Aggiornamento su New Horizons

L’Universita’ Johns Hopkins, sul suo sito dedicato alla missione New Horizons, ha celebrato il raggiungimento lo scorso 17 ottobre di un importante traguardo: la sonda si trova ora a meta’ strada, considerando il tempo di missione (e non la distanza percorsa).

In maggio il veicolo ha superato il suo quarto controllo annuale, proseguendo poi la sua raccolta di preziosi dati scientifici ed eseguendo una perfetta correzione di rotta prima di tornare in ibernazione, come programmato, il 30 di giugno.

Il 2 di luglio un primo imprevisto: un auto-reset del computer principale (quello destinato al governo ed alla gestione dati). Questi resets sono diventati una piccola costante della missione, ed i tecnici nel corso degli anni hanno imparato a gestirli molto bene: e’ bastato un giorno per ripristinare i sistemi e rientrare nella tabella di marcia prevista. Niente male, considerando che il tempo di comunicazione domanda-risposta e’ di ben 5 ore, a questo punto.

Altro brivido pochi giorni fa, il 6 di ottobre, quando a terra non si e’ ricevuta la trasmissione mensile dei dati telemetrici, cosa mai avvenuta prima nei cinque anni trascorsi dal lancio. Il problema e’ stato ricondotto ad una errata configurazione dell’antenna ricevente (qui a terra), ed il contatto e’ stato prontamente ristabilito, con la conferma che la sonda e’ al momento in perfetta efficienza.

Il 9 novembre prossimo la sonda verra’ nuovamente risvegliata dal suo stato di ibernazione, principalmente per ripuntare l’antenna di comunicazione per tener conto del moto di rivoluzione della terra intorno al sole, e per raccogliere dati di navigazione per il team che presiede alla rotta della sonda. Verra’ inoltre inviato un pacchetto di istruzioni che controlleranno il vascello sino al 2 gennaio prossimo, data del prossimo “risveglio”.

E’ questa la routine operativa sviluppata: un risveglio estivo prolungato per i controlli annuali, e due risvegli piu’ brevi, a novembre e gennaio, per il tracciamento ed il puntamento dell’antenna. Naturalmente in queste occasioni vengono scambiate tra terra e sonda molte altre comunicazioni, relative ai dati raccolti ed alla gestione dei molti esperimenti presenti a bordo. I controlli annuali, invece, sono di due tipi: uno piu’ approfondito, uno meno, e vengono condotti ad anni alterni per risparmiare danaro e carburante, perche’ quelli piu’ semplici, come il prossimo ACO5, non richiedono di fermare la rotazione della sonda.

Altro traguardo raggiunto agli inizi del mese riguarda il rilevatore di polvere della sonda, che, avendo sorpassato le 18 unita’ astronomiche, e’ diventato lo strumento di questo genere che ha raggiunto la maggiore distanza da noi. Gli analoghi rilevatori montati sulle venerabili Pioneer 10 e 11, infatti, cessarono di funzionare proprio a questa distanza nei primi anni ottanta.

In questo schema, la traiettoria di New Horizons, mentre in questa foto possiamo vedere lo strumento Student Dust Counter, prima che venisse installato sulla sonda spaziale.

fonte e credits immagini: Universita’ Johns Hopkins

Missione fantastica, riporta alla mente proprio i Pioneer di cui ha infranto i record!
Ottimo traguardo :beer:

Io rimango sempre con le dita incrociate nella speranza che tutto proceda per il meglio; il viaggio è lungo e l’imprevisto è sempre in agguato. :ok:

Beh certo, un TT beneaugurante ci sta sempre!

TT

Mi incuriosisce tanto questa missione, per il fatto che finalmente ci permetterà di vedere qualcosa che , finora, si è solo visto molto sfumato; non è come gli altri pianeti di cui abbiamo già immagini chiare, per questo sarà la prima volta e chissà che non ci riserva qualche sorpresa!

http://www.youtube.com/watch?v=mrD8gjnwMcg#ws

Aggiornamento odierno:

E’ stato eseguito il test di telemetria mensile per verificare lo stato di ‘ibernazione’ della sonda e la sua ‘readyness’ alla riattivazione.
Test passato con successo :wink:

Rimaniamo in trepidante attesa dell’arrivo a Plutone.

Sarà ancora lunga :scream: Immagino la tensione di chi ha lavorato per anni su questa sonda: lo stress del lancio e poi 9 anni di attesa… :star_struck:

Senza dubbio l’attesa è ancora lunga però, quando finalmente avremo le prime immagini di Plutone e Caronte, la lunga attesa sarà più che ricompensata. Questo è ancora l’unico pianeta (nano) del Sistema Solare che non è mai stato fotografato in modo dettagliato.
Quale sarà il suo vero aspetto?

I believe in Saylor Pluto :smiley:


Saylor Pluto - New Horizons.png

Aggiorno un po’ su questa missione :slight_smile:

Qualche giorno fa (19 Gennaio) c’è stato il settimo anniversario del lancio :slight_smile: E finora, tutto in regola :wink:
Per celebrare, riguardiamoci il video del liftoff :star_struck:
http://www.youtube.com/embed/KNJNaIoa5Hk

Giusto prima di questa data è stato uploadato nel computer principale della sonda il nuovo command & data handling (C&DH) software senza alcun problema nel trasferimento di quest’ultimo. Inoltre lo strumento Student Dust Counter (SDC) ha rilevato una inusuale (e non predetta dai modelli) quantità di polvere interplanetaria tra le distanze 15/25AU dal Sole :wink:

A quanto pare dagli ultimi dati telemetrici non sarà necessaria nessuna correzione di rotta e si sta sviluppando un piano di backup molto interessante per evitare gli impatti da detriti utilizzando la High Gain Antenna (il disco principale). Nelle simulazioni pratiche e modellistiche la stessa si è dimostrata molto resistente per questo tipo di eventi (anche se non viene specificata la misura massima di questi detriti) :wink:

Per chiudere, ecco la posizione attuale della sonda, ormai quasi ai confini del Sistema Solare :clap: