[2021-07-21] Proton-M | MLM Nauka

Gustose riprese video di ERA (il braccio robotico europeo): dall’apertura della cassa alla sistemazione sul modulo Nauka. Per i più nerd ci sono inquadrature ravvicinate delle estremità del braccio e l’immagine di copertina del video è solo l’antipasto :yum:

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Precedo l’eventuale comunicato Roskosmos, la classe cosmonauti del 2018 ha fatto tappa al Cosmodromo di Bajkonur per vedere da vicino Nauka (dentro e fuori) e per scambiare due chiacchiere tecniche con chi ci lavora.

Per quello che interessa a noi, il filmato ci permette di fare un parziale riassunto su ciò che è stato fatto: Esternamente sembra completo, forse mancano giusto un paio di elementi, però non sapendo quale deve essere il suo aspetto finale, non saprei dire quali. Di evidente notiamo:

  • al minuto 0:00-0:07 la presenza dello strato esterno della protezione anti meteoriti. Ormai la sezione superiore (la più vicina a Zvezda) è totalmente rivestita. Una vista ravvicinata la si ha al minuto 0:37, dove si nota anche l’antenna triangolare presente sulle Progress
  • al minuto 0:07 si scorgono i pannelli fotovoltaici che quindi sono stati installati e ripiegati su loro stessi.
  • Cosa contiene la cassa visibile al frangente 1:43? Mi sembrano dei pannelli di controllo insieme a dei flessibili o cavi elettrici. Non so dirvi dove vanno esattamente. Dovremmo chiedere in prestito il manuale all’addetto (1:54)
  • Infine si sgattaiola dentro Nauka (2:33). Il “pavimento” è protetto da una passerella calpestabile provvisoria, in questo modo non è rischio di danneggiare i pannelli, stipetti e alloggi sottostanti. Ovviamente la gravità non aiuta minimamente l’accesso sulla Terra a degli spazi pensati per lo spazio.
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Madonna, veramente un tuffo negli anni 80 :grimacing::joy:. Ma questo modulo potrebbe far parte degli accordi di “uscita” della Russia dal programma ISS? Del tipo ve lo lasciamo in dote con una buonauscita dal progetto

Alcune fotografie offerte da Roskosmos e selezionate dal sottoscritto. Nel report di ieri non avevo accennato allo stato del boccaporto inferiore. La situazione è la seguente: una parte dei cavi deve essere messa in ordine, l’estremità di ERA è stata protetta da una spessa coperta e si notano diversi “remove before flight” da togliere poco prima dell’incapsulamento. Vi faccio notare quanti propulsori manovra ci siano in questa zona. Individuarli è facile perché sono i coni di color bronzo.

Il giunto centrale di ERA anch’esso dentro un sacco. Vi ricordo che nel corso del 2021 vedremo l’astronauta europeo Matthias Maurer impegnato nell’installazione del braccio con un collega russo (Anton Škaplerov o Petr Dudrov).

Chissà cosa stanno osservando i due giovani cosmonauti. Forse sono colpiti dalla superficie e dalla grandezza dei pannelli fotovoltaici?

Non ne sono sicuro, ma dovremmo essere davanti a una parte della dotazione scientifica di Nauka. Beh infondo è nato per fare questo ovvero, come di dice il nome, scienza. L’oggetto nella seconda foto si riconosce subito: è un Science Glove Box. In pratica un volume ermetico e isolato dallo spazio abitabile utilizzato per gli esperimenti di biologia o ad alto rischio.


Curioso questo pannello di controllo. Purtroppo la prospettiva del fotografo non ci permette di dire cosa sia esattamente, però si nota che i comandi sono scritti in doppia lingua: inglese e russo.

Benvenuti dentro Nauka. Direi che lo spazio non manca e sembra che si siano tanti stipetti e vani.

Cosa stanno facendo o posizionando? Saranno per caso i corrimano per le passeggiate spaziali oppure le piastre per l’aggancio di esperimenti esterni?

