[2019-08-22] Sojuz 2.1a | Sojuz MS-14 senza equipaggio

Da segnalare anche il video, dove si vede un bel dettaglio del citato “dispositivo a molla con sferetta” che viene fatto scattare un paio di volte:

Resta un mistero la vera natura dell’oggetto che mi pare non sia presente sulla Progress.

Altra ripresa originale è quella da dentro l’anello:

(magari questa è un po’ buia)

Avete mai visto una Sojuz da questo punto di vista? :nerd_face:

Naturalmente nessuno ha violato la norma (seguitissima a Bajkonur) di non sostare sotto i carichi sospesi. La telecamera è probabilmente l’oggetto che si vede qui sotto il veicolo:

Ecco, per l’appunto il video.

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le sferette sono tenute in posizione da una spinetta che può uscire al momento del distacco dello stadio, il fatto che ci sia un cablaggio che arriva alla sfera e non ad un interruttore sulla base del braccetto mi lascia il dubbio che la sfera stessa sia un sensore, di contatto…di prossimità…e protrundendo qualche cm dal corpo possa servire come sistema di sicurezza per l’rcs. di per sé è la spinetta che dà il consenso all’avvenuto distacco

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15 agosto. Ormai li riconosciamo…

i progettisti hanno fatto la loro ispezione alla Sojuz (notare anche qui in bella vista il “dispositivo a molla con sferetta”)

e hanno accuratamente compilato i loro registri cartacei

Con il loro benestare sono partite le operazioni di incapsulamento. Qui si lavora di aspirapolvere all’interno del fairing. L’immagine è interessante, perché sul fondo illuminato si vedono i motori del sistema LAS che (come l’incidente della Sojuz MS-10 ci ha recentemente ricordato) non sono posizionati solo sulla torre di fuga.

Nel frattempo si lavora anche sul veicolo, montando gli appositi supporti sagomati lungo il modulo di rientro

che si vedono già in opera quando la Sojuz viene calata in orizzontale

Qui le protezioni del sistema di attracco sono già state rimosse

Inserimento

Qui, a ben guardare, si vedono ben tre dispositivi a molla di cui sopra (se fossero sensori, non sarebbero fin troppo ridondati?).

Lavoro completato, si ritorna in orizzontale

In un volo abitato domani ci sarebbe la seconda (e ultima visita) dell’equipaggio. Ma Fedor è già installato al suo posto.

https://www.roscosmos.ru/26669/
https://www.energia.ru/ru/iss/iss60/soyuz_ms-14/photo_08-15.html

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Video delle operazioni di ieri (15/08):

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Altro video dell’incapsulamento.

Oggi (17/08) la Sojuz è stata trasportata al sito 32, per l’assemblaggio con il lanciatore.

L’impressione è che per raggiungere il carrello si debba “sorvolare” con la gru buona parte della sala

Come da tradizione, questa volta si viaggia allo scoperto

https://www.roscosmos.ru/26676/
https://www.energia.ru/ru/iss/iss60/soyuz_ms-14/photo_08-16.html

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Carissimi,
vi scrivo da Baikonur (sito 254) dove negli ultimi giorni abbiamo effettuato gli ultimi test di qualifica ed accettazione del telescopio ultravioletto Mini-EUSO (http://jem-euso.roma2.infn.it/?page_id=818 ), uno degli esperimenti che sara’ effettuato da Luca Parmitano (e dalla controparte russa) e di cui sono l’(ir)responsabile.
Giovedi’ scorso l’apparato e’ stato preso in consegna da Energia per la sterilizzazione e ieri e’ stato integrato nel modulo abitativo della Soyuz, di traverso al boccaporto che conduce al modulo di rientro.
Uno dei responsabili ha detto che Fedor sara’ attivato nel corso del lancio e svolgera’ alcuni compiti (ma non ha specificato quali). Come scritto sopra il roll-out e’ previsto per lunedi’ mattina ed il lancio per il 22.

sotto le foto allego la bozza del comunicato stampa dell’INFN (soggetto a modfiche, ma la sostanza e’ quella).
grazie mille degli aggiornamenti in questo thread ed in generale

Marco

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Sara’ lanciato il 22 agosto 2019 il veicolo spaziale Soyuz MS14 dal cosmodromo di Baikonur con a bordo Mini-EUSO (Multiwavelength Imaging New Instrument for the Extreme Universe Space Observatory), un telescopio per raggi UV sviluppato da una collaborazione internazionale guidata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN. Il progetto proviene da un accordo fra l’ Agenzia Spaziale Italiana ASI, ente finanziatore, e l’Agenzia Spaziale Russa Roscosmos. Il MAECI – nell’ambito dei progetti di grande rilevanza tra Italia e Giappone – contribuisce al progetto. La Soyuz raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dove l’astronauta Luca Parmitano attiverà il telescopio.

