Come preventivato alcuni mesi fa, Bigelow e Lockheed Martin sono giunti ad un accordo, dopo uno studio di fattibilità, per la fornitura di servizi di lancio per le future strutture gonfiabili orbitali della Bigelow Aerospace.
L’oggetto dell’accordo è il lanciatore Atlas V che sarà quindi utilizzato per supportare le attività in orbita sia cargo che crew delle future stazioni in LEO.
Con due missioni già all’attivo e la preparazione per la terza, Bigelow ha in programma di fornire entro pochissimi anni strutture orbitali a basso costo per molteplici utilizzi, dalla ricerca privata al turismo spaziale.
Il vettore sarà quindi reso “man rated” nella versione 401 e supporterà tutte le attività di Bigelow. Nella versione attuale potrà già inviare le strutture gonfiabili in orbita mentre in una nuova versione che sarà strettamente derivata da questa, con l’aggiunta di alcuni sistemi di sicurezza e ridondanza verrà reso utilizzabile per missioni umane, probabilmente utilizzando il Dream Chaser di SpaceDev al cui progetto partecipa proprio ULA con l’Atlas V e che con la stessa coppia di prodotti, Dream Chaser/Atlas V 401 “man rated” partecipa anche al programma COTS.
Attualmente si prevede di iniziare l’attività operativa nel 2012 con 12 missioni all’anno, aumentabili se la richiesta sarà importante.
Bigelow ha in programma almeno 3 complessi orbitanti da costruire entro il 2015 e allestire in maniera diversa a seconda degli utilizzi.
Ora anche l’ATLAS V può essere manned; perchè quando si è iniziato il programma CEV nessun vettore esistente era ritenuto idoneo ad essere convertito in manned?
Sicuramente l’ATLAS V non sarebbe stato in grado di portare in orbita i carichi richiesti, però ho l’impressione che la NASA lo abbia fatto di proposito giusto perchè voleva a tutti i costi un nuovo vettore x la Luna.
L’Atlas V era “man-ratezzibile” per carichi fino a 9ton sia oggi che allora e così è stato fatto e anche oggi non esiste alcun vettore man rated o divenibile tale per il CEV.
L’Ares I porterà in LEO 24,5ton.
Sono due vettori di classi completamente differenti.
In ogni caso, la notizia è per me fenomenale, come già avevamo detto mesi fa il signor Bigelow e i COTS potrebbero aprire sul serio la strada allo spazio. Certo ciò vuol dire anche togliere il romanticismo di imprese “senza fini di lucro” (tra molte virgolette forse) ma secondo me è meglio così, se ciò vuol dire far progredire l’astronautica manned.
Veramente,anzi se continua cosi Bigelow potrebbe andare prima della Nasa sulla Luna.
Quindi la Bigelow non si appoggerà alla SpaceX per portare le sue stazioni spaziali?
Credo proprio di no, neanche per il crew.
Secondo te è una mancanza di fiducia nel Falcon o cos’altro? Bigelow si sente più al sicuro con l’Atlas V che, sebbene nella versione unmanned, è già pienamente operativo?
Non saprei quali siano state le scelte per optare l’uno piuttosto che l’altro… sicuramente ULA ha le spalle ben più grosse di SpaceX… per il resto ci saranno stati sicuramente sia motivazioni tecniche sia economiche/affaristiche di accordi commerciali che sono sempre complessi da comprendere pienamente dall’esterno…
Anche io pensavo che avrebbe fatto un accordo con SpaceX
Un paio di ulteriori dettagli emersi direttamente da Bigelow.
L’accordo riguarderebbe un contratto per i primi 6 lanci del 2011, due per i moduli Sundancer e il nodo di connessione, mentre gli altri 4 serviranno per trasportare materiale e equipaggi.
Dall’anno successivo si prevedono 12 lanci, tutti per cargo e crew, mentre dal quarto anno si potrebbe arrivare a 18 lanci.
ULA sta quindi valutando come poter offrire questo numero di servizi richiesti, per quanto riguarda la base di lancio non ci dovrebbero essere problemi con Cape Canaveral che è già in grado di sostenere questi ritmi mentre bisognerà rivedere i piani industriali e di produzione.
