DIARIO DI BORDO DEL MESE DI DICEMBRE 2006
Libera traduzione e adattamento dell’articolo “Orbital operations” di Neville Kidger, pubblicato sui numeri del mese di Febbraio e Marzo 2007 Vol. 49 della rivista “Spaceflight” della BIS.
Continua il lavoro sul software del SARJ
Il 5 Dicembre è stata inviata al giunto rotante una patch di software, ed il SARJ è stato dichiarato idoneo alla prosecuzione del suo lavoro, ha concluso una nota della NASA.
Nel corso del weekend, Tyurin ha lavorato nel Modulo Pirs conducendo un check del detector delle radiazioni Matryoshka, che ha la forma di un torso umano. Il 7 Dicembre, assistito da Rreiter, egli ha trascorso cinque ore smantellando l’esperimento per rimuovere 356 detectors termoluminescenti posti al suo interno. Quindi il torso è stato riassemblato.
In precedenza il russo, assistito da Reiter, aveva smontato il pacchetto avionico del sistema Kurs dalla capsula Progress agganciata alla Stazione Spaziale.
La settimana lavorativa del 4 Dicembre, è iniziata con i tests sullo stato di salute e sulla condizione fisica per Tyurin e Reiter, e con un prelievo sanguigno, un test audiometrico e delle sessioni con l’esperimento IMMUNO sempre per l’astronauta tedesco. Lopez-Alegria ha trascorso del tempo pulendo le aree di stoccaggio nel Laboratorio Destiny.
Eseguito il re-boost
Il 4 Dicembre, alle 21:36 GMT, è stato acceso il motore della Progress M-58 per il secondo tentativo di innalzare l’ordita dell’ISS, in vista dell’arrivo del Discovery, che si aggancerà al Complesso Spaziale il terzo giorno del suo volo. La finestra di lancio si aprirà il 7 Dicembre.
Il motore ha funzionato per 1364 secondi, con un delta v di 5,3 m/s, innalzando l’orbita della Stazione Spaziale Internazionale di 9,25 Km, e portandola ad avere un periodo orbitale di 91,3 minuti con un’inclinazione di 51,7 gradi. In ultimo, la NASA ha riferito che il motore aveva eseguito un’accensione più lunga dell’8%, fornendo un guadagno addizionale di altitudine di 700 metri, rispetto al pianificato.
Il lancio dell’STS-116
Con il completamento del re-boost tutto era pronto per il lancio dell’STS-116, con i suoi sette membri di equipaggio, il cui compito sarà quello di ricablare il sistema elettrico dell’ISS.
Il lancio fissato per il 7 Dicembre è stato posticipato per via di un denso strato nuvoloso che sovrastava il KSC, costringendo gli astronauti a decollare finalmente il 9 Dicembre.
Fra il 9 ed il 22 Dicembre 2006 si è tenuta la missione dello Space Shuttle STS-116 (ISS Assembly Flight 12A.1), che ha portato con sé il terzo segmento di traliccio (Integrated Truss Structure P5 segment), un modulo cargo singolo Spacehab, e naturalmente i vari rifornimenti.
Il decollo del Discovery e del suo equipaggio è avvenuto alle 01:47:35 (GMT) del 10 Dicembre (9 Dicembre al KSC).
A bordo del Discovery vi erano il Comandante Mark Polansky ed il pilota Bill Olefein. Il team dei mission specialists consiteva in Nicholas Patrick, (il quarto astronauta di origine inglese nello spazio), Joan Higginbotham, Robert Curbeam, Sunita Williams (un’americana di origini indiane), e Christer Fuglesang, un’astronauta svedese dell’Agenzia Spaziale Europea, che è così divenuto il primo astronauta di origine nordica.
Il Discovery si è agganciato al boccaporto del PMA-2 dell’ISS, l’11 Dicembre, alle 22:12. Quindi, la campana a bordo della Stazione Spaziale è stata suonata in nome della consueta tradizione navale, all’arrivo di equipaggi ospiti.
