Il lanciatore era dotato di un solo booster, seriale B1075 al volo n. 17. È ritornato in servizio 34 giorni dopo la missione Starlink Group 11-3. Il tentativo di recupero su chiatta oceanica “Of Course I Still Love You” è RIUSCITO.
(Traduzione automatica) Un lotto di satelliti per la mega-costellazione Starlink: il progetto di SpaceX per un sistema di comunicazione Internet spaziale.
Il secondo stadio ha fallito il deorbit burn, è ancora in orbita bassa, 250 km circa, tra qualche giorno cadrà in modo incontrollato, probabilmente a mare.
Come già successo in passato, uno dei COPVs (Composite-Overwrapped Pressure Vessels) ha resistito al calore ed è stato rinvenuto nei pressi di Poznań in Polonia.
Durante la conferenza stampa relativa a Crew-10 è stato sviscerato il problema occorso al secondo stadio di questa missione (anche se in realtà hanno parlato di Starlink 12-9 dell’8 febbraio, ma poi hanno legato a quella missione il rientro del secondo stadio in Polonia, quindi o han sbagliato missione loro, o han sbagliato missione quelli che hanno twittato in merito ai rientri polacchi, terza opzione ci sono stati due rientri).
Ad ogni modo, il secondo stadio ha avuto un leak di ossigeno che ha causato il ghiacciamento della linea TVC (Thrust Vector Control), che ha impedito il controllo d’assetto del secondo stadio. Di conseguenza non c’è stato il deorbit burn, il secondo stadio si è passivato ed è rientrato sulla Polonia.