[2008-11] Novembre 2008 I.S.S. Mission Log

Il 6 Novembre il centro di controllo russo TsUP ha ritestato il computer centrale del modulo Zvezda, dopo averne aggiornato il software, e dopo un checkout effettuato da Lonchakov.
Nel laboratorio Columbus, Chamitoff ha installato con successo un modulo AmiA (Antimicrobial Applicator) nel circuito del TCS (Thermal Control System) in un lasso di tempo di due ore esatte.

Il 10 Novembre, Chamitoff ha rilocato la payload box ERNO all’interno di Columbus. La box ERNO contiene diversi dispositivi per il monitoraggio delle radiazioni. Inoltre, i tre hanno trascorso diverse ore imballando gli articoli da caricare sul modulo MPLM Leonardo.
L’airlock Quest è stato liberato dai pacchi di materiale, mentre le tute americane EMU con i loro jet packs SAFER sono state preparate per le attività extraveicolari della missione STS-126. Finke e Chamitoff hanno anche preparato la grossa sacca denominata Orbit Replaceable Unit, da usare fuori, ed hanno configurato gli attrezzi per le EVAs dell’STS-126.

Lavoro robotico
Facendo un salto indietro nel tempo, il 28 Ottobre i controllori di Houston hanno comandato il movimento del Mobile Transporter (MT) situato sulla spina dorsale dell’ISS, spostandolo dal worksite 4 al worksite 7.
Nel corso dei giorni seguenti Chamitoff e Finke hanno eseguito una serie di manovre con il Canadarm2, in vista della rilocazione dell’External Stowage Platform 3 (ESP 3) dal traliccio lato Terra alla MT. Inoltre, Chamitoff ha settato ed attivato una videocamera sul braccio robotico del laboratorio giapponese Kibo per permettere ai controllori di seguire la rilocazione dell’ESP3.

Il 5 Novembre, Chamitofff e Finke, utilizzando il Canadarm2, hanno quindi spostato l’ESP3 dal lato superiore del traliccio P3 al Common Attachment System del Mobile Base System, situato sull’MT. I controllori di Houston, il 6 Novembre, hanno guidato l’MT spostandolo dal worksite 7 al worksite 5.
L’ESP3 conteneva la Nitrogen Tank Assembly (NTA) rimossa da Ron Garan nel corso dell’STS-124. Nel corso dell’STS-126 la NTA dovrà essere rimossa dalla piattaforma di stoccaggio per venire caricata nella cargo bay dello Space Shuttle per venire riportata sulla Terra. Il suo posto sulla piattaforma di stoccaggio verrà preso da un Flex Hose Rotary Coupler.
Due giorni più tardi, il Canadarm2 è stato spostato su di un punto di fissaggio sull’esterno del nodo Harmony.

Preparativi per l’HTV
Sul finire dello scorso mese di Ottobre, una serie di attività, spalmate nell’arco di una settimana, di comandi e tests telemetrici, sono state condotte durante i passaggi dell’ISS sulla stazione giapponese di Tanegashima. Questi tests sul Proximity Communication System (PROX), situato nel laboratorio Kibo, erano in vista dell’arrivo del primo veicolo giapponese H-II Transfer Vehicle (HTV), in programma per la fine del 2009.
La stazione di terra, (nota come HTV-CC) ha ritrasmesso all’ISS la telemetria simulata dell’HTV, mentre i comandi per il veicolo automatico giapponese sono stati trasmessi dallo Space Station Integrated Promotion Centre della JAXA verso l’ISS, e da essa di nuovo alle stazioni di terra. Tutti i tests hanno avuto successo.

La partenza della Progress M-65
Alle 16:19:54 GMT del 14 Novembre il cargo automatico Progress M-65, caricato nelle settimane precedenti dall’equipaggio con tutto il materiale di rifiuto, è stato fatto staccare dal boccaporto posteriore del modulo Zvezda.

