Il lanciatore era dotato di un solo booster, seriale B1051 al volo n. 14. È ritornato in servizio 37 giorni dopo la missione Sirius SXM-7 e successivamente volerà per la missione Starlink 21. Il tentativo di recupero su chiatta oceanica “Just Read the Instructions” è RIUSCITO.
Un gruppo di altri 60 satelliti per la costellazione Starlink di SpaceX, creata con lo scopo di portare connessione veloce e a bassa latenza in tutto il mondo, in particolare nelle zone rurali e poco fornite.
Il booster che supporterà questa missione è B1058, al suo quinto volo. Precedentemente ha servito DM-2, ANASIS-II, Starlink 12 e infine, solamente 42,186 giorni fa, CRS-21. Verrebbe migliorato di 10 giormi il turnaround migliore, effettuato proprio da B1058 tra DM-2 e ANASIS-II, con 52 giorni.
B1058 poi atterrerà su chiatta, anche se non sappiamo ancora quale, giustamente. OCISLY sta avendo dei lavori di riparazione, per cui potrebbe essere JRTI se la prima non sarà pronta in tempo.
Uscite le hazardous area, che mostrano un downrange di 633 chilometri. Il profilo di volo, determinato sulla zona di rientro del secondo stadio, dovrebbe prevedere una doppia accensione del secondo stadio, la seconda per circolarizzare l’orbita di inserimento. Niente iniezione rapida con una sola accensione (e webcast di 15 minuti).
Dal sito di SpaceX veniamo a sapere che una semiogiva è al secondo volo (una missione Starlink) e l’altra al terzo (da quello che capisco altre due missioni Starlink).
Musk aveva dichiarato tempo fa di puntare ad almeno 10 riutilizzi prima di sottoporre lo stadio ad un ricondizionamento e ispezione approfonditi, con l’obiettivo di lungo termine di arrivare a 100 riutilizzi.
E’ molto probabile che il numero reale si rivelera’ essere molto meno, ma pur sempre impressionante.
Se effettivamente starship manterrà almeno il 50% di quello che promette e diverrà operativa per il 2024, allora il F9 andrà in pensione prima di raggiungere quel traguardo. Probabilmente non vedremo un F9 andare oltre i 20 voli (IMHO)