4 anni fa

Premetto che forse faro’ infuriare qualcuno, ma mi sento in dovere di ricordare che 4 anni fa il giorno di oggi morivano 19 nostri militari in Iraq (non scrivo il nome della localita’ perche’ non mi ricordo bene come si scrive e non vorrei prendermi dei cazziatoni…).Premetto anche che in quelle situazioni io non avrei inviato i nostri militari, pero’ dopo aver sentito al Tg la vedova di uno di queste persone che ancora aspetta come riconoscimento la medaglia al valore e faceva capire che invece era stata concessa a mecenari senza valore, non mi sono potuto trattenere dallo scrivere questo post.
A margine della cosa per spiegare il perche’ non ero d’accordo su come e’ avvenuta questa missione mi sono ricordato che proprio ieri ad una mostra di modellismo ho visto una perfetta replica di un nostro carro “Ariete” nello scenario della missione “Antica Babilonia”.Bene, il carro in questione era dipinto con il colore mimetico verde oliva che si usa normalmente in Europa; ora e’ vero che il mezzo corazzato era impiegato come difesa al nostro contingente e non in funzioni di attacco, ma con quei colori nel deserto era come vedere una mosca bianca in una tovaglia nera…Per capirsi, i nostri militari erano male armati e equpaggiati anche in una missione di difesa ( e guardate che queste cose non le dico solo io ma anche alti ufficiali dell’esrcito tra cui il mio ex colonnello) e il particolare del mimetismo in oggetto fa capire che con i bilanci all’osso che le forze armate si ritrovano anche la semplice ripitturazione dei mezzi ( tra l’altro prevista ad ogni cambio di scenario ) era un costo non sostenibile mettendo pero’ a rischio la vita di chi ci deve operare.E badate bene che quello citato e’ un piccolo esempio di un grande problema.
Ciao da Jolly Rogers

Nassiriya (o Nassiriyah).

Quoto il ricordo e la disquisizione… :wink:

Un ricordo ai soldati caduti per la ricostruzione di un paese scosso da decenni di guerre e dittature, fino ad oggi e forse domani. Sull’arretratezza del ricambio dei mezzi, noto con profondo sdegno che ogni governo eletto taglia i finanziamenti alla cosiddetta “funzione difesa”, senza capire l’importanza di quest’ultima per il nostro paese.

Penso di essere molto molto vicino alla linea di pensiero di Jolly Rogers (e non solo in questo thread). Le vittime italiane di Nassiriya, così come tutti i caduti in missione, vanno ricordate con il massimo rispetto ed ammirazione.
Detto questo, dall’11 Settembre 2001 ad oggi ho cambiato radicalmente la mia opinione, ed oggi penso che noi là (dove con “noi” intendo tutti i paesi della coalizione) non ci dovremmo neanche essere. E non perchè sia sbagliato tentare di restituire una realtà dignitosa e pacifica ad un popolo, ma perchè quando questo popolo è capace di usare un bambino di 10 anni come kamikaze, aiutarlo è inutile.

Appoggio e condivido i vostri pensieri. Vorrei però sottolineare come i nostri militari abbiano SEMPRE e COMUNQUE svolto i propri compiti anche lì nelle zone dichiaratamente più pericolose e a rischio. L’idea che mi sono fatto sentendo molte storie ma anche solo seguendo la missione e leggendo molti articoli a proposito, è che i militari italiani si sono sempre distinti per umanità e capacità operativa nonstante i limiti tecnico/organizzativi derivanti anche dalle regole di ingaggio, e che si sono palesati durante la missione. Sono sempre del parere che cmq sia, una missione di pace dove ti sparano razzi addosso e rischi ogni giorno un attentato, non possa rimanere tale, vi sarà un momento in cui per difenderti sarai costretto a sparare, e a volte, il limite tra legittima difesa e attacco diventa labile, le regole di ingaggio, di attacco e interdizione si mescolano, diventa difficile discernere quando parlano i kalashnikov e tu sei il bersaglio… Concordo con Fabio sul fatto che noi non dovevamo esseri lì … ma ci siamo e siamo andati armati, c’è da portare a casa la pelle oltre che cercare di difendere i deboli e gli indifesi. Dei nostri connazionali sono morti in missione, sapere che non sono stati riconosciuti come caduti nell’adempimento del loro dovere mi lascia solo dolore nel cuore.
Ci stracciamo le vesti se vediamo un video dove i nostri militari stanno cecchinando un terrorista … ma cosa proviamo quando per le solite regole di ingaggio dettate da non so chi, durante una missione non si è autorizzati a rispondere al fuoco ma solo ritirarti, schivando le pallottole e evitando il peggio? Non sono un guerrafondaio ma su questo argomento mi irrigidisco, mi spiace.