Le ultime operazioni relative al veicolo automatico, hanno visto il centro di controllo di Korolev comandare lo spurgo dei condotti del carburante e dell’ossidante fra l’ISS e la Progress, mentre l’equipaggio ha rimosso da essa la control box US-21 ed altri dispositivi elettronici. Quindi è stata reinstallata la sonda del dispositivo di docking. Inoltre è stata pompata negli ambienti della Stazione la rimanenza dell’ossigeno della capsula, per mantenere nella norma la composizione dell’atmosfera di bordo.
Il generatore di ossigeno russo Elektron, che era stato mantenuto spento durante il lavoro sul sistema telemetrico del Segmento Russo, è stato riattivato il 13 Novembre.

Tre minuti dopo la separazione, il veicolo spaziale ha azionato i propri motori per la separation burn, e quindi l’equipaggio ha ripreso delle immagini televisive spettacolari della Progress che si allontanava dalla Stazione con sullo sfondo l’oceano ed i suoi sistemi nuvolosi. Finke ha riferito, in una battuta, di essersi assicurato che il suo equipaggio fosse rimasto dal lato dell’ISS del boccaporto appena chiuso…
Dopo un’accensione retrograda durata trenta secondi, avvenuta alle 19:25 GMT, la capsula ha iniziato a spostarsi davanti all’ISS di 40 km per orbita. I russi hanno reso noto che il veicolo automatico sarebbe rimasto in orbita fino al 7 Dicembre per la conduzione di alcuni esperimenti geofisici.

Arriva l’Endeavour
Alle 00:55 del 15 Novembre, lo Space Shuttle Endeavour con il suo equipaggio di sette persone, è stato lanciato dal Kennedy Space Centre per la sua missione STS-126 (ULF-2).
All’interno della payload bay dell’Orbiter c’era il Multi-Purpose Logistics Module (MPLM) Leonardo con il suo carico di materiale per l’ISS, al suo quinto volo verso l’avamposto orbitale. L’equipaggio dell’Endeavour consisteva in sette astronauti americani ai comandi di Chris Ferguson. Il pilota era Eric Boe con Donald Pettit, Steve Bowen, Heidemarie Stefanyshyn-Piper, Shane Kimbrough e Sandra Magnus come mission specialists.
Magnus diventerà la seconda ingegnere di bordo della Stazione, sostituendo Greg Chamitoff nell’equipaggio dell’Expedition 18. Dopo tre mesi trascorsi assieme al Comandante Michael Finke e al flight engineer Yuri Lonchakov, essa verrà sostituita dall’astronauta giapponese Koichi Wakata, nel Febbraio del 2009.

Leonardo
Il carico dell’MPLM Leonardo includeva 16 system and cargo racks, oltre a 12 sacche cargo delle dimensioni di una valigetta “24 ore”, stivate nella parte conica posteriore del modulo.

In sostanza Leonardo conteneva:

due Crew Quarters Racks da installare nel nodo Harmony,
un Resistive Exercise Device avanzato (aRED),
due Water Reclamation Racks, per il riciclo delle urine in acqua potabile,
una Combustion Integration Rack per l’analisi della fisica dei gas combustibili,
una Waste and Hygiene Compartment Rack (WHC) con inclusa una toilet,
delle attrezzature per il laboratorio Destiny,
tre Zero-Gravity Storage Racks, per lo stoccaggio di grossi quantitativi di hardware,
quattro estensioni per corrimano, per migliorare la mobilità dell’equipaggio lungo tutta la Stazione,
un applicatore antimicrobico, per rimuovere i batteri dalle linee dei fluidi e dei refrigeranti,
due piattaforme addizionali per i piedi, per innalzare gli astronauti più bassi.

Inoltre sono stati portati in orbita due nuovi freezer:

il General Laboratory Active Cryogenic ISS Experiment Refrigerator (GLACIER). Ovvero un freezer criogenico a doppio loculo, per il trasporto e la conservazione di esperimenti scientifici,
il Microgravity Experiment Research Locker Incubator (MERLIN), che verrà inizialmente usato per lo stoccaggio di bevande e cibo per quando la Stazione Spaziale sarà abitata da equipaggi a sei membri.
La NASA ha spiegato che la missione ULF2 era “una missione di trasferimento ad alta coreografia”, con 30 ore di lavoro richieste per le operazioni di trasferimento da e per il middeck dello Shuttle, e 105 ore di trasferimenti di materiale dall’MPLM all’ISS.

