[2012-08] Agosto 2012 I.S.S. Mission Log

Progress 48
Alle 19:35 GMT del 1 Agosto, la Progress M-16M/48P è stata lanciata da Baikonur con una traiettoria ascendente della durata di un giorno, che ha previsto quattro precise manovre di rendezvous durante le prime 2 ore e 40 minuti di volo, le quali hanno condotto il veicolo automatico ad agganciarsi con il modulo Pirs della Stazione, 5 ore e 42 minuti dopo il decollo. La Progress ha portato in orbita 890 kg di propellenti, 50 kg di ossigeno, 420 kg di acqua e 1278 kg di hardware vario per la manutenzione e gli esperimenti di bordo.
Alla domanda su quali fossero i vantaggi di un simile profilo di volo, Dina Contella, Lead Flight Director per l’Expedition 32 ha spiegato che: “Da una prospettiva umana, viene ridotto il “fastidio” dell’equipaggio ed inoltre passerà ancora un anno prima che venga fatta la stessa cosa su di una Soyuz.”

L’equipaggio ha aperto i portelli il 2 Agosto iniziando subito a scaricare il materiale dal cargo russo. Acaba ha preparato l’esperimento di fisica Capillary Flow, mentre Williams ha lavorato con l’Advanced Colloid Study.
Il 3 Agosto, Hoshide e Acaba si sono sottoposti ad una sessione di training robotico all’interno di Kibo con il manipolatore robotico remoto giapponese (JEMRMS), che è poi stato impiegato alle 11:40 GMT del 6 Agosto, quando l’Exposed Pallet (la piattaforma esterna) di Kounotori è stato installato con successo sull’Exposed Facility di Kibo. Hoshide ed Acaba hanno pilotato il braccio per trasferire il Multi Mission Consolidated Equipment Payload da Kounotori a Kibo, un pallet di payloads scientifici che includeva lo Space Communications and Navigation Testbed, destinato a rimanere all’esterno dell’ISS.

Routine
L’equipaggio ha svolto una prova di emergenza, simulando una perdita di ammoniaca all’interno del complesso spaziale il 7 Agosto e di seguito Padalka ha ripassato il programma dell’attività extraveicolare che dovrà condurre con Malenchenko, il 20 Agosto. Revin ha svolto delle manutenzioni sul sistema di supporto vitale del Segmento Russo della Stazione, mentre Hoshide ha sottoposto dei campioni di acqua al Total Organic Carbon Analyser (TOCA).
L’8 Agosto, Padalka e Malenchenko hanno proseguito con i preparativi per la loro EVA, mentre Williams ha lavorato con l’esperimento della NASA VO2max, per la misura della capacità aerobica personale e Acaba ha usato l’esperimentoLego Bricks.

Padalka e Malenchenko hanno trascorso il 9/10 Agosto configurando gli accessori e gli equipaggiamenti che avrebbero utilizzato all’esterno dell’ISS e di seguito Revin si è unito a Malenchenko per la loro terza sessione con l’esperimento russo MBI-24 SPRUT-2, ideato per indagare la distribuzione ed il comportamento dei fluidi biologici in assenza di peso. Williams è ritornata all’esperimento BASS e Hoshide ha risposto alle domande postegli dagli alunni di una scuola giapponese. Acaba e Williams il 10 Agosto hanno lavorato con l’esperimento Capillary Flow, mentre Hoshide ha svolto delle attività manutentive ed ha revisionato i dispositivi portatili di emergenza di bordo. Padalka ha tenuto la sua quarta sessione con l’esperimento MBI-12 SONOKARD, che rileva le funzioni fisiologiche di un soggetto nel sonno.

Il 13 e 14 Agosto sono proseguiti i preparativi per l’EVA e Revin ha lavorato ancora con l’esperimento BAR. Hoshide si è sottoposto ad un’altra sessione con l’esperimento ecografico Sprint. Acaba ha svolto delle manutenzioni sul dispositivo TOCA e Sunita Williams ha lavorato nel modulo europeo Columbus. Il 14 Agosto, Suni e Hoshide hanno continuato i preparativi per la loro di EVA, caricando le batterie delle tute EMU nell’airlock Quest. Nel frattempo, all’interno di Kibo, Hoshide ha riconfigurato l’habitat acquatico che ospita dei pesci. Infine, Hoshide, Williams ed Acaba hanno svolto l’esame ecografico ai propri occhi.