Quoto Spacewalker.Il fatto mi colpì molto,e adesso come allora l’emozione provata,si rinnova.
L’anno scorso fui coinvolto da un mio ex collega di lavoro e vero amico,nell’inaugurazione
di un cippo alla memoria dei caduti,in paesino della provincia Marchigiana,con tanto di partecipazione di alcuni parenti e diverse autorità.
Non voglio fare della retorica, ma credo ci sia ancora chi ami questo Paese,e ricordare,farsi delle domande sul perchè e per cosa questo sia successo,possa far sì che non accadano ancora.
Non dovevamo essere lì? Non dovevamo esserci? E’ facile dirlo ora,ma il sangue è stato versato,e c’è, chi è presente a continuare l’opera,un’opera di pace in cui fermamente crede.
Ricordiamoli,ricordiamocelo.

Condivido il vostro ricordo dei nostri Soldati caduti in servizio.
Non sono credente, ma rivolgo una preghiera per chi è rimasto ad affrontare la vita senza il loro appoggio e la loro presenza…

Quoto, non potrei aver scritto di meglio.

Salute e Latinum per tutti !

Quoto, in pieno ed in assoluto, il pensiero espresso da Spacewalker…

Furono vittime della guerra che li tolse all’affetto dei loro cari e rese orfani i loro figli, ma furono umiliati di più nel loro stesso paese.

In Italia si troverà sempre gente pronta a scendere in piazza per ricordare ed esaltare le gesta di manifestanti incappucciati, un pò meno a ricordarsi di chi la propria vita l’ha persa mentre faceva silenziosamente ciò che era suo dovere fare. Il proprio lavoro.

Quei militari non furono ne vollero essere dei “Superman”, facevano “solo” il loro lavoro con dignità e senso del dovere.
Questo dovrebbe bastare a tutti per ricordarli con rispetto ed ammirazione!

L’Italia, d’altra parte non dovrebbe essere una “…repubblica democratica fondata sul lavoro…”??

Sono contento che il mio post (scritto tra l’altro a caldo) sia stato preso per il verso giusto e abbia cercato di far capire bene il mio pensiero.Proprio in un altro post scrivevo che sarebbe interessante parlare delle famose “regole d’ingaggio” e di chi l’ha scritte.Quello che mi limito ad osservare a margine dell’operazione “Antica Babilonia” è l’inadeguatezza dei mezzi mandati laggiu’ in quella che era e doveva essere una missione di pace.Avendo prestato servio ai tempi del militare nell’allora Logistico non posso non ricordare che in quel teatro mandare ad esempio l’Iveco 40.10 WM e’ stata un colossale errore perche’ il mezzo in questione è superbo se lo usi nei nostri territori di campagna o nei boschi, ma adoperarlo nei deserti sabbiosi dove conta il “galleggiamento” su sabbia (cioe’ la capacita’ di non affondare e procedere speditamente) e’ da suicidio E’ vero che all’epoca avevamo solo quello come automezzo da ricognizione, ma doverlo poi appesantire con blindature posticce (per niente efficaci tra l’altro a colpi di RPG ) per non mettere a repentaglio i nostri militari e poi vederlo arrancare decisamente sovrappeso con evidenti sbuffi di fumo nero dallo scarico mi faceva star male.Avevamo anche i Puma, i Dardo, i Centauro, ma venivano considerati troppo “offensivi” per la nostra missione, salvo poi lamentarsi o peggio ancora piangere in caso di agguati.
Non mi voglio piu’ dilungare tanto su questa questione, salvo ricordare che anche gli elicotteristi dei CH-47+ Chinook si ribellarono e fecero notare che i loro velivoli non erano dotati di RWR e di contromisure passive contro i missili tipo gli Strela che in quello scenario abbondavano.
A margine e per concludere mi è venuto in mente un particolare che ho letto su una pubblicazione di Jane’s a riguardo della localita’ a noi assegnata: Al Nassiriyah ( cosi’ era riportato il nome di quel sito).Bene, secondo loro durante la I Guerra del Golfo li’ c’erano depositi di stoccaggio per armi non convenzionali e fabbriche di prodotti chimici,oltre al locale aeroporto militare e la guarnigione della Divisione Corazzata della Guardia Repubblicana di Saddam.
Mica male come posto…
Ciao da Jolly Rogers.