Durante l’avvicinamento finale del Discovery, Polansky ha guidato l’orbiter impennandolo, in modo tale da permettere a agli ingnegneri di bordo dell’ISS, Mikhail Tyurin e Thomas Reiter di scattare centinaia di fotografie digitali del Termal Protection System dello Shuttle. Nel frattempo, il Comandante dell’ISS, Michael Lopez-Alegria, ha coordinato le operazioni della Stazione.
Dopo il docking, il Complesso ISS/Shuttle è stato riorientato, come pianificato, per minimizzare il rischio di impatti di micrometeoriti o di altri detriti sullo Shuttle (asse –x in local vertical, asse –z in vettore velocità). I portelli frai i due veicoli sono stati aperti alle 23:25 GMT, e l’equipaggio appena arrivato è stato accolto a bordo dell’ISS, e subito si è tenuto il briefing obbligatorio sulla sicurezza.
Più tardi, nel corso della giornata, il traliccio P5, della massa di 1834 Kg, è stato sollevato sulla pauload bay dell’Orbiter, e, sempre tramite il Remote Manipulator System del Discovery, e con il rilascio automatico di un LEE (Latching End Effector) un po’ capriccioso, il segmento di traliccio è stato sollevato, e parcheggiato in una posizione al di sopra della stiva di carico, dove sarebbe stato afferrato, il giorno seguente, dal manipolatore dell’ISS Canadartm2.
Williams avrebbe utilizzato il Canadarm2 nel corso delle imminenti EVAs, ma prima di svolgere il proprio lavoro con il braccio robotico, essa ha preso parte ad un esperimento scientifico americano per la determinazione della coordinazione mano-occhio nel corso dei voli spaziali, denominato Perceptual Motor Deficits in Space (PMDIS).
All’interno della Stazione, Sunita Williams nel frattempo, ha sostituito ufficialmente Thomas Reiter come membro dell’Expedition 14 in qualità di Flight Engineer 2, alle 06:00 del 12 Dicembre, dopo l’installazione del suo seggiolino sulla Soyuz TMA-9, ed il trasferimento dell’equipaggiamento della sua tuta Sokol al posto di quello di Reiter. Di riflesso, Reiter è passato a far parte dell’equipaggio dell’STS-116. A corollario di queste operazioni, Tyurin ha aiutato Williams ad indossare la propria tuta Sokol a pressione e la propria tuta anti-g Kentavr. Benché sia programmato che Sunita Williams debba far ritorno sulla Terra con uno Shuttle, è necessario che la tuta a pressione per la Soyuz le vada bene, in vista di una fuga d’emergenza a bordo della Soyuz TMA.
Il 13 Dicembre Reiter si è unito per l’ultima volta a Lopez-Alegria e Tyurin negli esperimenti medici russi, che hanno come al solito riguardato la misurazione delle loro masse corporee, e del volume dei loro polpacci. Infine, l’astronauta tedesco dell’ESA ha portato a termine il programma scientifico europeo Astrolab, che ha svolto in queste settimane sull’ISS.
I programmi per le EVAs
Per questa missione del Discovery, sono state pianificate tre uscite extraveicolari, per la riconfigurazione dei cablaggi elettrici sul traliccio principale, in modo tale da permettere il trasporto di energia dai pannelli solari P6, che sul finire del 2000 sono stati montati temporaneamente sul traliccio Z1, alla configurazione permanente in cui i pannelli dei segmenti P3/4 e S3/4 forniranno energia al Complesso spaziale. Questi pannelli sono rimasti in quella configurazione per molto più tempo di quello pianificato originariamente, per via dei ritardi dei voli dello Shuttle, seguiti alla tragedia del Columbia del 1 Febbraio 2003.
