In attesa che astronautibot ci comunichi la descrizione della missione, vi spoilero io cosa andrà a fare questo satellite.
[Il satellite ricostruito in un’elaborazione artistica. Credit: JPL]
È un satellite dedicato all’osservazione della Terra, e sarà in assoluto il singolo satellite in orbita terrestre dedicato all’osservazione della Terra più caro in assoluto, con un budget previsto di 1,5 miliardi di dollari.
Si basa sulla tecnologia di osservazione radio SAR, Synthetic Aperture Radar, un tipo di osservazione dinamica che simula in qualche modo di avere un’antenna più grande, per avere una risoluzione maggiore. La tecnologia SAR è largamente usata da moltissime agenzie, e l’osservazione si può fare in quota da un aereo o da un satellite. All’inizio si pensava che la ionosfera potesse disturbare le osservazioni dallo spazio, cosa che effettivamente fa ma l’effetto è trascurabilissimo.
Anche l’Italia ha il suo bel satellite SAR: COSMO-SkyMed.
Comunque, tornando alla missione, è una partnership NASA-ISRO, l’agenzia indiana ha lanciato recentemente i suoi satelliti SAR, l’ultimo nel 2019, e ha un ricco know-how. Lo scopo della missione è il monitoraggio della Terra ad ampio spettro, livello dei mari, velocità dei ghiacci (iceberg e ghiacciai), emissioni di gas serra, monitoraggio della vegetazione, variazioni dei fondali marini (sì, vedrà anche sotto l’acqua, credo fino a 20 metri), e tanto altro ancora. I dati hanno prevalentemente scopo scientifico e saranno disponibili a tutti entro due giorni dalla raccolta. Il satellite potrà anche venire utilizzato per il monitoraggio di emergenze, ad esempio inondazioni, eruzioni, in tal caso i dati dovrebbero essere disponibili nel giro di qualche ora.
Il JPL ha già pronta la pagina della missione:
Verrà lanciato nel 2022 in orbita polare con un razzo indiano dal suolo indiano e si assesterà a 750 km di quota e 98° di inclinazione. Questa orbita è eliosincrona, che vuol dire che è soggetta a una perturbazione data dalla non sfericità della Terra corrispondente a una precessione dell’orbita di poco più di 1° al giorno, che in pratica fa ruotare l’orbita coerentemente con il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, impedendo al satellite di passare nella zona d’ombra della Terra. I vantaggi sono due: i pannelli solari saranno sempre illuminati e l’osservazione a Terra avverrà sempre alla stessa ora locale per confrontare dati in condizioni simili.
C’è stata un’indagine del GAO (un organismo federale che controlla le spese della NASA) e i costi della missione non sono quelli preventivati.
Sorpresa! Al momento si prevede un risparmio di 20,6 milioni di dollari. Come in tutti i progetti si stanzia sempre un piccolo fondo per gli imprevisti, che questa volta sono stati meno del previsto.
Le tempistiche di sviluppo sono pure entro i limiti prefissati, per ora non si dovrebbe sforare oltre la data prevista, che ancora astronautibot non lo sa ma è fissata per settembre 2022.
Ho trovato il numero di registrazione, N436NA.
Ha fatto 4 scali finora, uno a Riverside (Los Angeles) il 15 ottobre, uno a Honolulu il 16 ottobre, uno ad Andersen (isola di Guam) il 18 ottobre e oggi è nelle Filippine.