[2015-12-28] Long March 3B/E | Gaofen 4

Dati principali del lancio

Data di lancio 2015-12-28 16:04:00
Finestra di lancio Durata: 00:51:00
Da 2015-12-28 15:56:00 a 2015-12-28 16:47:00
Esito lancio SUCCESSO

Dettagli della missione

Nome Gaofen 4
Tipo Scienze della Terra
Orbita Orbita di trasferimento geostazionaria (GTO)

Centro e rampa di lancio

Nome Launch Complex 2 (LC-2) - Centro di lancio satelliti dello Xichang, Repubblica Popolare Cinese1 2 :cn:
Lanci dalla rampa 95
Lanci dal Centro 187
Atterraggi al Centro 0

Lanciatore

Vettore Long March 3B/E 1
Costruttore China Aerospace Science and Technology Corporation :cn: 1 2
Fornitore servizi di lancio China Aerospace Science and Technology Corporation :cn:1 2
Primo volo 2007-05-13
Numero stadi 3
Altezza 56,30 m
Diametro 3,35 m
Peso al lancio 456 t
Spinta al decollo 5.924 kN
CapacitĂ  di carico LEO: 12.000 kg
GTO: 5.500 kg
Successi/Lanci totali 50/51 (30 consecutivi)

Video

Ultimo aggiornamento: 2023-06-25T17:52:08 con AstronautiBOT 11 beta - Fonte: LaunchLibrary2 API

In geostationary orbit Gaofen 4 will monitor the Earth in the visible light and infrared regions, at a resolution of 50m and 400m respectively for near time civilian applications. The spacecraft is the 4th Gaofen series spacecraft to be launched in China’s High-Definition Earth Observation Satellite (HDEOS) program. The satellite weighs 4600kg, is powered by 2 solar arrays and has an expected lifetime of 8 years.

Questo satellite ha svolto anche un’osservazione scientifica alternativa durante la sua vita operativa, tutt’ora in corso. Ha rivolto il suo sguardo verso la Luna, per stimare la distribuzione di alcuni metalli su tutta la superficie visibile dalla Terra. Le osservazioni dall’orbita lunare forniscono misure più dettagliate ma discontinue, dipendono fortemente dall’orbita dove la sonda è inserita.
Dall’orbita geostazionaria, quindi 10 volte più vicino alla Terra che alla Luna, si ha una visione d’insieme ma con una risoluzione decisamente minore, di circa 500 metri.
La distribuzione di ossidi di alcuni metalli attorno al cratere Tycho, ad esempio, ha permesso di migliorare la ricostruzione dell’impatto che lo ha generato.
La pubblicazione relativa:
https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1674-4527/21/2/31

3 Mi Piace