Fiamme nello spazio!
L’esperimento Burning and Suppression of Solids (BASS) svolge indagini sulle modalità di combustione e di spegnimento di campioni di combustibile, al fine di studiare delle strategie per l’estinzione di incendi accidentali nello spazio. Ha volato per la prima volta nel 2010 durante l’Expedition 23, il suo Principal Investigator è il Dr. Paul Ferkul del National Centre for Space Exploration Research di Cleveland, Ohio.
Esso impiega l’hardware modificato del Smoke Point in Co-flow Experiment (SPICE) collocato all’interno della Mocrogravity Science Glovebox (MSG), all’interno del modulo Destiny e consiste in 41 campioni di combustibile suddivisi in tre categorie: piatti, sfere solide, e candele con tubi. Il compito dell’operatore è quello di monitorare il processo di combustione, inclusi l’aspetto e la forma della fiamma, la sua velocità ed il suo rateo di propagazione. L’osservatore deve registrare le dinamiche della fiamma, come le oscillazioni e le pulsazioni ed il tempo impiegato per estinguersi.

L’11 Agosto sono stati condotti tre tests; i primi due hanno bruciato gli ultimi due campioni di film, mentre nell’ultimo test, uno degli accenditori SLICE (Structure and Liftoff in Combustion Igniters) è stato usato per dimostrare che poteva essere efficiente nell’accensione di sfere acriliche. Ci sono ancora quattro accenditori SLICE disponibili nell’eventualità in cui tutti gli accenditori BASS dovessero essere terminati.

L’hardware consiste in un piccolo condotto di flusso dotato di un accenditore e di un piccolo ugello combinato con il contenitore intercambiabile dei campioni di combustibile. Durante il test, un fan produce un flusso d’aria nel condotto, misurato da un anemometro per far sì che la velocità del flusso resti fra i 5 ed i 50 cm/sec. Quindi viene accesa la fiamma e viene lasciata bruciare per 1 minuto, dopodiché viene spenta con un flusso di azoto a 500 cc/min. Infine viene misurata la proprietà termica della fiamma mediante un radiometro.

Ogni test viene eseguito installando l’appropriato contenitore di combustibile e settando il corretto flusso di aria prima di procedere con l’accensione. Prima di iniziare l’operazione, è possibile stabilizzare il flusso di azoto estinguente. Il team scientifico a terra monitora il down-link video per assistere l’operatore in orbita, per aiutarlo a determinare le peculiarità del comportamento di una fiamma tenendo sotto controllo i dati dei sensori.
Al termine dei tests, l’hardware è stivato e le immagini registrate con i relativi dati vengono inviati sulla Terra per le opportune analisi.

Problemi con il reboost
L’Orbital Correction System (OCS) dell’ATV-3 Edoardo Amaldi avrebbero dovuto funzionare per 31 minuti e 16 secondi a partire dalle 16:00 GMT del 15 Agosto, ma la loro accensione è stata fermata prematuramente dopo 20 minuti e 37 secondi. L’ESA ha riferito che il problema risiedeva nel sistema di controllo dell’ISS, che aveva avuto una reazione non corretta ad un segnale di errore che stava indicando il surriscaldamento di una determinata parte del sistema propulsivo dell’ATV-3. Sono stati concessi diversi giorni agli ingegneri per completare le indagini, prima che venissero tentate altre due accensioni il 22 Agosto. La prima è avvenuta alle 09:45 GMT ed è durata sei minuti e 21 secondi innalzando la quota di volo a 412 km; la seconda è avvenuta alle 13:17 GMT ed è durata 34 minuti e 15 secondi ed ha posizionato la Stazione ad una quota di 418 km. Queste manovre di reboost si sono rese necessarie per stabilire i corretti parametri orbitali per il seguente distacco della Soyuz e per l’arrivo della nuova Progress. In entrambe le occasioni i propulsori del sistema OCS dell’ATV-3 hanno lavorato senza problemi.

Spacewalk russa
Assieme a Williams ed Hoshide, Padalka e Malenchenko hanno trascorso due giorni (il dal 15 al 17 Agosto) impegnati in ulteriori preparativi per le loro rispettive EVAs. Il 17 Agosto Padalka e Malenchenko hanno fatto una prova di vestizione delle tute Orlan che è iniziata alle 09:25 GMT ed è terminata alle 11:45 GMT. Dopo il weekend del 18/19 Agosto in cui l’equipaggio ha potuto godere di un relativo riposo, Padalka e Malenchenko sono usciti dalla camera di decompressione russa Pirs alle 15:37 GMT del 20 Agosto. L’attività extraveicolare è incominciata con 47 minuti di ritardo, in quanto era stata rilevata una piccola perdita in una valvola posta nell’interfaccia fra i moduli Pirs e Zvezda. Dopo un’attenta analisi da parte di Hoshide e del controllo di missione russo, il problema è stato risolto e Padalka e Malenchenko sono stati autorizzati a procedere con la depressurizzazione del modulo Pirs.

