò era confermato anche dalla sua telemetria inviata a Korlev. Kaleri ha detto di sentirsi come sulla spiaggia.
I flaps del secondo SKK sono stati chiusi alle 00:25, e poco dopo, si è avuta qualche indiscrezione, secondo la quale l’EVA sarebbe stata interrotta in quella postazione, per fare ritorno nell’ISS.
Il Flight Director del TsUP, il cosmonauta veterano Vladimir Solovyov, ha avvisato l’equipaggio di completare il lavoro con l’SKK e di fare ritorno al Pirs.
Mentre Foale stava ancora lavorando con l’SKK, Kaleri ha detto che nella sua tuta non c’era liquido di raffreddamento, ma c’era la ventilazione, e che i suoi piedi erano caldi (“forse perché indosso dei calzini di lana” ha commentato il cosmonauta).
E’ stato chiesto all’Ingegnere del Volo di accandere e spegnere in ripetizione l’interruttore del sublimatore della sua tuta, ma egli ha risposto che le goccioline di acqua stavano già galleggiando all’interno del proprio elmetto.
Alle 00:39 Kaleri ha riferito di essere vicino alla porzione di coda dello Zvezda, e che si stava accingendo a rimuovere le cinghie attorno all’antenna ham radio. Dopo averle slacciate le ha spostate fuori bordo, e poi ha detto di riuscire a vedere discretamente, attraverso il proprio visore, e che in alcune sue zone, l’appannatura che si era formata, si era già asciugata.
Alle 00:42, la NASA ha riferito che Vladimir Solovyov, al TsUP, ha ufficialmente dichiarato la fine anticipata dell’EVA, lasciando incompiute la sostituzione della piastra spia Kromka e la rilocazione dei retroriflettori dell’ESA.
Alle 00:51 Kaleri era già sulla scaletta del Pirs, e vi stava per entrare. Poi ha voluto calmare i timori dei controllori, dicendo loro che le sue condizioni termiche erano “abbastanza buone”, e che sarebbe stato in grado di completare le operazioni all’interno dell’airlock, una volta riconnessosi al tubo ombelicale del modulo.
Poco prima delle 01:00, Kaleri era già all’interno del Pirs, e si stava connettendo ai suoi sistemi. Alle 01:04 è stato spento definitivamente il sublimatore dell’Orlan, e due minuti dopo tutto il materiale ritirato dall’esterno era entrato all’interno del modulo, con tutti i suoi cablaggi galleggianti che lo facevano sembrare un mucchio di spaghetti.
Alle 01:08, Foale è rientrato nel modulo, rimuovendo l’anello protettivo che aveva installato all’inizio dell’EVA dal boccaporto d’uscita. Due minuti più tardi entrambe le tute degli spazionauti erano refrigerate dal sistema interno del Pirs. Il portello è stato chiuso alle 01:13, ponendo così termine a questa EVA “troncata”, dopo 3 h e 56’, secondo i dati del TsUP.
Dopo che i due uomini avevano ripressurizzato il Pirs, e si erano tolti le tute, è stato trovato, nella tuta di Kaleri, un tubo flessibile piegato nel suo sotto-indumento di refrigerzione, nella zona attorno alla sua cintola. Ovviamente, la piega impediva all’acqua di circolare, infatti una volta stirato il tubo, il flusso è ricominciato liberamente. Kaleri ha detto che non riusciva a capire come si era potuta formare questa piega.

I russi hanno dichiarato che queste Orlan non sarebbero più state usate. L’Expedition Nine Crew, avrebbe usato le nuove Orlan giunte a bordo della Stazione in Gennaio.