Soyuz MS-17 begins expedition 63 by carrying Roscosmos cosmonauts Sergey Ryzhikov, Sergey Kud-Sverchkov and NASA astronaut Kathleen Rubins to the International Space Station aboard the Soyuz spacecraft from the Baikonur Cosmodrome in Kazakhstan. After launching from the Baikonur Cosmodrome in Kazakhstan, they will rendezvous to the station where they will remain for their 6 month stay.
Visti i ritardi di Starliner e di Dragon2 ipotizzo che questa pagina di roscosmos verrà rettificata a breve con il sig. Chub Nikolay che dovrà aspettare…
Pavel Vlasov, responsabile del Centro Formazione Cosmonauti “Gagarin”, ha dichiarato alla stampa che uno dei posti su questo volo sarà assegnato a un astronauta americano che lui pensa essere Stephen Bowen.
Piccolo cambio di programma per l’equipaggio della Sojuz MS-17: non saranno Nikolaj Tichonov, Andrej Babkin e Stephen Bowen a volare ad ottobre con questa navicella. Adesso l’equipaggio principale è formato da Sergej Ryžikov, Sergej Kud’-Sverčkov e Stephen Bowen, mentre quello di riserva da Oleg Novickij, Peter Dubrov e Kathleen Rubins. Sembrerebbe per Nikolaj Tichonov il recupero non sia stato così rapido come si ci aspettava e per questo non avrebbe ancora ricevuto l’idoneità medica. Per lui e lo sfortunato Andrej Babkin si apre la possibilità di volare ad aprile 2021 con la Sojuz MS-18
Adesso c’è la conferma ufficiale sulla composizione degli equipaggi[1] della Sojuz MS-17:
Principale Sergej Ryžikov, Sergej Kud’-Sverčkov e Kathleen Rubins
Secondario Oleg Novickij, Pjotr Dubrov e Mark Vande Hei
Riserve Anton Škaplerov e Andrej Babkin
Vista la straordinaria emergenza sanitaria COVID-19, l’agenzia spaziale russa Roskosmos ha deciso di nominare due cosmonauti di riserva, oltre ai canonici due equipaggi, i quali potranno sostituire uno dei loro colleghi nel caso in cui fosse necessario.
Nominati nel seguente ordine: Comandante, Ingegnere di Volo 1 e Ingegnere di Volo 2 ↩︎
Naturalmente, per non annoiarsi, hanno avuto da gestire anche un guasto al sistema propulsivo proprio durante l’accensione per deorbitare e un problema al sistema di controllo della discesa.
Dettaglio interessante direttamente da Anatolij Zak. Se la Sojuz MS-17 partirà effettivamente il 14 ottobre 2020, la navetta effettuerà il primo aprile un redocking, cioè si sgancerà dal modulo Rassvet per poi attraccare a Poisk. Questa manovra è necessaria per liberare il portello di attracco di Rassvet, che sarà occupato una settimana più tardi dalla Sojuz MS-18, il cui lancio dal Cosmodromo di Bajkonur è programmato per il 9 aprile 2021.
Sempre Anatolij Zak ci dà notizia che il rientro e l’atterraggio della Sojuz MS-17 (con a bordo Sergej Ryžikov, Sergej Kud’-Sverčkov e Kathleen Rubins) è pianificato per il 17 aprile 2021 dopo ben 185 giorni nello spazio. È vero non saranno numeri da “record”, ma le ultime Sojuz ci hanno abituato “male”.
Sì, è previsto un redocking sia per la MS-17 che per la prima Crew Dragon con equipaggio. Avremo video da leccarsi i baffi.
Il rientro della MS-17 è in agenda per il 18 aprile. Probabilmente questione di fusi orari.
Se realmente resterà nello spazio 185 giorni, allora direi “solo” 185 giorni. Sarà il volo più breve dai tempi della Sojuz MS-07 (dicembre 2017-giugno 2018)
L’11 giugno scorso Škaplerov e Babkin hanno svolto un addestramento pratico completo sul simulatore Vykhod-2. Può sembrare strano che ci si possa addestrare alle attività extraveicolari senza neppure indossare una tuta, ma in questo caso è andata proprio così, come mostrano le immagini.
In questa sessione, infatti, le due riserve hanno verificato i sistemi approvigionamento dell’ossigeno e di controllo termico e hanno controllato la tenuta delle tute, sostituendo alcune parti.