I cosmonauti hanno spostato la gru Strela 2 dal modulo Pirs allo Zarya, un altro passo nel processo di preparazione del Pirs al suo undocking finale per lasciare spazio al nuovo Multi-Purpose Laboratory russo “Nauka”. Il compito successivo ha visto Padalka lanciare, alle 18:29 GMT, una piccola sfera-satellite del peso di circa 9 kg e del diametro di 53 cm, denominata TEKh-44, con l’ausilio di un apposito meccanismo, in direzione retrograda rispetto al senso di marcia del complesso spaziale internazionale. La sfera resterà in orbita per un periodo che andrà dai due ai cinque mesi, compiendo studi sui detriti spaziali e sul decadimento orbitale.
Padalka e Malenchenko hanno anche cinque schermature per le micrometeoriti all’esterno di Zvezda ed hanno ritirato il Biorisk Exposure Payload, un dispositivo per lo studio degli effetti che hanno funghi e batteri sui materiali impiegati per la costruzione dei mezzi spaziali. Purtroppo non sono riusciti a chiudere l’espositore che aveva le dimensioni di una valigetta, pertanto restando aperto non è stato possibile farlo passare nel boccaporto del Pirs. E’ stato quindi deciso di lasciare l’esperimento ancora fuori, per essere recuperato più avanti durante un’altra EVA.

L’ultimo lavoro degli spacewalkers ha riguardato l’installazione di alcune strutture di supporto sulla scala per le EVAs del modulo Pirs, che viene usata per uscire ed entrare dall’airlock. Questi rinforzi forniranno stabilità addizionale alla struttura, la quale verrà spostata sul modulo Nauka quando raggiungerà l’ISS. L’EVA è terminata alle 21:28 GMT dopo 5 ore e 51 minuti. Si è trattato della 163esima spacewalk dedicata all’assemblaggio e alla manutenzione dell’ISS, nonché rispettivamente della nona e della quinta per Padalka e Malenchenko.

Continua il lavoro
Dopo aver svolto i propri test con il radar, dal suo secondo distacco dall’ISS avvenuto il 30 Luglio, la Progress M-15M/47P è stata fatta deorbitare alle 15:17 GMT del 20 Agosto impattando le acque dell’Oceano Pacifico 55 minuti più tardi.
Padalka e Malenchenko hanno trascorso la giornata del 21 Agosto asciugando e sistemando le proprie tute spaziali. E’ stato riaperto il portello verso l’ATV-3, che era stato chiuso come misura di contingenza relativa all’attività extraveicolare il 19 Agosto, visto che i due cosmonauti, durante l’EVA, hanno dovuto lavorare essenzialmente sul modulo Zvezda, a cui l’ATV era agganciato.

All’interno del modulo Kibo, Acaba e Hoshide hanno assemblato la Multi-Purpose Experiment Platform, trasferendola più tardi nell’airlock del modulo in vista del prossimo lancio di un piccolo satellite. Essi hanno continuato l’attivazione dell’habitat acquatico portato in orbita dall’HTV-3 giapponese alla fine di Luglio. Williams ha continuato con l’esperimento Burning and Suppression of Solids (BASS) terminando i lavori il 24 Agosto, fino a quando non arriveranno nuovi provini da bruciare alla fine dell’anno.

Il 22 Agosto Padalka e Malenchenko hanno scaricato le batterie delle tute Orlan e alle 15:10 GMT hanno ripassato le fasi salienti della recente attività extraveicolare durante un debriefing di un’ora con il controllo di missione russo. Williams ed Hoshide hanno continuato per altri tre giorni con i preparativi per la loro EVA ed Acaba ha attivato Robonaut (R2) a cui sono stati inviati da Houston diversi comandi nel corso di alcuni giorni di tests. R2 ha svolto alcuni compiti su di un pannello comandi apposito situato nel modulo Destiny. Gli altri test hanno visto R2 afferrare un corrimano del pannello comandi, ritirare un panno da un contenitore e quindi tentare la pulizia del corrimano stesso. Williams ed Acaba hanno risposto alle domande poste loro dai partecipanti al NASA’s Tweetup del Kennedy Space Center. Alla domanda su cosa mancasse loro di più della vita sulla Terra, Acaba ha risposto: “Il clima, il Sole sulla mia faccia, il vento, la pioggia, ma la cosa che più desidero è del beacon al barbecue e il cheesburger!”