Mini-EUSO è un esperimento coordinato da Marco Casolino, primo ricercatore presso la sezione INFN di Roma Tor Vergata. Si tratta di un telescopio che osserverà la Terra dal modulo russo Zvezda della ISS. Sarà puntato verso la Terra per registrare le emissioni ultraviolette di origine cosmica, atmosferica e terrestre. L’ottica a lenti di Fresnel e la superficie focale basata su fotomoltiplicatori multianodo consentono di raggiungere una sensibilità senza precedenti, permettendo di rivelare ciascun fotone emesso in un campo di vista di 40 gradi con una frequenza di 400.000 immagini al secondo. Una delle caratteristiche principali dell’apparato è la capacità di effettuare osservazioni su diverse scale temporali, da qualche microsecondo in su, e di poter correlare i dati con quelli provenienti da due telecamere ancillari, sensibili nelle bande del visibile e del vicino infrarosso.

Gli obiettivi scientifici di Mini-EUSO sono molteplici e si estendono su più campi: sarà realizzata, per la prima volta, una mappa delle emissioni notturne della Terra nell’ultravioletto e delle variazioni di natura sia antropiche, che di biolumiscenza, legate a particolari comportamenti di plancton e alghe. Saranno studiati anche fenomeni atmosferici nell’alta atmosfera e la possibilità di identificare e rimuovere detriti spaziali. Saranno studiate anche le meteore, ricercando tra questi segnali quelli provenienti da un particolare stato della materia nucleare, la materia strana, uno stato della materia ancora mai osservato, ma previsto da vari modeli teorici. Mini-EUSO è in grado di osservare raggi cosmici di altissima energia, cioè particelle la cui esatta natura è ancora dibattuta e che si presume provengano da altre galassie.

“Mini-EUSO è il frutto di un’ampia collaborazione internazionale di ricercatori che hanno dapprima sviluppato le nuove tecniche di rivelazione nell’ambito del programma JEM-EUSO e poi hanno costruito un apparato con tempi e costi estremamente contenuti per un progetto spaziale di questa complessità”, racconta Casolino e conclude, “Questo telescopio, che è stato integrato nei laboratori della Sezione INFN e del Dipartimento di Fisica di Roma Tor Vergata, contiene anche una serie di rivelatori di nuova generazione come i Silicon-Photomultipliers , con l’obiettivo di studiarne il comportamento e la loro capacità di resistere all’ambiente spaziale. La tecnologia sviluppata nell’ambito di questo esperimento sarà utilizzata in future missioni spaziali e su palloni stratosferici, come il progetto NASA SPB-2 ( Super Pressure Balloon flight 2 ) il cui lancio è previsto dalla Nuova Zelanda per il 2022“

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Grazie a te per questo aggiornamento In Situ e un po’ dietro le quinte. Foto, curiosità e aneddoti saranno più che benvenuti.

Subito una domanda. Per quanto tempo rimarrà attivo l’esperimento?

Ciao,
per le foto mi hanno chiesto di aspettare qualche giorno (un vecchio resoconto di quando venni qui nel 2005-2006 e’ qui https://marco-casolino.blogspot.com/search?q=baikonur )
L’apparato sara’ attivato per la prima volta ad ottobre, dato che deve andare su l’equipaggio che e’ stato addestrato ad installarlo ed attivarlo. E’ composto da due lenti di fresnel che guardano attraverso la finestra UV-trasparente del modulo Zvezda. Mini-EUSO puo’ essere attivo nella notte locale (i fototubi vedono il singolo fotone per cui di giorno sarebbero danneggiati). Operativamente sara’ attivato quando gli astronauti dormono (e non tutte le nott purtroppo), ad ottobre abbiamo una fase di commissioning per sistemare i parametri osservativi (non c’e’ telemetria, facciamo tutto con penne usb, ne abbiamo mandate su 50 per un totale di 25 TB, anche se i primi dati ce li scaricheranno via telemetria). (Edit, sara’ attivo il piu’ possibile! Sleye-3 che mandammo su con Vittori nel 2002 doveva essere attivo per 6 mesi e poi l’abbiamo tenuto su fino al 2009, e siamo riusciti a farlo tornare giu’ in maniera non distruttiva. vediamo con questo, anche se fino a che non l’accendiamo le preoccupazioni sono altre!)

In generale qui si notano piccoli ma sensibili cambiamenti rispetto a 10 anni fa, la citta’ e’ migliorata, al sito c’e’ molto piu’ via vai di gente. Noi siamo sempre scortati ma molto amichevolmente e tutti i pomeriggi dopo il lavoro andiamo a piedi sino a Gagarinsky start che e’ sempre un bel vedere anche senza razzo.
Una scocciatura e’ che e’ stato chiuso l’aeroporto di Yubileny di Baikonur e quindi bisogna atterrare da mosca a Kwizilorda e poi prendere un autobus per 4 ore fino a baikonur citta’ e da li’ un altro autobus di Energia fino alla base.

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Questo suona un po’ vintage… Veramente non si trovano delle finestre in 6 mesi per scaricare 25 tera? Mi pare che le possibilità tecniche ci siano tutte (non è un fatto banale).