Il contratto non è ancora stato firmato ma Bigelow si è dichiarato pronto per l’imminente firma.
Per il mezzo manned è ancora abbastanza incerta la scelta definitiva di Bigelow mentre si parla già di un listino di meno di 15 milioni di dollari per un soggiorno di 4 settimane nelle sue stazioni.
Non so, a me sembrano troppi lanci…tra l’altro le domande che mi sorgno sono: le astronavi sono quelle che deriveranno dal COTS o altre? Ad ogni modo avranno (le stazioni spaziali) la possibilità di compiere sperimentazioni scientifiche a pagamento o per ora sono dei veri e propri alberghi orbitali? Gli astronauti chi saranno, potrebbero essere presi tra le file degli astronauti NASA o Russi ? In caso contrario credo si profili all’orizzonte la necessità di istituire centri d’addestramento privati.
Beh come numero non è esagerato, sicuramente non lo è considerando solo i lanci di Bigelow, bisognerà poi vedere come ULA gestistirà gli altri clienti.
Ma per fare un esempio con un vettore dello stesso segmento, il Delta II, sempre di ULA, ci sono stati, nei momenti di picco, diverse volte 10-12 missioni all’anno, quindi come numero non pare esagerato soprattutto se si considera che è probabilmente “limitato” dal mercato e non dalle capacità di ULA.
le astronavi sono quelle che deriveranno dal COTS o altre?
Potrebbero ma non è matematico, certo la/le vincitrici avranno aiuti economici dalla NASA, ma se altre riusciranno a proporre un mezzo concorrenziale non ci saranno vincoli… certo il quadro delle offerte ormai è abbastanza chiaro, bisognerà solo vedere chi rientrerà nella fase II del COTS e chi abbandonerà dopo l’esclusione.
Ad ogni modo avranno (le stazioni spaziali) la possibilità di compiere sperimentazioni scientifiche a pagamento o per ora sono dei veri e propri alberghi orbitali?
Questo si, i progetti prevedono al termine 3 stazioni da adibire a utilizzi diversi, all’inizio non so come verrà gestita la cosa e a chi verrà data la priorità, comunque anche la ricerca dovrebbe avere un suo segmento di mercato.
Gli astronauti chi saranno, potrebbero essere presi tra le file degli astronauti NASA o Russi ? In caso contrario credo si profili all'orizzonte la necessità di istituire centri d'addestramento privati.
I piloti dei mezzi manned credo siano gestiti dal fornitore del mezzo manned, quelli che rimarranno in orbita non saprei… credo saranno gestiti e addestrati da Bigelow.
Grazie mille per le risposte, purtroppo sul sito di Bigelow ho trovato informazioni solo riguardo a Genesis I e II, mentre le info su Galaxi o Sundancer erano spiegate l’ultima volta che ho visitato il sito (qualche mese fa), forse devo cercare meglio…sarebbe interessante capire se le capacità di protezione da impatti e radiazioni di un modulo inflatable sono equivalenti ai moduli della ISS, a rigor di logica trattandosi di imprese private che hanno l’obbiettivo di mandare anche turisti in orbita dovrebbero essere anche maggiori soprattuto per il rischio impatti, probabilmnte stanno anche studiando la distribuzione dei detriti per scegliere l’orbita Leo “ottimale” per avere meno detriti possibili intorno (cosa comunque difficile in Leo), forse non tanto per un’effettiva utilità quanto per poter rassicurare gli investitori…sarebbe veramente brutto un incidente tipo Hindenburg nello spazio.
Sul link che ho messo sopra ci sono anche i dettagli sugli altri moduli.
sarebbe interessante capire se le capacità di protezione da impatti e radiazioni di un modulo inflatable sono equivalenti ai moduli della ISS,
Per le radiazioni sinceramente non saprei ma rimenendo in LEO non dovrebbero essere troppo vincolanti, per i MMOD (Micro-Meteoroid and Orbital Debris) mi pareva di aver letto (non ricordo più dove) che gli standard di sicurezza erano praticamente identici ai sistemi tradizionali, sia perchè esiste una certa capacità degli impianti di pressurizzazione di contrastare eventuali micro perdite, sia perchè comunque la perdita di pressione sarebbe pericolosa allo stesso modo se il modulo è rigido o gonfiabile e visto che comunque il modulo non si affloscerebbe per la pressione esterna praticamente pari a zero, quella interna diminuirebbe alla stessa maniera (a parità di danno) per entrambe le tipologie.
probabilmnte stanno anche studiando la distribuzione dei detriti per scegliere l'orbita Leo "ottimale" per avere meno detriti possibili intorno (cosa comunque difficile in Leo),
L’orbita mi pare sia già stata scelta, dovrebbe trattarsi di un’orbita a 489km inclinata di 41°
Questo per permettere il massimo possibile della sicurezza essendo il periodo orbitale di quell’altezza esattamente una frazione esatta del di giorno, permettendo di avere 4 possibilità ogni 24h di rientro nel deserto di Edwards o White Sands e sempre alla stessa ora.
Per quanto riguarda i detriti c’è da dire che questa non è ancora la zona più pericolosa, qualche centinaio di km più su i detriti perdurano per lunghi periodi prima di ricadere mentre a queste altezze la residua atmosfera riesce ancora a “ripulire” abbastanza la zona, per cui rimangono solo i detriti più recenti e quelli in “transito”, è comunque una frazione molto piccola del totale.
Non è tanto lo “sgonfiaggio” del modulo che mi preoccupa, se un modulo rigido o gonfiabile vengono bucati in modo serio le conseguenze sono grosso modo uguali e credo anche che siano simili le procedure di “riparazione”. Quello che mi interessa capire è se gli scudi progettati per moduli rigidi tipo i Whipple shield o gli stuffing shield possano essere riproposti senza notevoli cambiamenti progettuali pari pari su moduli gonfiabili, in caso contrario sarebbe interessante sapere le soluzioni adottate. Più che altro non ho ben presente come facciano ad integrare il Bumper, che dovrebbe essere una lamina sacrificale,su una struttura inflatable…pensandoci potrebbe essere tipo a scaglie o messo solo solo in alcune zone specifiche.
Non credo ci sia uno strato esterno rigido, neanche da applicare in un secondo momento, penso che la protezione sia completamente diversa, o meglio, gli strati siano realizzati completamente in materiale “soffice” da vari strati di tessuto, ma non da parti rigide.
Ci sono più di 20 strati di materiale fra schiuma, Nextel, Kevlar, Nomex, fibra di carbonio e altro, lo scudo credo sia “tutto qui”, le prestazioni come detto mi pare siano molto simili a quelle tradizionali.
Si credo sia così, quindi scudi di tipo nuovo ne Whipple ma neanche stuffing perchè quelli hanno comunque il bumper in alluminio prima degli strati di Nextel,kevlar e Kopton. Per chi non sapesse il bumper è una lastra che ha il compito di farsi bucare dagli MOD, il micrometeorite o debris si spacca (semplificando molto) e crea una nube di particelle più piccole e meno veloci che si distribuiscono su un’area maggiore così da essere fermati dagli altri strati, evitando così di raggiungere la parete interna del modulo pressurizzato. Mi devo informare se sono già stati progettati scudi per strutture inflatable dalla NASA oppure se la tecnologia è propria di Bigelow (e quindi probabilmente segreto industriale), tanto per capire se basta aggiungere un po di “stoffa” (kevlar etc…) o se sono necessarie altre accortezze…
Mi pare si sia partiti dai test eseguiti sul possibile Transhab (soprattutto quelli balistici di simulazione di impatto) per la ISS eseguiti dalla NASA nel decennio scorso, poi però i materiali sono completamente nuovi e riprogettati.
Qui c’è una spiegazione del sistema di protezione:
Ho trovato intanto il possibile listino completo:
Costo per chi volesse acquistare un singolo BA 330 100 M$
4 settimane in orbita 15 M$ a persona, estendibili con 3 M$ per ulteriori 4 settimane.
Un’intera stazione è affittabile per 88 M$/anno oppure mezza stazione per 54 M$/anno.
Interessante! Quindi sono proprio vari strati di “tessuti” tra i quali i noti Kevlar e Nextel con in più una fibra che non avevo mai sentito nominare: il Vectran, dalle interessanti proprietà meccaniche.