Spacewalks
La cargo bay dell’Endeavour conteneva anche un Lightweight Multi-Purpose Experiment Support Structure Carrier (LMC) ed un Flex Hose Rotary Coupler Unit (FHRC) di scorta. Questi materiali verranno utilizzati durante le prime due delle quattro EVAs pianificate per questa missione.

Le EVAs, tutte svolte dopo la consueta notte di campout passata dagli spacewalker nel modulo Quest a pressione ridotta, sono sono state performate con le tute americane EMU. Le attività extraveicolari dell’STS-126 avevano l’intento di ritirare, spostare e riparare alcuni equipaggiamenti e strutture dell’ISS.
Alcuni dei pezzi di ricambio giunti nello spazio con l’Orbiter includevano 11 perni rotanti Trundle Bearing Assembly (TBA) per il Solar Alpha Rotary Joint (SARJ).

Uno dei massicci giunti rotanti che fanno muovere gli enormi pannelli solari della Stazione, è da tempo sotto attenta ispezione da parte degli equipaggi sia dell’ISS che degli orbiters, per via delle vibrazioni e degli incrementi di corrente rilevati in esso a partire dal Settembre 2007. Le ispezioni iniziali avevano confermato che vi erano dei danni sulla superficie dell’anello esterno del SARJ, che ha una sezione trasversale triangolare e sul quale ruotano i perni rotanti. Gli ingegneri hanno quindi drasticamente ridotto il movimento del SARJ per evitare di danneggiare ulteriormente il giunto. La NASA ha spiegato che benché il SARJ del lato esterno dell’ISS avesse un anello di scorrimento interno ridondante che si sarebbe potuto usare, ha scelto di non usare questo anello per mantenerlo a disposizione come backup.

L’ente spaziale americano ha quindi approvato una riparazione permanente del SARJ, che avrebbe implicato l’installazione di un terzo anello, di nuovi perni rotanti, di nuovi DLAs (Drive/Lock Assemblies) e di una UTA (Utility Transfer Assembly) modificata. I TBAs e i DLAs contaminati dai detriti sarebbero stati rimossi e rimandati sulla Terra per l’opportuna riparazione, mentre l’area dell’anello sarebbe stata ripulita prima dell’inserimento del nuovo terzo anello e dei nuovi TBA/DLA. Questa grossa attività manutentiva è prevista per il 2010.

EVA-1
La prima EVA, eseguita il 18 Novembre da Heidemarie Stefanyshyn-Piper e da Stephen Bowen è durata sei ore e 52 minuti. I due hanno portato a termine tutti gli obiettivi prefissati oltre ad altri extra.
Il primo grosso impegno, ha visto Piper ancorata al manipolatore della Stazione Canadarm2 per ritirare una Nitrogen Tank Assembly (NTA) vuota dalla piattaforma ESP3 che era stata riposizionata sul Mobile Transporter (MT) dai controllori di Houston prima del lancio dell’STS-126. Piper è stata poi spostata nella stiva dell’Orbiter, dove la NTA è stata installata sotto la LMC.

L’FHRC è stato quindi ritirato dal LMC ed installato sull’ESP-3 per un suo utilizzo futuro. I due, di seguito, hanno rimosso le cinque coperture del Japanese Exposed Facility Berthing Mechanism (EFBM) per un checkout svolto l’ottavo giorno di missione dello Shuttle.
Muovendosi lungo l’enorme traliccio che funge da spina dorsale dell’ISS, i due spacewalkers hanno iniziato il loro lavoro sul SARJ lato stelle per la sostituzione dei due TBAs (N°10 e 6), per la pulizia parziale e la lubrificazione dell’anello del SARJ e per prelevare il TBA N°11 da riportare nella Stazione. Prima di iniziare il lavoro, comunque, Piper ha riferito che, aprendo la sua borsa per gli attrezzi Orbit Replaceable Unit (ORU), ha notato che una delle pistole per il grasso in essa contenute aveva una perdita. Tentando di pulire la borsa, purtroppo, è andata persa nello spazio un’altra borsa denominata Crewlock Bag, del peso di 13,5 kg. Il nuovo satellite artificiale è stato visto dagli osservatori sulla Terra, nelle settimane seguenti tramite binocolo mentre si spostava davanti all’ISS.