Questa complessa operazione di riconfigurazione, richiederà lo spegnimento della metà dei sistemi elettrici della Stazione nel corso delle giornate dedicate all’EVA che ritracceranno i cablaggi di quel lato di pannellatura. I responsabili della NASA hanno dichiarato di sentirsi “nervosi” al pensiero di dover spegnere metà dei sistemi, per quel periodo di tempo.
Rifornimento e manutenzione
Higginbotham e Patrick, assistiti da Lopez-Alegria, Tyurin e Reiter, hanno trasferito i rifornimenti sull’ISS durante tutto il periodo di volo congiunto, ed hanno anche svolto delle operazioni di manutenzione all’interno della Stazione.
Il 14 Dicembre, Lopez-Alegria e Reiter hanno trascorso circa tre ore rimuovendo e sostituendo il giroscopio stabilizzatore del tappeto rotante TVIS, nel Modulo Zvezda. Questa procedura ha richiesto la rimozione del nastro rotante dalla sua fossa.
Il cosmonauta dell’ISS si è anche occupato dello scarico dei rifornimenti dalla Progress M-58. Come al solito, tutto il materiale trasferito è stato registrato nel sistema computerizzato di inventario. Il 18 Dicembre, inoltre, egli ha sostituito uno dei grossi blocchi di batterie del Modulo Zarya.
EVA-1
Prima di ogni EVA, Curbeam e Fuglesang (e poi Williams) hanno trascorso la nottata precedente l’evanto svolgendo l’operazione di “camp out” nell’airlock Quest. Durante questa fase, gli spacewalkers hanno dormito nell’airlock ad una pressione di 10.2 psi, in modo tale da rimuovere l’azoto dai propri vasi sanguigni.
Ad essi si sono uniti anche Lopez-Alegria, Williams ed Ofelein, che li hanno aiutati nelle procedure di preparazione delle tute.
L’EVA-1 è stata completata con successo il 12 Dicembre, raggiungendo tutti gli obiettivi prefissati in anticipo sul programma, inclusi alcuni compiti della serie “get-ahead”, pianificati per l’EVA seguente. L’uscita extraveicolare è iniziata alle 20:31 GMT ed è durata 6 ore e 36 minuti.
Curbeam e Fuglesang hanno rilasciato i perni di ritegno del P5 prima che venisse messo in posizione ed unito al traliccio P4 da Williams ed Higginbotham, con il Canadarm2. I due sono stati Guidati da Curbeam e Fuglesang, perché c’erano solamente pochi centimetri di agio fra il P5 stesso ed il segmento del traliccio, nel corso dell’operazione.
Quindi, i due spacewalkers hanno stretto i dadi della struttura appena unita, hanno unito i cavi ombelicali, hanno rilocato il Photo Voltaic Radiator Grapple Fixture (PVRGF), hanno ciclato il Capture Latch Assembly, hanno sostituito la telecamera inferiore di fuoribordo del segmento S1, ed hanno rimosso due dei quattro fermi di fuoribordo utilizzati per il lancio del segmento P5 (angoli 3 & 4) come lavori “get-ahead”.
La NASA ha riferito che benché il dado del sistema di fissaggio del Photo Voltaic Radiator Grapple Fixture (PVRGF) non avesse raggiunto il numero di avvitamenti (giri) del pre-volo, gli specialisti sulla Terra avevano determinato che esso lo si poteva lasciare così, con appena otto giri effettuati.
Una prolunga per una lampda da EVA è stata smarrita nello spazio, verso la fine delle attività, impedendo così la rimozione degli altri due perni di fermo utilizzati durante il lancio del segmento P5 (angoli 1 & 2).
Alla fine dell’EVA il carrello Mobile Transporter (MT) montato sul traliccio principale, con sopra il Canadarm2, è stato riposizionato dalla Workstation8 (WS-8) alla WS-3 dell’ITS, in preparazione dell’operazione di ripiegamento parziale (una metà) del pannello solare P6. Il ritiro del pannello permetterà al ai nuovi pannelli P4 di ruotare completamente di 360 gradi, in modo da tracciare sempre il Sole.
