[2019-10-11] Pegasus XL | Ionospheric Connection Explorer (ICON)

Dati principali del lancio

Data di lancio 2019-10-11 02:00:30
Finestra di lancio Durata: 01:25:00
Da 2019-10-11 01:30:00 a 2019-10-11 02:55:00
Esito lancio SUCCESSO

Dettagli della missione

Nome Ionospheric Connection Explorer (ICON)
Tipo Scienze della Terra
Orbita Orbita bassa terrestre (LEO)

Centro e rampa di lancio

Nome Cape Canaveral - Lancio aviotrasportato1 2
Lanci dalla rampa 7
Lanci dal Centro 51
Atterraggi al Centro 0

Lanciatore

Vettore Pegasus XL1
Costruttore Orbital Sciences Corporation :us: 1 2
Fornitore servizi di lancio Northrop Grumman Space Systems :us:1 2
Primo volo 1994-06-27
Numero stadi 3
Altezza 17,60 m
Diametro 1,27 m
Peso al lancio 23 t
Spinta al decollo 580 kN
CapacitĂ  di carico LEO: 443 kg
GTO: 0 kg
Successi/Lanci totali 28/31 (25 consecutivi)

Video

Variazioni data di lancio

Vedi il dettaglio
Data Δ
NET June 30, 2019 12:00:00 AM originale
NET July 1, 2019 12:00:00 AM 1 giorno
NET July 31, 2019 12:00:00 AM 30 giorni
NET September 1, 2019 12:00:00 AM 32 giorni
NET September 15, 2019 12:00:00 AM 14 giorni
NET October 10, 2019 12:00:00 AM 25 giorni
NET October 10, 2019 1:30:00 AM 1 ora, 30 minuti
NET October 10, 2019 1:25:00 AM 5 minuti
NET October 11, 2019 1:30:00 AM 1 giorno, 5 minuti
NET October 11, 2019 2:10:00 AM 40 minuti
NET October 11, 2019 2:00:30 AM 9 minuti, 30 secondi

Ultimo aggiornamento: 2023-06-25T15:57:09 con AstronautiBOT 11 beta - Fonte: LaunchLibrary2 API

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In arrivo un lancio dall’atollo di Kwajalein. :astonished:

Naturalmente né SpaceX né altri ha avuto l’idea di ripristinare il vecchio spazioporto di Omelek da cui furono effettuati tutti i lanci (fortunati e no) del Falcon 1. In realtà, già nel 2000, prima ancora che Elon Musk fondasse Space Exploration Technologies, Orbital (ora: Northrop Grumman Innovation System) ha iniziato ad utilizzare la pista dell’isola principale dell’atollo di Kwajalein (che porta lo stesso nome) per il decollo dell’aereo-madre “Stargazer” (un Lockheed L-1011 appositamente adattato) da cui parte il lanciatore Pegasus XL. La base dell’US Army nell’arcipelago Marshall (ove è collocata la pista) è piuttosto vicino all’equatore e decollare da quelle parti consente di approfittare della maggiore velocità della terra.

Un’immagine dell’isola di Kwajalein

e questa è una mappa dell’atollo omonimo. L’isola di Kwajalein è quella più meridionale.

Quindi è in arrivo un (raro) lancio del Pegasus XL, con a bordo il satellite NASA ICON, ovvero “Ionospheric Connection Explorer”, incaricato di indagare, nella ionosfera appunto, i rapporti tra meteo terrestre e meteo spaziale.

Più volte rinviato (l’ultima data era il 14 giugno) il lancio è al momento in attesa di una finestra, dopo che Northrop Grumman (già OrbitalATK) ha riscontrati alcune condizioni non nominali nel lanciatore a seguito del trasporto sull’atollo.

Nell’attesa, ecco qualche foto della preparazione.

Ritorniamo al febbraio del 2017 per vedere l’arrivo, via terra, all’edificio 1555 di Vandenberg del primo stadio (che, per la cronaca, è un tristadio tutto solido). All’epoca il lancio era schedulato per l’8 dicembre 2017 (e non si trattava del primo rinvio)

Le ali arrivano a parte qualche giorno dopo (22/02/2017)

Per il secondo (dietro) e il terzo stadio (davanti), occorre aspettare il 5 maggio

Qui secondo in primo piano e terzo di dietro

Il 6 giugno i manager del Launch Services Program del KSC posano con un tecnico, ma a noi interessa notare che dietro le ali del Pegasus sono state integrate.