La NASA, ha reso noto che la borsa andata perduta conteneva due pistole lubrificanti per il SARJ, una spatola, un contenitore per i detriti asportati mediante la spatola, una grossa sacca per i rifiuti, sei strofinacci, dei legacci e diversi cavi. Ripianificando velocemente il proprio lavoro, Piper e Bowen si sono divisi gli attrezzi contenuti nell’ultima borsa ORU rimasta, ed hanno modificato uno degli applicatori per la riparazione di contingenza del Termal Protection System dell’Orbiter, caricandolo con il grasso, per il suo eventuale utilizzo nella procedura di lubrificazione del SARJ.

Nella parte finale della loro EVA, i due astronauti hanno potuto completare alcuni lavori della categoria “Get-ahead tasks”; nella fattispecie, hanno rimosso dal SARJ un fermo utilizzato durante la fase del suo lancio, hanno chiuso la copertura del docking port di Zenith del nodo Harmony, ed hanno ritirato una grossa sacca riempita con materiale di avanzo da una cassetta degli attrezzi laterale.

EVA-2
Il 20 Novembre (il giorno del decimo anniversario del lancio del modulo Zarya, il primo componente dell’intero complesso spaziale), Stefanyshyn-Piper e Shane Kimbrough hanno trascorso sei ore e 45 minuti all’esterno della Stazione, portando a termine i loro obiettivi, con due lievi deviazioni.
Nei primi lavori, i due hanno rilocato due carrelli Crew Equipment Translation Aid (CETA). Entrambi i carrelli sono stati spostati manualmente da un astronauta fissato sul Canadarm2, dal lato esterno dell’MT situato sul traliccio principale, al lato interno. Questo spostamento favorirà il montaggio del set finale dei pannelli solari, il traliccio S6, che avverrà con la missione 15A, nel Febbraio 2009.

Kimbrough è stato di seguito posizionato sul traliccio in modo da permettergli di applicare il grasso lubrificante sulle ganasce del Latching End Effector A (LEE-A) del Canadarm2, in vista delle manovre da effettuare con il cargo craft giapponese HTV, nell’autunno del 2009.
I due si sono spostati sull’anello del SARJ per una ulteriore operazione di pulizia e per il test, avvenuto con successo, di una procedura che prevedeva l’asportazione dei detriti con un panno inumidito dal grasso, piuttosto dell’utilizzo diretto della pistola del grasso.

Sono stati sostituiti diversi TBAs, i N°8, 9 e 11. Durante l’installazione di quest’ultimo, un bullone è stato stretto troppo, causando il distacco di un inserto. Pertanto il TBA è stato rimosso per il suo ritorno sulla Terra, ed al suo posto è stato reinstallato un TBA “sporco”. Sono state fissate tramite legacci due coperture dei TBAs mentre il TBA-2 è stato rimosso per la sua prossima sostituzione.

L’EVA è terminata in anticipo rispetto al programma, per il fatto che i controllori avevano notato un incremento nel tasso di CO2 della tuta di Kimbrought, inoltre, durante la fase di ritorno verso il Quest dei due spacewalkers, per un breve periodo c’è stata una perdita di comunicazioni con Kimbrough.

