[2022-11-16] SLS Block 1 | Artemis I

Spero che abbiamo imparato a testarle prima della integrazione per Artemis II che non potrebbe partire senza

Vero è che Artemis III realisticamente andrà in la…

Oppure che da oggi ad Artemis2 possa realizzare un modo più rapido per sostituirle

Occhio che questo potrebbe portare ad un’attività di riprogettazione, con conseguente riqualificazione e dunque ulteriore allungamento dei tempi previsti.

Se il problema è di design (e qui mi chiedo come mai in sede di CDR nessuno si sia posto interrogativi sul come sostituire rapidamente un componente critico come le PDU, in termini di sottosistema) la soluzione potrebbe non essere ne semplice ne tantomeno immediata.

Se il volo Artemis 1 provasse che è possibile operare in tranquillità anche con un problema del genere, contando sull’elevato grado di ridondanza, allora potrebbero semplicemente non fare nulla, almeno per il momento.

Si potrebbe ipotizzare una versione successiva (Artemis Block-2?) nella quale questo ed altri problemi potrebbero trovare una soluzione strutturale e non “improvvisata” come del resto accadde anche all’Apollo CM all’indomani del rogo dell’Apollo 1.
Però questa soluzione porta via tempo…

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La domanda più preoccupante è proprio quella sulla CDR…

Ricordiamo comunque che vi sono otto PDU, ciascuna delle quali ha due schede con due canali ridondati su ciascuna, e il guasto riguarda una solo di esse. Credo che Artemis1 abbia tutti i margini di sicurezza adeguati, considerando che è una missione senza equipaggio.

Esatto è proprio questo il punto: se Artemis 1 si dimostra di successo, potrebbero semplicemente non fare nulla dal momento che è già stato previsto, in sede progettuale, un elevato grado di ridondanza dei sistemi.

Pena una riprogettazione che potrebbe essere lunga ed onerosa.

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Il volo Artemis1 potrebbe, credo, permettere di capire la tipologia di guasto.

Attenzione anche a ricorrere troppo presto al facepalming.

Non abbiamo, al momento, uno schema tecnico detagliato di Orion per capire perché questa unità sia ritenuta così difficile da accedere.
Speculazione per speculazione, aggiungo la mia, e cioè mi chiedo se il fatto che Orion sia già accoppiata al suo modulo di servizio non sia uno dei fattori che renderebbe l’accesso alla PDU così ostico.

Come tutti i progetti, in Orion ci sono stati dei tradeoff dovuti ad una serie di fattori. Non tutti gli apparati di bordo avranno la stessa probabilità di guasto e non tutti devono essere accessibili semplicemente aprendo un pannellino, e sono dove sono e come sono per ragioni tecniche che ad oggi semplicemente non conosciamo.

Questo non esclude che questa situazione non faccia ripensare a parte del design, ma non lo darei affatto per scontato prima di avere più dati e aver letto qualche report tecnico.

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quasi completato l’assemblaggio dei due booster laterali a propellente solido per Artemis-1

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Sono stati aggiunti i loghi di ESA e NASA ai fairing.


:camera_flash:: NASA/Glenn Benson.

image
:camera_flash:: NASA/Glenn Benson.

Il comunicato non aggiunge nulla di particolare.


Fonte: NASA - NASA and ESA logo added to Artemis1 fairing.

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La mia idea che Northrop Grumman estenderà la certificazione dello stacking dei booster oltre i 12 mesi sta prendendo corpo

Cito:” EGS is looking at ten months of work to get ready for Artemis 1 once the Core Stage arrives, which would put the current launch forecast towards the end of the first quarter of 2022.

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Si, era chiaro, dopo il fallimento della prima greenrun che lo avrebbero spostato a Q1 2022, cosi’ come scommetto che Artemis 2 verra’ spostato al 2024. Fretta in questo momento non c’e’ e i contratti non credo pongano penali sui ritardi.

AJR condivide a grandi linee le procedure di controllo che sono in corso sui 4 RS-25 di SLS per certificare il sistema propulsivo come idoneo al lancio.

