Battesimo del gelo e del fuoco per il booster B1081. Controllo qualità superato per il primo stadio del Falcon 9 a McGregor: prossima fermata Cape Canaveral per l’appuntamento con Crew-7.
ESA spiazza via ogni dubbio. Andreas Mogensen sarà l’unico comandante di Expedition 70, nessun avvicendamento intermedio nel corso della missione. Il comunicato parla di cinque mesi, in linea con le aspettative. Per trarre le somme è ancora prematuro, occhio però che il primato di 126 giorni di Luca Parmitano è a questo punto alla portata…
Nella serata del 12 agosto, a 15 giorni dal lancio, l’equipaggio di Crew-7 ha iniziato ad osservare il periodo di quarantena. Loro come tutte le persone coinvolte nel lancio e che per forza di cose devono/possono avere contatti con gli astronauti. Nella lista figurano ovviamente i familiari e gli amici più stretti, il personale di NASA e SpaceX come i dirigenti e i famosi “ninja”, l’equipe medica delle agenzie spaziali degli astronauti e persone di supporto e colleghi astronauti.
I doveri e gli impegni con il mondo esterno sono stati espletati, l’equipaggio è adesso focalizzato unicamente alla partenza. Il tradizionale taglio dei capelli è stato fatto, non è obbligatorio ma caldamente consigliato. Passare momenti nei locali pubblici non è ammesso, possono però frequentare luoghi sicuri interni al Kennedy Space Center che non intaccano la quarantena oppure spazi all’aperto. Eventualmente, quando non impegnati con i doveri, sono liberi di raggiungere la spiaggia oppure di stare un po’ nell’auto a noleggio che avevano preso per gli spostamenti. La palestra e la piscina sono altresì disponibili, ma nella fascia oraria a loro dedicata. Mi pare di capire che si trova in un’area comune, frequentata anche dai dipendenti e dal personale di NASA. Sarà per questo che ci possono andare soltanto in determinati momenti, quando l’accesso agli “esterni” è proibito.
Presso il Operations and Checkout Building (O&C) si trovano 23 camere da letto con bagno privato. Gli astronauti riposano qui le ultime notti da “terrestri” prima della partenza. Alcune stanze sono prive di finestre, perché vi chiederete voi? Aiuta a prendere sonno quando fuori è ancora giorno, pensiamo a chi fa il turno di notte. Circa cinque giorni prima della partenza le ore di riposo dell’equipaggio viene scandito secondo il Tempo coordinato universale e non con il fuso orario locale. Questo serve loro per abituare l’organismo al fuso della Stazione, per avere meno disturbi dei ritmi circadiani.
Ovviamente durante la quarantena viene prestata attenzione sia alla condizione fisica, tenersi in allenamento è quanto più importante in questa fase, sia all’alimentazione per scongiurare disturbi di qualsiasi tipo. Gli astronauti cercano di mangiare cibi preparati, serviti o controllati dalla brigata di cuochi della cucina del O&C.
Non so se la traduzione del termine è appropriata, tra chi è in quarantena c’è anche un Представитель семьи letteralmente un “rappresentante di famiglia”. Konstantin Borisov almeno lo chiama così, ed è una persona di fiducia dal duplice scopo. Innanzitutto funge da guida e da aiuto per i familiari durante i giorni antecedenti il lancio, poco avvezzi all’ambiente non essendo del mestiere. Inoltre si occupandosi di loro quando le incombenze dell’astronauta persona in partenza lo porteranno ad avere meno tempo libero. Inoltre per il partente è un supporto morale e psicologico, sa il tuo stato d’animo e cosa potresti avere bisogno. Con i contatti limitati dalla quarantena è imprescindibile avere un degna spalla destra. Spesso il “rappresentante” è una persona che è tornata da poco dallo spazio con un’esperienza bella fresca. Per Konstantin Borisov questa figura è ricoperta dall’amico Sergej Korsakov. tra l’equipaggio della Sojuz MS-21.
Saluto attraverso la vetrata di una porta tra Marcus Wandt e Andreas Mogensen in quarantena. IMHO sotto sotto ridono nel dirsi: «…si ci rivede nello spazio ». Un’espressione talmente inusuale che in pochi hanno il lusso di poter usare e di mantenere la promessa fatta
L’equipaggio di Crew-7 ieri ha lasciato i locali di NASA a Houston per stabilirsi al Kennedy Space Center in prossimità del lancio. Qui un video delle interviste di rito a fianco dell’aereo direttamente sulla pista di atterraggio dello Space Shuttle dello spazioporto.
Fanno sempre tenerezza le foto di un genitore astronauta che si gode i momenti con i figli e il compagno di vita. Da un lato la gioia per il coronamento di una carriera, la prima missione di Jasmin Moghbeli, dall’altro la tristezza per essere così lontano ma tanto vicino ai tuoi cari per i prossimi sei mesi.
Un equipaggio variegato e internazionale quello di Crew-7. Dalle foto di gruppo nemmeno a farlo apposta gli astronauti sono abbinati a due a due per statura: le “torri” Mogensen-Borisov e… Moghbeli-Furukawa https://twitter.com/AstroJaws/status/1693432944033943791?s=20