L’equipaggio dell’ISS composto dal Comandante Fyodor Yurchikhin e dagli ingegneri del volo Oleg Kotov e Clayton Anderson ha proseguito il suo lavoro occupandosi degli esperimenti scientifici e delle varie manutenzioni. I preparativi per gli arrivi separati degli equipaggi dell’Expedition 16 e dell’STS-120 hanno contemplato la partenza della capsula cargo Progress, il redocking della Soyuz ed altre operazioni atte a preparare la Stazione per la sua ulteriore espansione.
Continua il lavoro
La settimana lavorativa é iniziata il 4 Settembre, dopo un weekend durato tre giorni che ha incluso la festività americana del Labour Day.
Nel Segmento Russo Yurchikhin è stato impegnato nelle sessioni quotidiane di un esperimento sulla navigazione, mentre Kotov ha raccolto dei campioni di aria ed ha lavorato con il software dei computers russi. Yurchikhin ha anche scambiato le scatole di controllo del sistema televisivo russo.
Nel frattempo Anderson ha aggiornato il software dei sistemi di navigazione statunitensi, ed ha iniziato un esperimento per la misurazione degli aerosols nella Microgravity Science Glovebox (MSG) europea, nel Laboratorio Destiny. L’esperimento SAME misura la distribuzione delle dimensioni del particolato, e serve a testare la performance dei detectors del fumo fotoelettrici e a ionizzazione.
Nuovo network della Stazione
L’evento principale della settimana iniziata il 10 Settembre è stato il lavoro di "fusione"Â dei due network informatici dell’ISS in un unico network integrato.
Anderson ha trascorso diverse ore preparando i computers, eseguendo dei tests ed installandovi del nuovo hardware per supportare la transizione che verrà completata il 15 Settembre.
Kotov, all’inizio della settimana, ha verificato i cavi installati durante un’EVA fra il nodo americano Unity ed il Modulo Zvezda, più tardi ha aggiornato il software dei computers russi.
La NASA ha reso noto che l’11 Settembre i massicci pannelli solari del segmento Americano erano stati riorientati di 37 gradi, per ridurre l’effetto "paracadute"Â sul complesso. Questa manovra dovrebbe far risparmiare fino a 60 Kg di propellente prima del lancio dell’STS-120, e nel corso di un anno, è stato calcolato, dovrebbe far risparmiare un quantitativo di propellente pari a quello trasportato da due Progress
Sostituzione di una pompa.
Il guasto di due pompe nei sistemi di controllo termico russi KOB-1 e KOB-2 ha portato come conseguenza il fatto che ciascuno dei due circuiti avesse solamente una pompa funzionante, senza alcun ricambio a bordo della Stazione. L’Energia ha quindi provveduto a caricare altre pompe sulla Soyuz TMA-11 in partenza il 10 Ottobre, con a bordo l’equipaggio dell’Expedition 16.
Lavoro di campionamento
Il 19 e 20 Settembre, Yurchikhin e Kotov hanno lavorato nello Zvezda Transfer Compartment e nell’airlock Pirs per sostituire dell’hardware di supporto per le tute russe da EVA Orlan. L’equipaggiamento, incluso un’unità di interfaccia ed un pannello di controllo, avevano raggiunto il limite massimo di vita certificata di sei anni.
Anderson, nel frattempo, ha raccolto i campioni finali di aria e del deposito su alcune superfici dell’ISS, nell’ambito dell’esperimento americano SWAB, iniziato durante l’Exp.13.
L’astronauta americano ha anche dato inizio all’esperimento europeo di campionamento atmosferico denominato ANITA, e situato nell’EXPRESS Rack 4 nel Laboratorio Destiny. Questo dispositivo ottiene un campione di aria ogni sei minuti e lo analizza per scovare le tracce di 32 gas.
Volo autonomo
La capsula russa Progress M-60 è stata fatta sganciare dal portello posteriore del Modulo Zarya alle 00:37 GMT del 19 Settembre.
Anziché venire subito inviata a disintegrarsi nell’atmosfera poche ore dopo l’undocking, la capsula è stata invece lasciata in orbita per essere osservata sia dall’ISS che da un osservatorio posto in Siberia nell’ambito di un esperimento denominato "Plasma-Progress"Â.
Nel corso del suo periodo di volo autonomo, èstato comandato alla Progress M-60 di fare sei accensioni dei propri propulsori al fine di permettere l’ottenimento di dati ingegneristici sul plasma degli esausti espulsi dagli ugelli.
Yurchikhin, per le sue osservazioni, ha usato uno spettrometro ed una videocamera dellèesperimento Relaksatsiya, montato su un finestrino del Modulo Zvezda, e più tardi ha utilizzato il medesimo equipaggiamento per eseguire una sessione separata di osservazioni per l’esperimento Plasma-ISS (Bridge-1), la seconda sessione dell’esperimento nel corso dell’Expedition 15.