Hoshide, il 24 Agosto, ha lavorato con l’esperimento Integrated Cardiovascular (ICV), Revin ha iniziato una sessione di 24 ore per il monitoraggio della propria pressione sanguigna mentre Acaba ha attivato un contenitore di acqua di contingenza, ha raccolto dei campioni di condensa da un contenitore di acqua di scarto ed ha pulito l’adattatore per il beveraggio del dispenser di acqua potabile.

Dopo il consueto weekend di relativo riposo, durante il quale l’equipaggio ha potuto parlare con le proprie famiglie, ha svolto la sessione quotidiana di esercizi fisici ed ha tenuto delle sessioni facoltative di alcuni esperimenti scientifici. Il 27 Agosto per Williams ed Hoshide è iniziata una tre giorni intensa di preparativi per la loro EVA imminente; essi hanno configurato ed assemblato le attrezzature e le videocamere ed hanno controllato il piccolo zainetto SAFER di sicurezza, da usare qualora un astronauta dovesse perdere il collegamento fisico con la Stazione durante un’EVA.

Come parte dei preparativi per il loro ritorno sulla Terra, previsto per il 17 Settembre, Padalka e Revin hanno vestito la tuta Lower Body Negative Pressure (LBNP) il 28 Agosto, per simulare gli effetti della gravità sul fisico del soggetto, tirando i fluidi corporei verso la parte inferiore del corpo.

Il 29 Agosto, i tre cosmonauti si sono dedicati a diversi esperimenti scientifici russi, con Padalka che inoltre ha svolto della manutenzione addizionale nel Segmento Russo. L’equipaggio ha fotografato Belgrado, Roma, Varsavia e l’uragano Isaac in avvicinamento al Golfo del Messico, come parte del programma Crew Earth Observation (CEO).

Un’EVA internazionale
Williams e Hoshide hanno lasciato il modulo di decompressione Quest alle 12:16 GMT del 30 Agosto. Uno dei lavori primari è stato l’installazione di una nuova Main Bus Switching Unit (MBSU) sul segmento S-0 del traliccio dell’ISS. Sono 4 le MBSU che veicolano l’elettricità prodotta dagli otto pannelli solari del traliccio S-0. Dopo aver rimosso e stivato l’MBSU guasta, Williams ed Hoshide hanno incontrato delle difficoltà nell’avvitare i bulloni per fissare la nuova unità. Con una pistola avvitatrice ed un moltiplicatore di momento torcente, Hoshide ha dovuto lottare con un ultimo bullone, riuscendo a fargli compiere solamente 9 dei 15 giri richiesti. Alla fine, è stato applicato un cavo a lunga durata per mantenere in posizione il bullone, in attesa di venire definitivamente fissato durante un’altra EVA.
Prima di ciò, Williams aveva connesso uno dei due cavi di alimentazione in preparazione per l’arrivo del nuovo modulo russo, ma a causa dei problemi con l’MBSU, gli spacewalker hanno cancellato la terza task, che prevedeva la sostituzione di una videocamera sul braccio robotico della Stazione Canadarm2. Con l’MBSU asservita a due pannelli solari fuori uso, la disponibilità energetica globale della Stazione è risultata ridotta del 25%. L’EVA si è conclusa alle 20:33 GMT, dopo 8 ore e 17 minuti, divenendo così la terza uscita extraveicolare più lunga della storia. Si è trattata della quinta spacewalk per Williams e della prima per Hoshide. Complessivamente, l’ammontare globale di tempo di attività extraveicolare ha raggiunto le 1.035 ore e55 minuti

Fonte: Spaceflight Magazine/British Interplanetary Society

Foto (C) di NASA/JSC/KSC

  1. (02/08/12) Sunita Williams si prepara ad inserire dei campioni biologici nel Freezer MELFI-2.

  2. (15/08/12) Joev Acaba, aiutato da Sunita Williams, si sottopone all’esame oculare PanOptic nel modulo Destiny.

  3. ( 20/08/13) Il Comandante dell’ISS, Gennady Padalka, lancia un ministellite durante l’EVA del 20 Luglio 2012.


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