8 luglio, si montano le “aft skirt” su cui si installeranno “timone” e “pinne” (molto aeronautico questo lanciatore :stuck_out_tongue_winking_eye:)

Ecco il timone…

…ed ecco le pinne

4 agosto: arriva il fairing

Che nominalmente si trasporta a braccia :slight_smile:

Siamo ad agosto e l’assemblaggio è quasi completo. Il razzo viene trasportato da una “high bay” ad un’altra, in attesa dell’arrivo del payload.

[To be continued] - La galleria completa è qui: https://www.flickr.com/photos/nasakennedy/albums/72157686846088760/

Parliamo un po’ del satellite del peso di 272 kg, che sarà collocato su un’orbita circolare di 575 km inclinata di 27°.

ICON (“Ionospheric Connection Explorer”) nasce da un progetto dell’Università della California - Berkeley, selezionato nel 2013, nell’ambito dell’ Heliophysics Explorer Program della NASA. Tra 2015 e 2016 sono stati realizzati i vari strumenti, poi integrati in un solo payload nello Space Dynamics Lab (Utah). Eccoli tutt’insieme sul Payload Integration Plate (PIP).

Dalla foto non si capisce granché, ma gli strumenti sono quattro:

[b]MIGHTI[/b] (Michelson Interferometer for Global High-resolution Thermospheric Imaging a cura del Naval Research Laboratory) misurerà la temperatura e i venti nell’alta atmosfera.

[b]EUV[/b] (Extreme Ultra-Violet instrument a cura della University of California, Berkeley) misurerĂ  la densitĂ  dei gas ionizzati nelle ore diurne.

[b]FUV[/b] (Far Ultra-Violet instrument a cura della University of California, Berkeley) di giorno determinerà la composizione chimica dell’alta atmosfera, mentre di notte misurerà la densità della ionosfera verificando come risponde ai cambiamenti della bassa atmosfera.

[b]IVM[/b] (Ion Velocity Meter acura della University of Texas at Dallas) misurerà la velocità delle particelle cariche mosse dai venti di alta quota e il campo elettrico da esse generato. (Lo strumento è presente sul satellite in due esemplari).

Nel 2017 il payload è stato trasferito nei laboratori di OrbitalATK a Gilbert (Arizona) dove è stata effettuata l’integrazione con la piattaforma LEOStar-2 e tutti i test del caso.

Ed eccolo confezionato per l’invio a Vandenberg…

…dove arriva il 1° maggio 2018

Trasporto nella clean room

Qui (4 maggio) si effettuano i test sui pannelli solari

Il satellite è poi disposto in orizzontale (14 maggio) per la connessione al lanciatore

Si monta il fairing

Ispezionato con luce UV prima di essere chiuso (22 maggio).

Altre info e immagini qui:

[To be continued]


icon_presskit_june2018_pages_final.pdf (1.39 MB)

icon_flyer_final_0503.pdf (219 KB)

icon_launch_press_kit_v5.pdf (495 KB)

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A cosa serve il controllo con gli UV?

Credo per verificare eventuali contaminazioni biologiche invisibili alla luce normale (hai presente quando nei telefilm vanno alla ricerca di sangue con la luce violetta? Ecco una cosa simile).

potrebbe anche essere un processo di sterilizzazione finale, la luce UV viene utilizzata anche per quello.

Certo che, anche rispetto ai lanci del Falcon 1, queste foto hanno un sapore di “programma spaziale de noialtri” :stuck_out_tongue_winking_eye:

La nuova data per il lancio del Pegasus XL con ICON è ancora TBD. :cry:

Ci consoliamo con qualche immagine, dei primi di giugno, che mostrano l’L-1011 Stargazer di Northrop Grumman (Ex OrbitalATK) in partenza da Vandenberg per trasportare il Pegaus a Kwajalein.

Non abbiamo immagini che illustrino il fatto ma, come abbiamo detto, il Pegasus è stato poi riportato a Vandenberg per risolvere i problemi legati a dati “off-nominal”.

Mi piacerebbe vedere un video dell’atterraggio con quel coso raso terra :astonished:

Ecco qui:

Anche se forse si apprezza di piĂą nei video al decollo.

Grazie mille fil0. Quello è l’arrivo al ksc avevo pensato all’arrivo a Kwajalein perché suppongo avesse una pista più corta, ed in effetti sono un paio di km. Dal filmato del ksc mi viene comunque da dire che probabilmente la macchina è stata modificata in qualche modo per limitare la compressione del carrello principale. Si vede che arriva da un finale lungo e poco inclinato, ma quando tocca praticamente sembra inchiodato. Inoltre si nota che gli spoiler non sono armati in automatico e vengono estratti più tardi del solito. Con una pista più corta entrambe le cose danno qualche pensiero in più.
In ogni caso L1011 aveva un sistema (DLC) studiato appositamente per rendere più confortevole il finale. Questo sistema proprio agendo sugli spoiler/freni limitava le variazioni di beccheggio della macchina consentendo atterraggi come questo molto “piatti”.

