Ma le guidelines ci sono già. Solo che le più complete sono state messe in fila dagli USA (su retaggio della esperienza della loro agenzia spaziale)
Pag 56 per la questione rientri in atmosfera per i debris alla nuova versione della FCC Orbital Debris Mitigation Rules.
Ma come già detto altrove: come si fa accettare una serie di parametri così articolato a più entità politiche in disaccordo?
Io non credo che l’agenzia Cinese se ne stia fregando bellamente. Forse si è trattato di un errore, anche se sembra strano non siano usciti con un comunicato pubblico.
o hanno emesso un comunicato fra ambasciate, oppure, stanno asciugandosi il sudore dalla fronte in quanto non ci è scappato il morto.
Comunque non dimentichiamo che era un rientro incontrollato.
Questi piccoli pezzi sono sempre caduti da qualche parte, è inevitabile, l’hanno fatto gli Stati Uniti, l’hanno fatto i sovietici, solo che prima non c’erano i social media e adesso hanno padroneggiato la tecnologia. Non vedo nulla di grave in questo evento (anzi sul proprio territorio la Cina ha fatto cadere ben di peggio), sono abbastanza confidente che miglioreranno col tempo il controllo di questi rischi, dopotutto sono relativamente giovani per quanto concerne l’esplorazione spaziale e fanno dei progressi incredibili ogni anno.
Ricordo due incidenti che hanno riportato materiale radioattivo in modo non controllato sulla Terra, Kosmos 954 e Apollo 13, qualche dettaglio in un vecchio articolo di Anews:
La missione sovietica ha spolverato un bel po’ di uranio sul territorio canadese e gli americani hanno seppellito (involontariamente) un nocciolo di plutonio a 1000° C nella fossa di Tonga, che starà ancora facendo bollire l’acqua da 50 anni.
La capsula è tornata a casa, è stata aperta e il contenuto esaminato: http://www.cmse.gov.cn/xwzx/zhxw/202005/t20200529_46684.html
nell’articolo (di cui non riesco a embeddare le immagini e non conosco la licenza d’uso perciò apritevelo da voi col traduttore) si vede benissimo il portellone d’accesso che non si vedeva nelle foto precedenti.
Da un punto di vista “architetturale” ha lo stesso tipo di configurazione di una Dragon CRS (per intenderci quella unmanned del contratto COTS-1 per i servizi logistici alla ISS).
Queste immagini non fanno altro che confermare l’impressione iniziale…
Con la sola differenza che la capsula cinese verrà certificata per portare equipaggi, il layout del sistema di controllo dell’orientamento é completamente diverso dalla dragon 1, il tronco della capsula é unico, ah ed ha probabilmente anche una toilette a bordo.
Questa storia della somiglianza di design regge poco, secondo lo stesso ragionamento allora possiamo dire che le capsule americane come la CST-100, Orion e Apollo hanno lo stesso design visto che sono un tronco di cono, con base molto larga e paracadute montati superiormente.
Come detto in qualche altro messaggio, le forme utilizzabili per un rientro sicuro dall’orbita sono poche.
In approssimazione ogivali/coniche (Soyuz, Mercury, Gemini, Apollo, Dragon, Cst100, ed ora la cinese), simil-aeroplano (Sts, Buran, X-vari, IXV e derivati).
Di leggermente diverso ci sara’ Starship, con la sua caduta a paracadutista, ma siamo alla fine sempre sul cilindo-ogivale.
Esatto!
Infatti, come già scritto più volte altrove, le capsule coniche/tronco-coniche si dividono in:
“Mercury-Like”: Mercury, Gemini, Dragon/Crew Dragon, Oriol, Gaganyaan e nuova capsula cinese senza nome
“Apollo-like”: Apollo, TKS-VA, Orion e Starliner
La Soyuz con la sua forma a “campana” fa classe a se.
C’è qualche informazione in più post recupero e ispezione della capsula.
C’è una zona abitabile sulla sinistra, con toilette e un tavolo pieghevole, mentre a destra erano stati messi borsoni e rack per esperimenti per testarne la capacità di carico.
A bordo c’era una stampante 3D, un sistema di comunicazione ad alta velocità con terra e un non meglio specificato esperimento ad onde sonore per il rilevamento collisioni e fuoriuscite.
Erano stati caricati anche 2 kg di semi utilizzati per capire come le radiazioni cosmiche e la microgravitá possano influire sulla crescita delle piante, in pratica un Veggie a brevissimo termine.
Nell’articolo si dice anche che è stata testata una nuova tecnologia per lo scudo termico e configurazioni aerodinamiche della navetta.
In sviluppo ci sono due versioni di questa capsula, una in grado di portare in LEO 6 astronauti (oppure 3 + 500 kg di materiale) e l’altra studiata invece per missioni nello spazio profondo, quindi un modello più resistente alle radiazioni e in grado di supportare maggiori velocità di rientro.