Tra breve sarà annunciata la data del prossimo volo dell’Electron. RocketLAB propone un sondaggio per il nome su twitter
La scelta è tra “NOT TESTING”, “PASSED THE TEST” e “BUSINESS TIME”. Quest’ultima opzione è quella che per ora sta vincendo (gli affari sono affari), anche se io preferisco “NOT TESTING”. Se volete potete ancora votare…
Anche “I Only Want To Launch Again” e “Funny, it worked last time” non sono male.
Chissà se terranno conto dei suggerimenti (forse non sono del tutto consapevoli del loro “potenziale comunicativo”)
Temo tu abbia confuso i tweet sul nome del nuovo lancio di RocketLab con quelli con i suggerimenti del nome per la nuova droneship di SpaceX. “Funny, it worked last time” era per lei
(Fonte? https://twitter.com/GaryBleck/status/963154698999160832)
Chiamati i pompieri, due notti or sono, nei laboratori di RocketLAB a Auckland. I tecnici che lavoravano all’Electron si sono accorti di fumo che usciva da una delle batterie al litio e hanno attivato le procedure di emergenza. I Vigili del Fuoco sono accorsi in forze con tre autopompe e 16 uomini, ma la cosa è stata risolta rapidamente. Nessun ferito e nessun danno al nuovo razzo; ovviamente la batteria surriscaldata dovrà essere sostituita.
Sembra che l’incidente sia dipeso da un problema nella procedura di installazione.
Come mai loro hanno sempre finestre lunghe così tanti giorni e in un lasso di tempo di 4 ore? Dite che dipenda dal sito di lancio, dal tipo leggero di vettore o dalla destinazione del payload… o da tutte e tre le cose assieme?
Però, così a naso, condizioni orbitali esigenti vorrebbero finestre strette, se non istantanee.
Io propenderei per l’idea che preferiscano ancora lanciare con condizioni meteo ideali e ipersicure (che è il modo con cui Beck ha giustificato la vastità delle scorse finestre). Forse il tempo del business è iniziato, ma quello della sperimentazione non è ancora del tutto finito…
EDIT: però, ripensandoci, non bisogna trascurare le trattorie neozelandesi. Ce ne sono dalle parti di Lecco?
Ecco la patch della missione che, come la precedente, vuole ribadire l’americanità ufficiale di Rocketlab, ma anche le origini neozelandesi del lanciatore.
A bordo ci saranno almeno tre satelliti. Due Lermur di Spire e un Cicero di GeoOptics Inc. I primi due sono dei 3U da 4 kg l’uno, mentre il terzo un 6U da 10 kg. Tutti e tre forniscono dati meteo utilizzando gli effetti delle condizioni atmosferiche sui segnali GPS.
Pare che questo volo dovesse orbitare anche quattro CubeSat 1U SpaceBEE, ma l’operatore Swarm Technologies non ha ottenuto un’autorizzazione dalla FCC dopo la vicenda dei precedenti lanci abusivi. Ovviamente RocketLab (Beck l’ha ribadito anche nell’ultimo AMA) non lancerà mai nulla senza autorizzazione.
La patch sarà disponibile dopo la missione. Se volete, potete aggiungere qualche like alle richieste di aprire lo store di RocketLAB anche agli ordini dall’Europa. Prima o poi si conviceranno.
RocketLAB ha annunciato uno spostamento dell’ampia finestra di lancio (20 aprile/3 maggio) a data da destinarsi. Infatti durante una “wet dress rehearsal” (ossia un test di lancio che prevede anche il carico dei propellenti) è emerso un “comportamento anomalo del controller di un motore”. Visto che mancava poco tempo all’apertura della finestra, hanno deciso di posticipare il lancio per approfondire.