Assieme a notevoli interessi dell’ENI…

Mi associo a tutti voi. :colonial:
Aggiungo solo un paio di cose.
Durante la prima guerra del Golfo le truppe americane arrivarono dall’Europa ancora attrezzate per la guerra nei boschi e si trovarono a combattere nel fango. solo le truppe già di stanza in Arabia avevano attrezzature e cammuffamenti idonei.
Oggi mi risulta che i soldati USA comprano su internet le attrezzature che servono loro e di tasca propria. Ad una domanda specifica il ministro della difesa ha risposto arrogantemente che i soldati USA hanno già quello che gli serve…
Con le forze armate all’osso, non ci sono i soldi per ridipingere i nostri veicoli… ma ci sono quelli minimi per tenerli lì. Già, lì per garantire la sicurezza e la ricostruzione. Ma la ricostruzione almeno è iniziata? :kissing_heart:
Adesso siamo lì solo a fare da poliziotti.

Appunto.
E vorrei aggiungere una curiosita’ senza andare off topic letta su Aeronautica e Difesa dell’Aprile 2004 (periodaccio per me vero Kruaxi ?)
Nelle 505 missioni fatte da B1 B 2 e B 52 questi ultimi hanno scaricato 1625 vecchie bombe M 117 risalenti a prima della Guerra del Vietnam. A giustificazione l’USAF ha detto che di questi ordigni superati se ne doveva disfare e che bombe di classe Paveway piu’ moderne l’industria bellica non ne produceva a sufficenza.
Ecco come spesso si va in Guerra…
Ciao da Jolly Rogers

Oddio…
Ma non sarà mica questo uno dei motivi per i quali si fa una guerra ???

Anch’io spero di no, anche perche’ se dobbiamo svuotare gli arsenali di “roba” vecchia tocca dichiarare gurra a mezzo mondo.
Scherzi a parte il senso era che spesso chi dichiara nella foga del momento una guerra, spesso non sa come e di cosa ha bisogno il proprio esercito.Un’altro esempio riferito questa volta alla II Guerra del Golfo: quando scattarono i raid sull’Iraq tra gli obbiettivi principali c’erano ovviamente hangar,centri di controllo e comando, bunker, tutti ovviamente pesantemente protetti da enormi strati di cemento armato ( in alcuni casi fino ad oltre 6 m).Per distruggere simili obbiettivi gli F 15E Strike Eagle sono armati con le cosi’ dette “spaccabunker”, ovvero bombe Paveway II o III da 2000lb con il cosi’ detto “penetratore”, cioe’ con la parte anteriore della bomba che e’ di metallo pieno e durissimo,in modo che dopo essere stata sgangiata da almeno 10/15.000 ft giunge quasi perpendicolare sull’obbiettivo e detona solo dopo aver oltrepassato il cemento armato.All’inizio del conflitto pero’ i depositi dell’USAF ne erano quasi sprovvisti, perche’ le avevano quasi tutte usate nelle operazioni (sotto la presidenza Clinton) di rispetto delle no-fly zone quando andavano a distruggere gli aeroporti da dove partivano gli aerei Irakeni.Per ovviare a cio’ l’USAF fece andare il suo personale negli arsenali della marina dove dismettevano le navi e facevano segare i cannoni del calibro giusto per poi riempirli e usarli appunto come penetratori.
Ciao da Jolly Rogers

Ma no… :—)

Salute e Latinum per tutti !

(glielo racconti sabato pomeriggio)

Allora ve la dico anche più brutta.
Ho fatto la naja in artiglieria. Cannoni trainati, Howitzer da 155 della IIWW. In seguito il mio gruppo fu sciolto. Poi è scoppiata la guerra in Yugoslavia, che se non ricordo male si riforniva dalla Russia/URSS e che ti vedo? Carri armati Sherman e Howitzer da 155, oltre ai soliti “T”.
Capite che mi sorgono dei dubbi? Non ci sentiamo qualche brivido lungo la schiena? Ve lo ricordate un libro uscito agli inizi degli anni '80 “La terza Guerra Mondiale” scritto da un generale inglese in pensione, che con 10 anni d’anticipo raccontava lo sfaldamento della Yugoslavia?
Non vi pare che i conti non tornano? O forse tornano troppo?

Beh, se non ricordo male quel vecchio volpone del maresciallo con la favoletta del “paese non allineato” beccava soldi da entrambi i blocchi che facevano a gara per ingraziarselo.

Beh dopo la WW II la ex Jugoslavia ha ricevuto armi ed equipaggiamenti dall’ america, tant’e’ che tutt’oggi si trovano su E-bay caschi e maschere che sono ne piu’ ne meno che P4 e MS 22001.Dopo Tito ebbe dei problemi con Mosca e fu la Cina che riforni’ quel paese.
Per quanto riguarda il libro avevo iniziato a leggerlo, ma smisi subito perche’ negli scenari che lui ipotizzava l’Iran era fedele alleato dell’America, quando invece Komeini aveva gia’ effettuato la rivoluzione islamica.
Ciao da Jolly Rogers.