Il blocco dell’operazione di ripiegamento
Sul finire della giornata del 13 Dicembre, dopo ore di frustranti tentativi di ritirare i pannelli solari capricciosi del traliccio P6, la prima fase della ristrutturazione dei sistemi termici ed elettrici dell’ISS è stata completata. I nuovi pannelli solari hanno cominciato a tracciare il Sole e l’ammoniaca ha iniziato a fluire nel sistema permanente di refrigerazione della Stazione Spaziale per la prima volta.
I controllori del volo, attorno alla mezzanotte, hanno inviato i comandi per far iniziare la rotazione del grande Solar Alpha Rotary Joint (SARJ), e degli enormi pannelli solari, che hanno iniziato così a seguire la luce del Sole.
L’agenzia spaziale americana ha quindi confermato che quattro ore più tardi sono state aperte le valvole che hanno consentito a 300 libbre di ammoniaca di fluire nei segmenti dei tralicci della Stazione e nei suoi radiatori. Questo è stato il primo passo verso la fornitura permanente di refrigerazione a tutta l’avionica e l’elettronica dell’ISS.
Nel corso di questa giornata, i due equipaggi hanno speso sei ore inviando 45 comandi di start-stop per far ritrarre e di seguito ri-estendere il pannello solare capriccioso, nel tentativo di raccoglierlo ripiegato in un’apposita sacca termica posta alla sua base.
Purtroppo, le guide ed i cavi che avrebbero dovuto veicolare le sezioni dei pannelli sembravano essersi grippati, e solo 17 delle 31 sezioni del pannello solare erano state ripiegate. Ciò era comunque sufficiente per dare spazio ai nuovi pannelli P4, permettendo loro di iniziare a seguire il Sole.
L’EVA-2
Durante l’EVA del 14 Dicembre, durata circa 5 ore, Curbeam e Fuglesang hanno completato la prima metà del lavoro di ricablaggio dell’ISS, riconfigurando i cavi elettrici dei canali di alimentazione 2 e 3 per permettere il trasporto permanente dell’energia prodotta dal traliccio P3/4 ai sistemi della Stazione Spaziale.
La NASA ha reso noto che prima che Curbeam e Fuglesang avessero scambiato le connessioni dei cavi, i controllori di Houston hanno dovuto spegnere circa la metà dei sistemi dell’ISS, incluse alcune luci, alcuni apparati delle comunicazioni, i fan di ventilazione ed i computers di backup.
Lo spegnimento è iniziato appena prima delle 20:00, e per le 21:45 i controllori hanno incominciato a riattivare gli interruttori ed i canali di alimentazione 2 e 3.
I controllori hanno anche portato a termine con successo l’attivazione di un circuito di refrigerazione ad ammoniaca B del traliccio P1.
Per le 22:30, uno de due circuiti esterni di contollo termico stava attivamente disperdendo il calore in eccesso nello spazio, ed i convertitori di corrente continua stavano regolando i voltaggi energetici.
La NASA ha confermato che quando i tecnici di Houston hanno “pigiato l’interruttore”, le luci all’interno della Stazione Spaziale si sono accese senza alcun problema.
Dopo la riconfigurazione dei cavi di alimentazione, Curbeam e Fuglesang, trasportati dal Canadarm2 guidato da Williams ed Higginbotham, hanno rilocato entrambi i carrelli degli attrezzi CETA (Crew & Equipment Translation Aid) sul traliccio, liberando la strada per il movimento del Mobile Transporter verso il Worksite 2 sul traliccio S1, in preparazione per la missione di assemblaggio 13A prevista per il Marzo 2007.
I due spacewalkers hanno installato dell’isolamento sui sensori del momento di forza dei LEEs (Latching End Effectors) del Canadarm2, hanno riconfigurato i cablaggi elettrici del pannello del traliccio Z1, hanno installato delle sacche per gli attrezzi da usarsi in EVAs future, ed hanno inventariato il loro equipaggiamento da EVA prima di fare ritorno alla camera di compensazione Quest.