Alle 19:01 GMT del 25 Settembre, sono stati fatti accendere i motori del cargo per un’ultima volta, per 170 secondi, per inviare il veicolo in una traiettoria di rientro distruttivo nell’atmosfera terrestre. I frammenti sopravvissuti al rientro, sono precipitati in una zona remota dell’Oceano Pacifico alle 19:48 GMT.
Reboost
Il 24 Settembre, i motori KD1 e KD2 del Modulo Zvezda (senza quindi agganciata la Progress), sono stati accesi per rifinire l’orbita del Complesso Orbitale in vista dei lanci della Soyuz TMA-11 e dello Space Shuttle Discovery, rispettivamente all’inizio ed alla fine di Ottobre.
I motori sono stati accesi alle 19:34 GMT per una durata di 107 secondi, fornendo un impulso di 3 m/s ed innalzando l’ltezza orbitale media di 5,2 Km.
L’altro evento principale della settimana iniziata il 24 Settembre ha visto la rilocazione della capsula Soyuz TMA-10.
Il 25 Settembre l’equipaggio ha condotto una prova durata tre ore, nella Soyuz. Il Comandante della Soyuz Kotov, lavorando con la sala di controllo del TsUP, ha controllato il motion control system del veicolo ed ha effettuato un’accensione di prova dei suoi propulsori.
Gli uomini hanno anche preparato le proprie tute anti G Kentavr, che vengono normalmente indossate al rientro. Si è trattato di normali procedure da attuare per le operazioni di re-dockings delle Soyuz che vengono svolte nell’eventualità in cui l’equipaggio non riuscisse più a fare rientro nell’ISS.
Le altre procedure per questa operazione hanno incluso i preparativi per l’undocking automatico della Progress M-61 dal Modulo Pirs. Gli astronauti hanno anche dovuto spegnere diversi sistemi del complesso, scollegare i condotti flessibili dell’aria, chiudere le serrande dei finestrini del Modulo Zvezda, installare una videocamera per permettere ai controllori di monitorare l’interno della Stazione Spaziale, ed hanno infine dovuto spostare un sistema di computers portatili dalla Robotic Workstation del Canadarm2 al Segmento Russo.
Il redocking della Soyuz
L’operazione di redocking della Soyuz TMA-10 ha visto il veicolo muoversi dal boccaporto di nadir dello Zarya verso il boccaporto di coda dello Zvezda appena liberato dalla Progress, e lasciando così libero il posto per la Soyuz TMA-11.
Yurchikhin, Kotov ed Anderson erano rinchiusi nella Soyuz, ed indossavano la propria tuta Sokol da lancio-rientro.
Kotov ha comandato il distacco della Soyuz dal Modulo Zarya alle 19:20 GMT spostando in dietro il veicolo ad una distanza di 30 metri dall’ISS, prima di pilotare il veicolo lungo la lunghezza del Segmento Russo per poi allinearsi con il portello di attracco di coda del Modulo Zvezda. Egli ha fatto riagganciare la Soyuz dopo 27 minuti e 25 secondi di volo.
Una volta rientrati nel Complesso Spaziale, il trio ha dovuto riattivare tutti i sistemi spenti prima del volo, riportando la Stazione alla normale operatività . Il portello della Progress M-61 è stato riaperto ancora il 3 di Ottobre.
Ripiegati i pannelli dello Zarya
Il 28 Settembre, i controllori russi del TsUP hanno comandato il ripiegamento del pannello solare lato stelle del Modulo Zarya. Il Canadarm2 ha eseguito le riprese televisive dell’operazione. Il pannello lato Terra è stato ripiegato il 29 di Settembre.
Gli eventi sono avvenuti in vista delle stazioni di terra russe e, benchè i pannelli fossero stati estesi dal lancio del Modulo Zarya, avvenuto il 20 Novembre 1998, essi si sono ripiegati tranquillamente senza alcun problema, nell’arco di un minuto. Da questo momento, Zarya ha iniziato ad attingere energia dal Segmento Americano del’ISS.
Questa operazione di ripiegamento dei pannelli dello Zarya si è resa necessaria per il fatto che la prossima fase di assemblaggio della ISS vedrà l’estensione della rimanente parte dei massicci radiatori sui segmenti S1 e P1, e la rimozione dei pannelli dello Zarya fornirà spazio alla rotazione dei radiatori.
I radiatori serviranno a smaltire il calore generato dai sistemi dei moduli laboratorio Columbus, europeo, e Kibo, giapponese, il cui arrivo sull’ISS è¨ previsto per o prossimi mesi, e che verranno agganciati al Nodo 2 Harmony, che giungerà in orbita con l’STS-120/ISS 10 A.
Fonte: Spaceflight Magazine/British Interplanetary Society