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Il cubesat BioSentinel ha completato l’assemblaggio e i test sulle batterie, per cui manca solo la spedizione al KSC. Il satellite sarà uno dei 13 che verrannno lanciati durante Artemis 1 e, dopo un flyby lunare, entrerà in orbita eliocentrica e condurrà il primo esperimento di biologia nello spazio profondo, studiando per circa sei/dodici mesi gli effetti delle radiazioni su dei lieviti (Saccharomyces cerevisiae). Gli esperimenti verranno attivati in diversi punti dell’orbita, una volta che il cubesat sarà oltre il campo magnetico terrestre. La scelta di questi microrganismi è dettata dalle somiglianze che hanno con le cellule umane, in particolare i meccanismi di danneggiamento e riaprazione del DNA, anche se un ceppo presenta più problemi nel processo di correzione del genoma. All’interno dei compartimenti con i lieviti ci sarà anche un colorante che permetterà di rilevare l’attività dei microorganismi con un cambio di colore, dal blu al rosa. Ci sarà anche una nuova tecnologia per la rilevazione delle radiazioni, i cui risultati verranno comparati con quelli dei lieviti.

L’esperimento non sarà condotto in solitaria: ce ne sarà uno sulla ISS e uno sulla Terra, in modo da comparare i risultati a diverse condizioni di gravità e radiazioni.


Ispezione dei pannelli solari in una camera anecoica.


Una delle schede contenenti lieviti e reagente.


Uno scienziato al lavoro sull’installazione del payload Biosensor, connettendo le unità ottiche e termiche ad una scheda microfluidica.


Dispiegamento e gimbaling dei pannelli solari.


Ingegnere al lavoro sui sottosistemi


Fonte: NASA - BioSentinel one step closer to shipping to KSC.

Tutte le immagini sono :camera_flash: di NASA/Dominic Hart.

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Mi sono riletto 2-3 volte la descrizione di questo esperimento, perchè è spettacolare.

Quante cose vorrei dire, considerando quello che di antiscientifico ultimamente gira sui social … ma mi auto-blocco la tastiera per decenza …

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Sembra che Pegasus sia stata ormeggiata sotto il B-2 Test Stand. Il passaggio per il KSC è pronto. Stando alle affermazioni della conferenza stampa tra non molto dovremmo avere un aggiornamento sullo status del processo di refurb del Core Stage 1. Da notare come i lavori sul test stand sono stati bloccati per un giorno dopo che un tornado ha colpito l’area vicino al cancello principale di stennis. :worried:

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La capsula sta per essere rifornita, per poi essere integrata con le altre parti di SLS.

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Lavori in dirittura di arrivo a Stennis. Mentre i tecnici NASA/Boeing stanno completando i lavori di refurb, alcune componenti di supporto che collegano lo stadio al B-2 Test Stand sono già state retratte in previsione dello spostamento del Core Stage 1 su Pegasus. Una volta a bordo ci vorranno tra i 7 e gli 8 giorni per compiere la traversata fino a Cape Canaveral e sbarcare al KSC.

L’arrivo è tentativamente schedulato per il 26 di Aprile, con il Core Stage in posizione tra i booster per l’11 Maggio. Dopodichè inizierà una fase combinata di test e stacking che coinvolgerà il vettore. Dopo l’installazione di LVSA e ICPS, un simulatore di massa verrà posizionato sul vettore e colpito con un martello (similare operazione avvenuta a stennis durante il modal test 1). Questo servirà a verificare se la risposta alle vibrazioni di tutto il vettore e del Mobile Launcher è conforme ai dati.



(sopra MSO ovvero Mass Simulator for Orion. Composto da 4 cilindri di acciaio dal peso complessivo di 34 tonnellate).

Phil Sloss ha anche indicato che internamente la data per il lancio sarebbe il NET 4 Novembre 2021. Questa data sarebbe possibile con operazioni con pochi se non zero intoppi. Proiezioni più accurate si potranno avere una volta che il core stage sarà effettivamente agganciato tra i due booster solidi nel VAB.
(Immagini credit NASA)

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Autorizzato per la rimozione dallo stand. Adesso siamo nelle mani di madre natura.
Per la rimozione del Core Stage sono richieste condizioni meteo vicine alla perfezione. Il vento non è certamente un elemento gradito. Questo fattore detterà la data di rimozione e imbarco del CS-1.

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