Oggi, 17 agosto 2019, si è svolto l’assemblaggio del veicolo Sojuz MS-14 con i tre stadi del vettore.

Per prima cosa si è collocata la Sojuz (dentro al suo fairing) su un particolare carrello per poi essere avvicinata e unita al terzo stadio.


Completato questo primo pre-assemblaggio vengono tolte le protezioni ai 4 propulsori del terzo stadio. In questa foto si vede un operaio che ne rimuove una.

Dopodiché è il turno del Launch Abort System che viene inserito e imbullonato in cima al fairing

Adesso la parte superiore del razzo finita (terzo stadio, capsula, fairing e LAS) viene spostata verso il core stage ed i 4 booster aggiornati già posizionati sull’erettore in attesa dell’ultimo matrimonio di giornata.

Ecco qui la connessione e l’integrazione al core.

Come da tradizione, una volta conclusi i lavori, si svolta la riunione tecnica con i diversi gruppi di lavoro dove si è dichiarato “pronto” il razzo e viene autorizzato il rollout ai pad 31/6 che verrà effettuato lunedi 19 agosto.

https://www.roscosmos.ru/26677/

@robmastri se hai qualcosa da aggiungere o da correggere fallo pure; in fin dei conti sei tu lo “specialista” di questi report.

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I russi possono scaricare circa 5 giga al giorno di dati scientifici, gli americani (ma sono risorse e sistemi completamente differenti qualcosa di piu’, ma lo stesso AMS credo non generi piu’’ di 8-10 giga al giorno)
Mini-EUso produce un giga di dati al secondo (campiona a 2.5 microsencondi), con i dati ridotti e compressi scende a 112 mega ogni 2.5 minuti . con le camere ancillari Vis e vicino infrarosso e’ circa il triplo, quindi sono volumi di dati impossibili a mandarsi giu- a terra senon trasferendole fisicamente. Certo l’assenza di collegamento remoto pesa nella fase di commissioning dato che i telecomandi sono dei file di testo mandati su in telemetria e copiati dagli astronauti, ma l’assenza di collegamento di rete semplifica enormemente l’oggetto e la qualifica cui deve essere sottoposto

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Uscendo dalla ‘nostra’ sala siamo passati davanti alla sala riunioni dove si teneva la riunione generale. C’era una giardia in corridoio che presidiava la porta e tutti i cellulari stavano fuori. All’uscita dall’edificio ci saranno stati 30 macchinoni con autisti (e targhe peculiari a detta dei colleghi russi). Il tutto completato da una camionetta della polizia e due auto fuori del checkpoint. Cilegina sulla torta un drone che andava in giro.

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È questo che mi pare strano. Comprendo e credo a quello che hai detto tu, ci mancherebbe, solo non capisco come si usano i 300M/s disponibili di connessione a terra, pensavo che la maggior parte di essi fosse per i dati scientifici (fonte NASA):

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Di fatto credo che questo lancio significhi la fine definitiva della dipendenza dall’Ucraina
Direi che per la Russia è importante…ci stanno le guardie!

Ciao Marco, quindi Mini-EUSO andrà piazzato nella finestra 9 di Zvezda, già usata più volte per altri esperimenti che di fatto non avrebbero funzionato a dovere con la presenza di schermatura-UV
(mentre onde evitare, come dire, una tintarella molto potente per gli astronauti, è meglio che gli oblò abbiano una protezione per i raggi ultravioletti :wink:).

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Che io sappia le reti locali russe ed americane sono (quasi?) completamente separate, per cui non possiamo trasmettere via gli americani (ALTEA che faceva radiazioni sugli astronauti nello US lab mandava giu’ in tempo reale). Poi come si dividano la banda gli americani non saprei, ma ormai ci sono parecche camere che mandano immagini giu’.
Da come mi hanno detto i russi hanno telemetrie ridotte e appunto la quota gornaliera di dati scientifici massima e’ 5 gbyte (che ci prenderemmo tutti noi nei giorni che facciamo le prime prove).
In teoria sarebbe possibile portare la penna usb dal modulo russo a quello americano ma ci sarebbe un problema id sicurezza e soprattutto di risorse, ovvero che poi il downlink va “pagato” su risorse americane.
In generale avere i dati dopo qualche mese non e’ una catastrofe, come accenanvo prima la vera scomodita’ e’ non poter fare il fine tuning dell’apparato in tempo quasi reale, ma pazienza…

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si’ e’ proprio lei, la 9. Molto piu’ trasparente del WORF americano. Credo che uno dei nostri si sia inavvertitamente esposto a quella finestra.
Questo e’ il campo di vista (in rosso, piu’ o meno il nostro campo di vista)

e questa e’ la trasparenza della finestra

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eh… speriamo che vada in orbita, ma il problema e’ proprio quello
le guardie stanno sempre ed ovunque (e tra l’altro cambiano spessissimo)

Ricordiamo che i russi, per la trasmissione della telemetria, usano delle stazioni a terra e la copertura non è sempre disponibile.

Ma non avevano lanciato un gruppo di satelliti apposta per avere telemetria h24?

Luch