Altri tentativi
Il 15 Dicembre, che sarebbe dovuto essere caratterizzato da una mezza giornata di riposo per l’equipaggio, sono stati fatti altri tentativi per il ripiegamento del pannello solare P6. Nella mattinata, i controllori del volo hanno fatto scuotere i pannelli solari facendo muovere la Beta Gimbal Assembly, un meccanismo rotante posto sul traliccio, mentre l’equipaggio ha lavorato vigorosamente con le attrezzature ginniche.
La NASA ha detto che nessuno dei tentativi escogitato da Terra aveva portato a dei buoni frutti, fino a quando Sunita Williams è riuscita ad estendere leggermente la copertura del pannello P6, per poi farla ritirare facendo rimanere ancora 14 delle 31 bande del pannello nel loro contenitore, e ritornando così alle condizioni esistenti all’inizio di questa giornata.
L’ente spaziale americano ha infine dichiarato che il pannello solare sarebbe stato ispezionato da Curbeam e Williams nel corso dell’EVA-3, se ne avessero avuto il tempo.
EVA-3
Il 16 Dicembre, nel corso della terza EVA, che è stata “parzialmente pianificata” mentre si svolgeva, Curbeam e Williams hanno terminato il ricablaggio della Stazione Spaziale ed hanno scosso il pannello capriccioso P6, in modo tale da permettere al ai compagni all’interno dell’ISS di proseguire il ripiegamento del pannello, che era giunto a due terzi.
La terza EVA è iniziata alle 19:25 GMT ed è durata 7 ore e 31 minuti. Patrick era ai comandi del Canadarm2.
In preparazione alle attività di spegnimento, Reiter ha dovuto smontare il ciclo-ergometro CEVIS nel Laboratorio Destiny, per ottenere l’accesso alla rack dei convertitori.
Per la seconda volta nella missione, i controllori di Houston hanno spento quasi la metà dei sistemi della Stazione, incluse alcune luci, i sistemi di comunicazione, fans di ventilazione e i computers di back-up.
Curbeam e Williams hanno riconfigurato i cavi MBSU (Main Bus Switching Unit) dei canali di alimentazione 1 & 4, portando così a termine le operazioni di ricablaggio. Gli astronauti hanno completato il lavoro nello stesso tempo in cui avevano terminato un compito identico durante l’EVA-2.
Alle 21:18 i controllori hanno riacceso la seconda metà del nuovo sistema di alimentazione energetica e del sistema di refrigerazione.
Avendo completato il lavoro “elettrico”, Curbeam, Fuglesang e Williams hanno preparato il campo per la futura installazione di altri pannelli solari e altri moduli scientifici.
Curbeam e Williams hanno proseguito il loro lavoro installando un punto di aggrappaggio per il braccio robotico, completando la riconfigurazione del pannello Z1, e posizionando tre gruppi di pannelli russi per la raccolta di detriti su un apposito adattatore. Questo adattatore configurato ad “albero di Natale”, è stato quindi trasferito sull’adattatore della gru russa Strela, nei pressi del Pressurized Mating Adapter 3, utilizzando il braccio robotico dello Shuttle. Tutto l’insieme verrà installato sull’esterno del Modulo Zvezda nel corso di EVA future.
Appena terminato questo compito, gli osservatori da Terra hanno visto una fotocamera digitale allontanarsi fluttuando dalla zona di Williams, probabilmente per l’allentramento della vite che la teneva fissata all’attrezzatura di Sunita. La NASA ha tracciato lo spostamento dell’apparecchio fotografico, stabilendo che non costituiva un pericolo per l’ISS in futuro.
Di seguito i due si sono arrampicati sul traliccio P6 per afferrare il pannello solare recalcitrante.
Posizionandosi sui due lati del pannello, i due astronauti a turno hanno scosso il contenitore della parte di pannello già ripiegata, mentre l’equipaggio all’interno dell’ISS lo ha avvolto una segmento per volta.