EVA-3
La terza EVA, condotta da Stefanyshyn-Piper e Bowen il 22 Novembre, è stata dedicata ad altro lavoro sul SARJ. Nell’arco delle sei ore e 47 minuti di durata dell’EVA, i due spazionauti hanno pulito e lubrificato la superficie dell’anello di sostegno posto al di sotto delle coperture del SARJ 1, 2, 3, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 19, 20, 21 e 22.
Essi hanno anche rimosso e sostituito altri 5 TBAs (N° 2, 4, 12, 1 e 7) ed hanno rimosso le coperture dalle posizioni 17 e 18 e dal TBA-3, come get-ahead task.

EVA-4
L’ultima EVA della missione è stata condotta da Bowen e Kimbrough, ed è durata 6 ore e 7 minuti.
I due hanno completato la lunga operazione di manutenzione del SARJ, pulendo, lubrificando e installando l’ultimo TBA (n°3) e piazzando le coperture sulle posizioni 17 e 18, operazione avanzata dalla terza EVA.

I due spacewalkers si sono spostati lungo il traliccio principale verso il SARJ lato Terra, lubrificandolo come operazione di manutenzione preventiva. Essi hanno riferito di aver notato delle sottili linee di lubrificante sulla superficie dell’anello di scorrimento, e del modesto logorio nella zona di lavoro dei Trundle Bearing Assemblies.
E’ stata installata una videocamera sull’interfaccia dei settori S0/P1, in preparazione dell’arrivo del veicolo automatico giapponese HTV, previsto nell’autunno del 2009. E’ stato ritratto manualmente un fissaggio strutturale sul comparto giapponese EFBM, un’attività confermata da Finke all’interno del modulo Kibo. Infine l’EFBM è stato coperto con una protezione termica.
Di seguito è stata installata un’antenna GPS sul modulo pressurizzato Kibo prima della richiesta, da parte dei controllori di Houston,di porre fine fine anticipatamente alle operazioni esterne (23 minuti prima del previsto) a causa ancora una volta, dei livelli elevati di CO2 nella tuta di Kimbrough. Ciò ha causato il rinvio dell’installazione di una seconda antenna GPS, ed la cancellazione del proposito di ottenere delle immagini all’infrarosso dei radiatori S1 e P1.

Prima della fine della missione congiunta, i controllori americani hanno fatto compiere due giri al SARJ lato stelle, per la prima volta in quasi un anno, al fine di misurare la resistenza meccanica nella corrente del suo motore. La NASA ha detto che il test ha evidenziato che la rotazione aveva richiesto molta meno energia di prima, come indicato dalla corrente impiegata dal motore; con una media di 0,17 Amperes, ed un picco di 0,35 A. Prima della riparazione le letture oscillavano da 0,7 a 0,9 A, mentre all’entrata in servizio del giunto rotante il consumo di corrente era di 0,15 A. Inoltre, il SARJ aveva mostrato delle vibrazioni trascurabili durante i movimento.
Infine, il SARJ è stato riportato in modalità operativa ridotta, in modo da preservarlo in vista della sua futura riparazione.

Reboost
Il 21 Novembre, alle 17:10, lo Space Shuttle Endeavour ha acceso i jets del suo Reaction Control System per innalzare la quota media dell’orbita dell’ISS di circa 1,85 km. L’operazione, della durata di 30 minuti, ha posizionato la Stazione nella corretta orbita per l’arrivo del prossimo veicolo cargo previsto per il 30 Novembre.

Trasferimenti

Il 19 Novembre la NASA ha riferito che il trasferimento di tutte le racks dall’MPLM all’ISS era stato completato. Sono anche state erette due nuove cuccette nel nodo Harmony.

Gli astronauti hanno trascorso diverse ore lavorando con il nuovo Water Recovery System (WRS) quando un suo malfunzionamento aveva causato lo spegnimento dell’Urine Processing Assembly (UPA) durante le operazioni dei suoi tests iniziali. Questo sistema utilizza un processo di distillazione rotante per separare l’acqua dall’urina destinata ad un ulteriore trattamento. Purtroppo, i sensori associati al motore della centrifuga del dispositivo avevano evidenziato un rallentamento nella sua velocità, causando la variazione dell’energia impiegata dal motore stesso. Gli ingegneri ritenevano che il movimento della centrifuga potesse in qualche modo causare un’interferenza fisica all’interno dell’UPA, risultando in aumenti di consumo energetico e di temperature.

