Nell’articolo anche un breve video del test di un arpione di un metro di lunghezza che dovrebbe servire ad acchiappare e a far deorbitare grossi detriti spaziali. Nell’articolo si cita in particolare il satellite Envisat come uno degli obiettivi.
Una versione in miniatura dell’arpione dovrebbe partire il mese prossimo nel contesto della missione RemoveDebris..
Un sogno che si avvicina, un tug armato di arpioni che fiocina immondizia spaziale, la mette in traiettoria di rientro e torna al lavoro.
Mi chiedo solo quanti recuperi potrebbe fare un singolo tug, e soprattutto, come diavolo farà a combattere gli strattoni che arriveranno dalla lenza.
Dopotutto si tratta di frenare oggetti anche di tonnellate, roteanti su se stessi, e il tug stesso non potrà pesare quanto uno Shuttle.
Immagino che il deltav durate l’operazione tra Tug e detrito sarà molto basso. Sarà interessante vedere come aviluppano il sistema di cattura e rilascio.
A me fa paura invece il sistema di cattura… magari cattura un grosso detrito ma a mio avviso ne genererà molti di più piccoli che forse sono anche più pericolosi perché meno tracciabili.
Mi state dicendo che questi sono gli ultimi mesi di permanenza in orbita di Envisat? Allora mi do una mossa per tentare di acchiapparlo in foto.
Secondo me la soluzione definitiva sarebbe una laser che “brucia” i detriti e li fa andare verso la Terra e poi l’atmosfera fa il resto, ma c’è il rischio che qualcuno usi questo laser per danneggiare e/o distruggere satelliti di nazioni ostili.
Non solo: se “cucini” un satellite c’è il rischio di far esplodere eventuali residui di idrazina e creare molti piccoli detriti, peggiorando di molto la situazione.
Mike allora secondo te quale potrebbe essere una soluzione?
Un sistema interessante per raccogliere almeno i detriti più piccoli potrebbe essere quello di catturarli con un sistema di attrazione elettrostatica (dovrebbe essere potente, ma almeno nello spazio nulla si oppone a questa attrazione) e/o elettromagnetica (nel caso di alcuni tipi di detriti metallici). Per avere speranza di funzionare ovviamente la sonda dovrebbe avere una velocità relativa ai detriti praticamente nulla, cosa più facile a dirsi che farsi: dovrebbe magari partire ad una velocità elevata, raccogliendo quindi le particelle più veloci, per poi decelerare gradualmente, raccogliere i detriti a questa nuova velocità, etc etc…
Inoltre dovrebbe essere abbastanza vicina ai detriti, con il rischio di venire distrutta da essi ed aggiungersi alla spazzatura spaziale già presente (ma questo è un problema che è comune a tutti gli approcci con sonde “spazzine”).
L’idea sarebbe che, una volta raccolta e “inglobata” una certa quantità di detriti, questa sonda rientrasse nell’atmosfera, disintegrandosi con il suo carico di rifiuti.
Sinceramente non so nemmeno se potrebbe funzionare nella pratica un sistema del genere, ma è l’unico che mi viene in mente che non preveda una cattura meccanica (retino, arpione) dei detriti (con il rischio di “sbriciolarli” ulteriormente) o dei laser.
Una possibilità che mi viene in mente (ma potrebbe trattarsi di concime organico… ) è quella di catturare i detriti con una “nuvola” di schiuma espansa che li ingloberebbe per poi deorbitare.
Non mi sono spiegato bene: il punto critico secondo me non è il deltaV, che verrebbe comunque ridotto al minimo, ma la rotazione caotica del satellite preda: una volta arpionato, appena riavvolgo il mulinello questo inizierà a dar strattoni, nella misura di uno strattone a rivoluzione, e probabilmente in direzioni un pò diverse ogni volta, a mò di yo-yo impazzito.
Prima di rallentare il satellite tanto da farlo deorbitare, bisognerà ridurne il moto rotatorio, e con un solo cavo e in assenza di gravità non so proprio da dove possano cominciare.
Poi chiaro, c’è il discorso che se manco il telaio del satellite e centro un pannello solare o serbatoio o altro di fragile, genero una nuova nuvola di framenti invece di togliere un unico grosso detrito
Un arpione Magnetico?
Magari non spezzetta i detriti, ma non tutti i materiali nello spazio sono ferromagnetici. E comunque il rischio di usare un cavo che si aggancia e trascina rimane
Perché, secondo te (ammesso che sia possibile) non esiste già un laser per distruggere i satelliti di nazioni ostili?
Condivido le perplessità di Paolo_a, sarebbe interessante capirne di più circa l’arpione.
Ma poi con questo sistema si possono fare deorbitare solo pochi detriti.