Qua si va sui pezzi grossi e alla vista anche pesanti. Se sapete dove vanno o a cosa servono scrivetelo nei commenti :wink: Saranno legati all’impianto idraulico visti i tappi di colore blu (freddo?) e rosso (caldo?)?



https://www.roscosmos.ru/31365/

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Ma a che servono i pannelli solari se è completamente integrato nella ISS?

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Come hanno detto gli stessi ingegneri Nauka sarà, almeno per i primi mesi fino a completa integrazione, indipendente dal resto della Stazione e ciò lo rende abitabile fin da subito. Similarmente a Tianhe, Zvezda, Zarja o ad altri moduli della Mir, Nauka dovrà alimentare e ricaricare le sue batterie negli otto giorni di viaggio tra il lancio e l’attracco, le quali sono alla base per il funzionamento del sistema di navigazione.

Inoltre non dimenticare che il segmento russo non produce più corrente elettrica sufficiente per soddisfare il suo fabbisogno giornaliero! Infatti riceve quotidianamente in “prestito” energia dai pannelli fotovoltaici del segmento statunitense.

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Il comunicato in inglese di Roskosmos della visita dei cosmonauti della classe del 2018 ci dà in dono un paio di fotografie inedite non presenti in allegato al testo in russo.

La scatola a guanti al sicuro dentro la sua custodia in tessuto per il trasporto.

Due cosmonauti passano di fianco alla due semi-ogive di Nauka. Le dimensioni e il peso sono importanti! Dovrebbero essere lunghe circa 15 metri (Nauka è lungo circa 17, ma una parte è protetta dall’anello adattatore) e pesare qualche tonnellata ciascuna.

Un indizio sul colore definitivo degli sportelli? Quelli rosso scuro utilizzati fino a questo momento sono provvisori e presto lasceranno il posto alle parti che effettivamente andranno nello spazio.

Per quanto grande non c’è modo di ospitare tutti, perciò alcuni cosmonauti restano alla finestra (boccaporto lato Zvezda) che affaccia direttamente nella camera bianca.

Dentro, come fuori, è ancora un cantiere a cielo aperto. Molti cavi, tubi, condotti e apparecchiature devono essere messe nei loro alloggi e guide. Entro fine mese i lavori al Sito 254 si concluderanno e Nauka sarà inviato al Sito 92 dove si congiungerà con il suo lanciatore Proton-M.

Vista laterale di Nauka con i pannelli fotovoltaici aperti. Molto probabilmente i tecnici si saranno assicurato di aver collegato correttamente tutti i connettori elettrici.

È vero, questa foto l’ho già condivisa. Sopra i pannelli possiamo notare la guida che permette l’apertura degli stessi sulla Terra, dal momento che sono progettati per farlo con la gravità.

Il video del Centro Spaziale Juznyj’

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Disegno d’ERA prodigo di didascalie

E foto del suo telecomando da eva, detto pure “External Man Machine Interface”, usato così … rendering

(Fonte Susanne: Auer su Twitter)

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Grazie @Martino per aver risolto il mistero, sei stato d’aiuto per tutti qui. Confrontando le immagini, quella nel tweet e queste di Roskosmos, direi che hai ragione è proprio il pannello di controllo del braccio robotico europeo!

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Data di lancio aggiornata!

Da NET July 15, 2021 12:00:00 AM a NET July 15, 2021 5:16:00 PM

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L’orario arriva da questo comunicato ESA, che però mostra come orario di lancio 2021-07-15T17:18:00Z.

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5 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Alimentazione elettrica del lato russo della ISS

Il tempo scorre inesorabile e ogni giorno Nauka rimarca che stavolta non farà tardi al suo appuntamento con lo spazio. Negli ultimi giorni gli specialisti del Cosmodromo di Bajkonur che stanno lavorando al modulo hanno archiviato con successo un’altra pietra miliare, anzi più di una! Come si vede dalle immagini, ora la sezione di zenit (quella rivolta verso Zvezda) è completa e non ci sono più cavi penzolanti da fissare in posizione. Inoltre sia il boccaporto di zenit sia quello di nadir (che “guarda” verso la Terra, seconda foto) sono stati dotati dei sistemi di attracco, attivo con il puntale per il primo e passivo con il cono per il secondo.