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Bella macchina, l’L-1011. E il pilota ha un buon manico, pur con tutti gli accorgimenti del caso la clearance sotto il Pegasus è davvero piccola.

Con buona probabilità questo sarà l’ultimo lancio di un Pegasus per mezzo dell’L-1011. Infatti, al momento, non risultano altri voli nel manifesto. E’ un po’ paradossale che, con tutto il mercato che dovrebbe esistere attorno ai piccoli lanciatori, il Pegasus, dopo una grande stagione negli anni '90 (che ha incluso anche lanci commerciali, non solo NASA e DOD) abbia poi conosciuto un rapido declino (cf. tabella allegata. Fonte: Wikipedia).

Immagino che la ragione principale stia nei costi, che (tutti i servizi compresi) pare si aggiri sui 40/50 mln di $. :astonished: :fearful: D’altra parte negli anni successivi Orbital ha offerto, quasi allo stesso prezzo, il Minotaur e si sono affacciati sul mercato i Dnepr e i Rockot, che costavano quasi la metà.

Quindi se vedremo ancora volare il Pegasus dopo ICON sarĂ  solo merito di Stratolaunch che, come astronautiNEWS vi ha fatto sapere a suo tempo ha fatto un accordo con OrbitalATK per utilizzare il lanciatore nei primi voli del Black Ice.

In questo caso non ci saranno di sicuro problemi di “clearance” sotto il veicolo. In questa rappresentazione artistica (diffusa da Stratolaunch) appare in volo con tre Pegasus XL per volta!

Credit: Vulcan Aerospace - Fonte: http://www.stratolaunch.com/news/OrbitalATK.html


pegasus-rocket.png

A questo punto l’opportunità di vedere un insolito lancio da Kwajalein è sfumata. I tecnici di Northrop Grumman si erano presi qualche settimana per risolvere il problema del Pegasus, legato all’attuatore del timone (non dimentichiamo la natura semi-areonautica del lanciatore), ma poi non si è trovata nessuna finestra disponibile nelle attività - evidentemente molto intense - dell’U.S. Army Reagan Test Site, nelle isole Marshall.
Alla fine pare si sia deciso (in mancanza di comunicati ufficiali abbiamo solo le interviste di spaceflightnow.com) di tornare a Cape Canaveral, sulla classica Skid Strip. Non subito, però. Se ne parlerà a settembre.

Sembra confermato che ICON volerà ad ottobre, lanciato dalla costa Est degli USA, per la precisione dalla Skid Strip – Runway 13/31 di Cape Canaveral.

https://www.nasaspaceflight.com/2018/08/icon-resets-october-launch-east-coast/

Il lancio di ICON era previsto per il 6 ottobre, ma oggi SpaceFlightNow lo mette ancora in TBD. :point_up:

https://spaceflightnow.com/launch-schedule/

Ristabilita una data, NASA parla del 26 ottobre.

Nasaspaceflight ha pubblicato un’intervista esclusiva con i manager Pegasus e Icon di NGIS (scriviamo così invece che: Northrop Grumman Innovation System) che spiegano come il precedente rinvio sia dipeso (come in parte già si sapeva) da una nuova versione (mai usata prima) dell’attuatore che regola le alette di coda del Pegasus. L’unità di controllo, che segnalava un’errata posizione di una delle “fin” è risultata contaminata.

Nel frattempo Icon, smontato dal lanciatore, è stato tenuto “in riposo” , mantenendo le batterie ad un basso livello di carica per non degradarne la durata. E ci si è limitati a mettere in moto per un po’ le ruote di reazione, per essere certi che, il lubrificante, causa gravità, non si addensasse verso troppo il basso.

Oggi Icon dovrebbe già trovarsi dentro il fairing. Per il 14 è prevista l’integrazione con Pegasus cui seguirà il volo verso Cape Canaveral.

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Il 4 ottobre ICON è stato inserito nel fairing. Domani payload, razzo e aereo madre verranno trasferiti a Cape Canaveral.

https://blogs.nasa.gov/icon/2018/10/17/payload-fairing-installed-for-icon-mission/

Qui invece dicono che il fairing è stato installato il 6 ottobre. :grimacing: