Abort del LM

Mi e’ venuta una curiosita’.
Supponiamo che un LM debba abortire l’atterraggio.
Mi chiedevo se sarebbe stato possibile, per motivi vari, separare in volo la parte superiore da quella “con le zampe” e rientrare in orbita lunare solo con quella.
Ad esempio, se il motore principale del LM avesse fatto le bizze.

Che io sappia questa era proprio la procedura “standard” nel caso di Abort dell’allunaggio, tanto che veniva provata e riprovata estesamente nei simulatori (come si può vedere nell’episodio “Mare Tranquillitatis” della miniserie HBO “From the Earth to the Moon”).

In ogni caso chiedo lumi ad AstroTeo che è l’autorità incontrastata in questo campo…

Scusate, magari dico una enorme cavolata, ma non sarebbe poi una manovra simile a quella effettuata durante Apollo 10?

Mi pareva di ricordare che in A.10 riagganciarono il LM intero, ma magari sbaglio.
Se non lo fecero, abbiamo la risposta!

@Archipeppe: e’ passato troppo da quando ho visto quella serie: si impone una nuova visione! :wink:

Mi sa proprio che ci hai ragione.

Cito da wiki:

Ad un'altezza di 15 chilometri era previsto che lo stadio di discesa del modulo lunare venisse staccato per avviare il procedimento di risalita.

Inoltre anche qui.

Ne approfitto per porre una domanda, quando e come dalla dicitura LEM si passò a LM?

Grazie!

Troppo buono Peppe! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Comunque hai già risposto splendidamente tu!
Aggiungo solo che questo genere d’aborto era l’unico metodo per tornare ad agganciarsi con il CSM in orbita, senza prima aver toccato la superficie lunare! Infatti, gran parte del propellente dello stadio di discesa era già stato consumato per la fase di breacking e per il pitchover, quest’ultimo, la manovra che consentiva al LEM di assumere l’assetto perpendicolare d’allunaggio ed iniziare così la discesa controllata “ad elicottero” verso la superficie selenica. Il propulsore di discesa quindi, era inutilizzabile per tale manovra e per accendere quello di risalita era necessario prima scaricare lo stadio di discesa che ne ostruiva lo scarico.

La procedura d’aborto con lo scarico dello stadio di discesa era chiamata “Abort Stage” e poteva essere innescata dall’equipaggio premendo sul caratteristico pulsante rosso quadrato: “Abort Stage”. Questa procedura, se ci pensate bene, fu collaudata dalle missioni Apollo 9 e Apollo 10, anche se solo quest’ultima lo sperimentò direttamente nel luogo giusto.

Il segreto di un corretto aborto lunare risiedeva nel miracolato computer alternativo e nascosto, che era installato nel LEM e di cui (per fortuna) non si richiese mai l’intervento durante le missioni lunari. A bordo dell’intrepida navicella lunare, infatti, non si trovava solo il famoso e osannato computer LMGC (Lunar Module Guidance Computer), ma un oscuro e indipendente sistema parallelo, pronto a fornire all’equipaggio in caso d’emergenza tutta l’assistenza necessaria per innescare istantaneamente le procedure di aborto. Il suo nome era AGS (Abort Guidance System), un sofisticato computer, che comprendeva diversi apparati elettronici di supporto e attuazione, nonché una serie di sensori (alcuni montati anche nella IMU – Inertial Measure Unit), sempre pronto ad intervenire, qualora l’equipaggio lo richiedesse manualmente, o automaticamente, quando i parametri di volo prestabiliti, venivano per una qualche causa compromessi. L’AGS era un angelo custode sempre allerta sulle vite dell’equipaggio.

Alla pressione del pulsante “Abort Stage” ad esempio (quello da noi considerato), il computer AGS, rilevava le coordinate inerziali del LEM attraverso la propria rete di sensori nella IMU e provvedeva a calcolare istantaneamente la traiettoria necessaria, nonché la velocità e le correzioni necessarie, per riportare il LEM nell’orbita sicura. La procedura d’aborto prevedeva:

• l’apertura immediata dei circuiti di comunicazione elettrica tra i due stadi del LEM;
• la chiusura istantanea delle valvole idrauliche che consentivano il transito dei fluidi tra le due navicelle (acqua potabile, ossigeno, ecc.);
• L’armamento del propulsore di discesa (pressurizzazione dei serbatoi del propellente con l’elio);
• l’intervento della ghigliottina che tranciava le comunicazioni elettro-idrauliche sopracitate;
• l’innesco e l’esplosione dei pirotecnici che univano i due stadi tra loro (bulloni esplosivi);
• l’accensione del propulsore di risalita.

I dati relativi all’aborto erano visualizzati su un altro piccolo DSKY, posto alla sinistra del comandante. Questi potevano essere all’occorrenza variati, per apportare alla traiettoria di aborto le modifiche necessarie. Questa interfaccia prendeva il nome di computer DEDA (Data Entry Display Assembly).

Nel ringraziare la nostra risorsa “da sbarco” per quanto riguarda il programma Apollo, ovvero il nostro Matteo :wink: rilevo come, anche in questa situazione, il progetto del LEM sia stato portato avanti prevedendo non solo ogni fase anche critica e non nominale (questo dovrebbe essere normale, specie in una missione spaziale) ma anche a costituire una completa ridondanza (guidance, commands e addirittura sensori di assetto!) per completare la procedura sopraccitata… Decisamente un buon lavoro :slight_smile:

Ecco, ho imparato qualcos’altro.
Immaginavo che il limite di tempo/carburante per effettuare l’atterraggio prevedesse di salvaguardare una riserva (per il rientro in orgbita) nello stadio di discesa, mentre leggendo l’ottimo AstroTeo capisco che non era cosi’!
Concordo che alla Grumman avevano fatto un buon lavoro, considerando che era una prima assoluta.

MA c’era un altitudine minima presso la quale l’abort diventava inutile o era considerato comunque affidabile a qualsisi quota?

quale era poi la sitauzione per quanto riguardava l’eventuale riaggancio con la capsula apollo? Ci sarebbero stati problemi per l’allineamento in orbita o la posizione del modulo di comando era giàcalcolata per l’eventualità?

"MA c'era un altitudine minima presso la quale l'abort diventava inutile o era considerato comunque affidabile a qualsisi quota?"

No, la procedura poteva farsi da una certa quota in su.
Al di sotto di questa, era imporssibile risalire e si entrava nella zona che veniva simpaticamente chiamata “dead man zone” :skull:.

Immagino che questo nome mettesse una certa pressione e impressione negli astronauti.

Ma tu pensa cosa riuscivano a fare piu’ di 40 anni fa…

Proprio un progetto con i fiocchi il mitico Apollo. Ed ogni giorno si impara qualcosa di nuovo, grazie agli espertoni del forum.

Ma, nel progetto e sviluppo del LEM, ha avuto qualche peso Von Braun? A me pare di ricordare che lui era il “padre” del vettore Saturno, ma nella costruzione di tutti gli altri componenti non si fa mai il suo nome. Sbaglio?
Ricordo che per il LEM venivano sentiti molto gli stessi astronauti, che davano “consigli”.

Non vorrei dire scemenze, ma che io sappia non era così. Tanto è vero che quando Charlie Duke chiamava i secondi restanti durante l’allunaggio di Apollo 11 si sapeva che se si arrivava a zero istantaneamente si sarebbe attivato il sistema di abort, che etc. etc. etc. come spiegato da Astroteo. Il famoso discorso che Armstrong e Aldrin allunarono con solo 15 secondi di carburante (poi riportati da conteggi successivi a più di 20) significa solo che se fossero arrivati a T-zero sarebbero tornati in orbita di aggancio con il CM e basta, non che si sarebbero schiantati sulla luna.

Boh, io l’avevo letto qua:

One of the major difficulties during the landings for the flight controllers was how to cope with what was known as the 'dead man's zone' - a term NASA didn't like and tried to discourage. This was defined as the period towards the end of the descent when there was no way of aborting the flight in the event of a mishap. Lasting for about ten seconds, it was that time when the combination of low altitude and high rate of descent made it impossible for the ascent engine to overcome the downward inertia of the LM.

http://www.collectspace.com/ubb/Forum29/HTML/001130.html

Anche gli aerei devono atterrare o decollare entro un certo spazio, altrimenti finiscono nella loro “dead man’s zone”, e lo fanno tutti i giorni. All’LM non è mai successo.