Il lavoro di ripiegamento del pannello 4B, che ha visto impegnati entrambi gli spazionauti a scuoterlo, è stato subito scherzosamente battezzato dai colleghi “Beamer Shake” e “ Suni Shake”.
L’ente spaziale americano ha detto che i due hanno poi esaminato da vicino i cavi e le guide che avevano dato tutti quei problemi. Curbeam ha dato 19 scossoni, mentre Williams 13, mentre all’interno dell’ISS, l’equipaggio, in coordinazione con Houston, ha iniziato otto cicli di ripiegamento.
Il report sullo Shuttle della NASA ha evidenziato che come risultato della combinazione di tutti gli sforzi, l’EVA era terminata con il 65 % del pannello ripiegato, con solamente 11 segmenti ancora esposti.
La NASA ha riferito che la missione STS-116 era stata allungata di un giorno per permettere l’esecuzione di una quarta EVA non prevista, con Curbeam che avrebbe svolto la sua quarta escursione esterna della sua missione sullo Shuttle. Una cosa mai fatta prima da nessun astronauta.
Nel corso del 17 Dicembre, il Mobile Transporter è stato spostato dalla WS-3 (Work Station 3) alla WS-5 dell’ITS, mentre il Canadarm2 è stato posizionato in modo tale da permettere alle sue telecamere di riprendere il luogo di lavoro dell’EVA-4.
EVA-4
Il 18 Dicembre Curbeam e Fuglesang hanno aiutato il completo ripiegamento del pannello testardo P6, nel suo contenitore ad isolamento termico, durante la loro EVA di 6 ore e 38 minuti, che è iniziata alle 19:00.
Durante la lunga EVA, gli sforzi coordinati con i controllori del volo di Houston hanno portato al completo ripiegamento del pannello capriccioso, preparando la scena per il nuovo volo di assemblaggio (13 A), quando anche l’altro set di pannelli P6 verrà ripiegato. E’ previsto infatti che i pannelli P6, nel corso della missione STS-120, vengano spostati verso la perte terminale del traliccio centrale (lato verso la Terra), e che quindi vengano riestesi.
Un applauso è scrosciato nel Mission Control quando anche l’ultima parte del pannello è stata finalmente ripiegata nel suo contenitore alle 23:54, con la sua completa chiusura avvenuta 40 minuti più tardi.
Fuglesang ha scattato delle foto del pannello solare P6, che dovrà essere ripiegato nel corso della missione 13 A, per dare dei buoni punti di vista ai programmatori di missione. Anche per questa operazione si prevedono dei problemi simili a quella appena conclusa.
Prima di fare ritorno nell’airlock Quest, i due hanno svolto altri due compiti della serie “get-ahead-tasks” verificando la copertura termica Multi-Layered Insulation del LEE (Latching End Effectors) del Canadarm2 installati durante l’EVA-2, e riposizionando un fermo per i piedi dalla External Stowage Platform 2 al carrello CETA 2, in vista del suo utilizzo durante la missione 13 A.
La quarta EVA di Curbeam della missione STS-116 (e la sua settima in supporto all’ISS) ha dato lui il record personale totale di 45 ore e 34 minuti di EVA time. La NASA ha riferito comunque che anche Mike Fincke aveva svolto quattro EVA’s nel corso della sua missione.
Il tempo totale di EVA per l’STS-116 è stato di 25 ore e 45 minuti. L’EVA-4 è stata la 77esima per l’assemplaggio e la manutenzione dell’ISS e la 29esima con origine dalla camera di decompressione Quest. Fino ad oggi, 53 astronauti della NASA, 14 cosmonauti russi, ed 8 astronauti provenienti da Giappone, Canada, Francia, Germania e Svezia hanno trascorso complessivamente 469 ore e 59 minuti all’esterno dell’ISS.