L’operazione più rilevante è sicuramente la bullonatura dell’anello adattatore: la sezione di congiunzione tra il lanciatore Proton-M, Nauka e le due semi ogive. Oltre a fornire un collegamento meccanico tra le varie parti, funge da connessione elettrica per tutta l’elettronica di controllo del razzo stesso. Se anche voi avete la stessa perplessità, la risposta è SI: Nauka rispetto all’orientamento d’arrivo sarà lanciato a “testa in giù”.


https://www.roscosmos.ru/31590/

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Siccome il comunicato è solo testuale e non contiene immagini, allego il tweet di Roskosmos che inquadra il caratteristico primo stadio del Proton-M. Presso il Sito 92 gli specialisti del Centro Chruničev, costruttore del vettore e fornitore dei servizi di lancio, hanno avviato le operazioni preliminari per l’assemblaggio del Proton-M. Per questa specifica missione il lanciatore pesante è dotato di tre stadi, pertanto non è previsto l’impiego di un quarto stadio supplementare. L’ultimo volo di un Proton (variante K o M) nella versione “base” risale al 2000-07-11T23:00:00Z, quindi alla messa in orbita del modulo Zvezda.

Ieri (21 giugno), dopo la bullonatura dell’anello adattatore al modulo Nauka, sono state condotte una serie di controlli tecnici atti a verificare il corretto collegamento dei cablaggi elettrici e delle condutture pneumatiche. Sotto esame anche le due semi ogive: i meccanismi di separazione e i sistemi elettrici e pneumatici funzionano regolarmente. Alla luce di ciò gli ingegneri le hanno dichiarate idonee per svolgere i loro compito: custodire Nauka fino agli strati alti e meno densi dell’atmosfera terrestre.

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Consentiamoci un momento di commozione :cry: :grinning:

Settembre 2012

immagine

Giugno 2021

https://www.roscosmos.ru/31667/

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Quanti di voi hanno atteso anni e anni per assistere a questo momento? Stavolta è tutto vero, Nauka è stato incapsulato dentro le due semi-ogive. La prossima volta che lo rivedremo nella sua interezza sarà nello spazio (:crossed_fingers: ) tra un paio di settimane.

Prima di farlo gli specialisti hanno pesato il modulo, una fase importantissima per determinare l’esatto centro di massa. Purtroppo Roskosmos non ci ha condiviso (almeno per il momento) immagini di questa operazione. Per dovere della cronaca, i serbatoi di combustibile di Nauka sono ancora vuoti. Ciò lascia agli ingegneri la libertà di riempire in modo differente ciascun serbatoio, al fine di bilanciare alla perfezione tutte le masse in gioco e di rientrare nei parametri di lancio.

Coperto il modulo con la carenatura e rimosse tutte le protezioni rosse, gli addetti installeranno il meccanismo di separazione che farà aprire a metà l’ogiva e sigilleranno con delle guarnizioni le giunture per evitare dannose infiltrazioni d’aria tra le fessure durante il lancio. Inoltre, come di consueto, per mezzo di apparecchiature di terra si assicureranno sia che le connessioni elettriche sono state ben collegate sia che il modulo invii e riceva le correttamente la telemetria.

Oramai Nauka è in procinto di lasciare definitivamente il Sito 254. La prossima fermata sulla strada ferrata del Cosmodromo di Bajkonur è il Sito 31: luogo noto con il soprannome di “stazione di servizio”. Qui il modulo sarà rifornito con i propellenti ipergolici per i razzi di controllo d’assetto e dei gas compressi. Al termine di questa fase, una motrice ferroviaria lo porterà al Sito 92 dove è in corso l’assemblaggio del Proton-M.