Fincke e Pettit hanno rimosso gli smorzatori delle vibrazioni dall’UPA, poiché gli ingegneri ritenevano che essi non riuscissero a smorzare completamente le interferenze causate dalla centrifuga.
La NASA ha evidenziato il fatto che i due astronauti oramai erano in grado di gestire il sistema WRS con destrezza, vista l’esperienza accumulata durante il loro periodo di permanenza sull’ISS.

Ritorno sulla Terra
Il 27 Novembre, il Giorno del Ringraziamento, i due equipaggi si sono salutati durante una cena congiunta. Di seguito sono stati chiusi i portelli fra i due veicoli, e alle 14:47del giorno seguente l’Endeavour si è staccato dalla Stazione Spaziale Internazionale. Il pilota Eric Boe ha fatto fare all’Orbiter un giro completo attorno all’avamposto orbitale, per permettere l’esecuzione di una accurata ricognizione fotografica dell’ISS. Alle 17:15 è avvenuta la separation burn, e mentre i due veicoli stavano sorvolando l’Inghilterra e l’Europa occidentale la loro distanza reciproca era già netta.
L’accensione di separazione finale è stata ritardata per evitare la possibilità di una collisione con un detrito del satellite russo Kosmos 2421.

A causa delle avverse condizioni meteo esistenti sulla Shuttle Landing Facility, in Florida, l’Orbiter è stato dirottato presso la Air Force Base di Edwards, in California. Ferguson e Boe hanno fatto atterrare l’Endeavour, su una pista provvisoria alle 21:25 del 30 Novembre.
Chamitoff ha completato così un periodo di permanenza nello spazio di 183 giorni, 179 di essi passati sull’ISS.
Mentre si stavano svolgendo i preparativi per il rientro dell’Endeavour, i tre elementi dell’Expedition 18 hanno dovuto fronteggiare un problema in orbita.

Progress M-01M
Il veicolo cargo Progress M-01M della massa di 7288 kg è stato lanciato da un vettore Soyuz-U dal Cosmodromo di Baikonur alle 12:38:38 del 26 Novembre.
Una volta che la capsula aveva raggiunto l’orbita, la NASA aveva riferito che tutte le appendici dispiegabili del veicolo russo si erano aperte come previsto, ad esclusione di una delle antenne KURS-A (2ASF1-M-VKA). Questa antenna viene impiegata per le operazioni di prossimità, per gli aggiornamenti dei dati e per le misurazioni degli angoli.

La sala di controllo russa del TsUP di Korolev, avrebbe poi inviato, diverse ore dopo il lancio, i comandi che avrebbero portato al corretto dispiegamento di questa antenna capricciosa, ma nel frattempo, i controllori russi avevano preavvisato Yuri Lonchakov che egli avrebbe dovuto utilizzare probabilmente il sistema di docking manuale TORU del modulo Zvezda per guidare la Progress all’aggancio con il compartimento Pirs.

La Progress M-01M (ISS flight number 31P) è stata la prima a volare, della nuova versione aggiornata del veicolo cargo russo. L’ente spaziale americano ha spiegato che la capsula era equipaggiata con un nuovo computer allo stato dell’arte e con un’avionica radiotelemetrica più compatta. I nuovi equipaggiamenti permettono delle diagnostiche automatiche per i paths delle comunicazioni fra il sistema telemetrico e gli elementi che compongono il sistema del computer, e forniscono delle interfacce digitali per l’integrazione di tutti i sistemi dello spacecraft nei sistemi dell’ISS. La nuova Progress ha una massa inferiore alle precedenti di 75 kg, ampliando quindi la sua capacità di carico, ed ha una quindicina di componenti in meno.
Il carico della M-01M, pubblicato dalla Roskosmos, includeva 28 kg di ossigeno, 21 kg di aria, 185 kg di acqua, 296 kg di cibo, 1120 kg di propellente (per l’ISS), 321 kg di materiale americano, 171 kg di articoli igienico-sanitari, 19 kg di articoli per la protezione dal fuoco, 133 kg di articoli medici, 103 kg di payloads scientifici ed altri equipaggiamenti.