Durante questa giornata di lavoro, gli equipaggi dell’ISS e dello Shuttle hanno completato il trasferimento di circa due tonnellate di equipaggiamenti e rifornimenti fra lo Shuttle stesso e la Stazione Spaziale, con circa 1.5 tonnellate di materiale vario che hanno fatto il percorso inverso per essere stivate nel modulo Spacehab in vista del loro rientro sulla Terra.
Dall’orbiter sono inoltre stati pompati ossigeno ed azoto nei serbatoi dell’ISS, oltre a 160 litri di acqua.
Una curiosità: nel carico da riportare a Terra sono stati inseriti anche una parte dei lungi capelli di Sunita Williams, che l’astronauta ha donato ad una fondazione della Florida, in favore dei bambini malati di cancro.
Undocking
Il Discovery si è staccato dall’ISS alle 22:10 del 19 Dicembre. Lopez-Alegria e Tyurin hanno suonato la campana della Stazione Spaziale per annunciare la partenza dell’equipaggio in visita, secondo la tradizione navale. “Dall’equipaggio del Discovery, noi vogliamo augurare a voi una serena navigazione. Vi ringraziamo per il duro lavoro, e vi auguriamo di poter godere dei vantaggi del nuovo sistema elettrico della Stazione.” Queste sono le parole che Mark Polansky, il Comandante dell’STS-116, ha voluto inviare via radio ai colleghi dell’ISS, da una distanza di 650 piedi, durante la manovra di mezzo giro di fly-around, comandata da Oefelein.
Poi, Oefelein e Polansky hanno guidato il Discovery ad un atterraggio nominale, nella serata del 22 Dicembre, dopo che era stata abbandonata l’ipotesi di un atterraggio alla base di White Sands nel New Mexico, per via delle cattive condizioni meteo in Florida, che invece, in ultimo, erano nettamente migliorate permettendo l’atterraggio al KSC. L’atterragio eventuale nel New Mexico avrebbe comportato dei ritardi nell’approntamento della successiva missione dello Shuttle, oltre che ad un aggravio dei costi.
Prosegue la vita di bordo
Dopo la partenza del Discovery, la nuova squadra dell’ISS composta da Lopez-Alegria, Tyurin e Williams ha iniziato a riportare il Complesso alla normale operatività, riattivando il generatore russo dell’ossigeno Elektron, che era stato spento il 10 Dicembre, in vista dell’utilizzo delle scorte di ossigeno dell’Orbiter, per mantenere vitale l’atmosfera della Stazione durante la fase di volo congiunto.
Il 20 Dicembre è stato concesso all’equipaggio un giorno di riposo, mentre a Williams è stato garantito del tempo, ogni giorno per familiarizzare con la vita di tutti i giorni sull’ISS.
Anno Nuovo
Anche durante questi giorni di relativa “calma”, l’equipaggio non ha potuto esimersi dalle attività di manutenzione ordinaria della Stazione Spaziale Internazionale, e dallo svolgimento delle routine di esercizi fisici quotidiani.
Dopo la breve vacanza, è proseguito il lavoro sperimentale, con Williams che ha dato inizio all’esperimento American Nutrition, mentre tutti e tre gli astronauti hanno partecipato ai rilievi medici del protocollo russo standard.
Tyurin, il 27 Dicembre, ha sostituito un pezzo nel sistema della pompa idraulica del dispositivo di controllo termico del Modulo Zvezda, mentre Lopez-Alegria e Williams hanno riordinato gli attrezzi da EVA nell’airlock Quest.
Il cosmonauta ha inoltre completato un inventario dei kits medici russi, ha sostituito dei sensori per il fumo, ed infine è riuscito a trasmettere a Terra il video ripreso da Lopez-Alegria, del tiro con la mazza da golf da lui tentato durante l’EVA del 22 Novembre.
Il 31 Dicembre, per salutare l’arrivo dell’Anno Nuovo, l’equipaggio ha tenuto una conferenza con il Governo Russo, e con i leaders dell’industria ed i managers delle attività spaziali russe.