Per le foto, nemmeno per avere doppioni, vi rimando al post soprastante di @robmastri

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Per gli “incontinenti” ci sono altre foto sul sito di Energia

https://www.energia.ru/ru/news/news-2021/news_06-28.html

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Dopo 10 lunghi mesi dal suo arrivo al Sito 254, Nauka ha lasciato quella che è stata la sua casa e l’ufficio di molti operai nell’ultimo periodo. Non c’è molto da vedere, il grosso è nascosto dentro l’ogiva, il modulo (è a tutti gli effetti un veicolo spaziale!) è stato sollevato e caricato su un vagone ferroviario verso il Sito 31. Alt! Non si va da nessuna parte se non c’è l’autorizzazione commissione tecnica. Tranquilli, si era riunita qualche ora prima e dato il via libera all’inizio operazioni. Qui il sollevamento dalla sua piattaforma di lavoro.

Voltato l’angolo del camerone principale con l’ausilio di un carrello, gli addetti hanno ricollegato i 4 cavi della gru a soffitto, sollevato nuovamente Nauka e abbassato delicatamente su un vagone aperto. Non ne sono certo, penso che sia stato fatto/adattato appositamente per Nauka.

Nella prima foto la vista posteriore: davanti alla vagone di servizio blu/azzurro c’è il portone d’ingresso del Sito 254. Non inquadrati, inoltre, gli addetti hanno collegato alle feritoie rosse sulla parte a cono dell’ogiva i tubi del sistema di condizionamento e di ricircolo dell’aria. Nella seconda immagine la vista anteriore dove si notano i rinforzi grigi e rossi a chiudere provvisoriamente il foro di 4,1 metri di diametro dell’anello adattatore.


Roskosmos non ha comunicato quanti giorni Nauka sosterà al Sito 31. Verosimilmente le operazioni di rifornimento potranno durare un paio di giorni, al termine dei quali riprenderà la via verso la sua penultima fermata terrestre: il Sito 92.
https://www.roscosmos.ru/31680/

Immagini aggiuntive, comprese quella riunione non condivise da Roskosmos, le potete trovare sul sito di RKK Energija. Tra qualche ora il comunicato il russo sarà disponibile in lingua inglese :wink:
https://www.energia.ru/ru/news/news-2021/news_06-29.html

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Spero non sia un “pesce d’aprile”: Anatolij Zak è una persona attendibile e le informazioni buone se le fa pagare. Nel tweet e nella risposta ad un utente non spiega che tipo di imprevisto è stato incontrato e soprattutto in quale lavorazione (rifornimento?) e/o a cosa (Nauka, Proton-M o servizi di terra?). Comunque è un problema di minore entità che però richiede alcuni giorni per essere risolto. Ovviamente il lancio slitterà di conseguenza. Sarebbe interessante sapere quanto margine hanno sulla chiusura della finestra di lancio di luglio, che vi ricordo si aprono ogni 60 giorni.

È bene averlo identificato adesso e non dopo quando era troppo tardi. Un pauso comunque al rigoroso controllo qualità di Roskosmos.

Restate aggiornati. Confido in Roskosmos e nella dichiarazione di qualcuno ai giornali russi per avere un quadro più chiaro.

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Incredibile ma vero: l’inghippo è da ricercarsi ad alcuni sensori che non sono stati coperti. Da quello che ho potuto ricostrire, le operazioni di rifornimento erano nemmeno iniziate quando alcune persone si sono accorti che qualcosa non tornava. La zona incriminata è vicino ERA ed è sotto una metà dell’ogiva e pertanto bisogna aprire tutto e verificare una seconda volta.

Qui ho pescato una foto da Roskosmos e l’ho confrontata con quella di Anatolij Zak: la zona d’interesse è la protuberanza nera sotto i pannelli fotovoltaici. Forse potrebbe essercene una seconda nella parte in penombra sul lato destro.

EDIT:
I fantomatici “sensori” sono due: uno a infrarossi e uno stellare (star tracker), un dispositivo capace di rilevare in modo accurato la posizione delle stelle, grazie alla quale si è in grado di orientarsi nello spazio.

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