Durante il primo dei quattro giorni pianificati di volo prima del docking con la Stazione, per permettere al TsUP di verificare tutti i sistemi del veicolo, sono stati azionati i motori della Progress per la prima manovra di innalzamento dell’orbita.
Il giorno seguente, un impulso di due minuti ha rifinito il suo percorso orbitale, mentre una terza accensione, avvenuta il 29 Novembre ha predisposto la Progress per l’approccio finale ed il docking pianificato per il 30 Novembre.
Il TsUP ha osservato che i tests sui sistemi di controllo del movimento e della navigazione, ed i tests su entrambi i sets dei sistemi radio del sistema KURS sono avvenuti senza particolari problemi.

Docking manuale
La Progress M-01M si è unita all’ISS il 30 Novembre. Durante la manovra di approccio finale, Yuri Lonchakov è stato invitato a prendere i controlli manuali del cargo disabitato russo tramite il sistema TORU, per portare a termine il docking, che è avvenuto alle 12:28:10. Dopo l’aggancio, Finke si è congratulato con il collega russo, che aveva appena messo in evidenza le proprie capacità di guida. Ai complimenti del Comandante si sono uniti quelli del TsUP russo.

La NASA ha spiegato che il docking manuale si era reso necessario a causa di un malfunzionamento del computer della Progress: “Durante l’approccio finale della capsula, alla distanza di circa 20 – 30 metri, il computer della Progress ha abortito la procedura di avvicinamento finale, mantenendo la Progress in una posizione di station-keeping, spostando il sistema Kurs-A dal Set 1 al Set 2. Questo ha lasciato il TsUP di Mosca con due opzioni possibili per completare il docking: 1) Reiniziare l’approccio finale in modalità automatica con il Set2 del Kurs-A, o 2) Chiedere all’equipaggio di prendere i comandi manuali delle operazioni tramite il sistema TORU. Il TsUP ha optato per l’opzione 2.” Di seguito, il centro di controllo di Mosca si è messo al lavoro per investigare sull’anomalia.

La fine della Progress M-65
Il 7 Dicembre, la Progress M-65 è stata fatta deorbitare dopo un periodo di volo in solitaria, per la conduzione di alcuni esperimenti di geofisica. Il veicolo si era staccato dal portello dello Zvezda il 14 Novembre scorso, poche ore prima del lancio dell’STS-126.
I motori del cargo sono stati azionati alle 08:02 per 142 secondi. Il corpo della Progress è andato distrutto durante il suo passaggio negli strati più densi dell’atmosfera terrestre, mentre alcuni frammenti sono precipitati in una zona remota dell’Oceano Pacifico alle 08:48:47, secondo quanto riferito dal TsUP.

Operazioni di scarico
Il docking della Progress M-01M avvenuto il 30 Novembre ha dato la possibilità all’equipaggio di poter gustare la frutta fresca appena giunta in orbita con il cargo russo.
Le operazioni di scarico, ovviamente, non hanno riguardato solamente il cibo fresco ma anche tutto il resto del carico. Nelle settimane seguenti, infatti, le operazioni sono proseguite, e gli astronauti hanno inventariato ogni spostamento nell’Inventory Management System di bordo.

Fonte: Spaceflight Magazine/British Interplanetary Society

Tutte le immagini sono (C) di NASA/JSC/KSC

  1. (7 Novembre 2008) Il Comandante dell’Expedition 18 Mike Fincke svolge delle manutenzioni sul sistema Komparus A3 nel modulo Zarya.

  2. (16 Novembre 2008) Lo Space Shuttle Endeavour (STS-126) ed in primo piano il braccio robotico della Stazione Spaziale Canadarm2.

  3. (30 Novembre 2008) Sandra Magnus, flight engineer dell’Exp. 18 scatta delle fotografie dal finestrino del modulo Zvezda.