Alla ricerca della materia perduta - L'esperimento AMS sulla Stazione Spaziale

Il buon Jeff, l’altra sera, mi ha fatto notare che al Festival della Scienza di Genova 2011 sarà presente anche l’astronauta Roberto Vittori.

Il 16 maggio 2011 l’ultima missione dello shuttle Endeavour ha portato in orbita l’esperimento AMS (Alpha Magnetic Spectrometer), lo strumento che, analizzando centinaia di miliardi di raggi cosmici, cercherà tracce dell’esistenza di nuove forme di materia che non è possibile ricreare nei laboratori a terra. La speranza è che riesca a rispondere alle domande sull’Universo che assillano gli astrofisici sulla materia oscura e l’antimateria. Giorgio Pacifici intervista due dei protagonisti di questa straordinaria avventura, Roberto Battiston dell’Università di Perugia, viceresponsabile della collaborazione AMS e Roberto Vittori, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea che ha partecipato alla messa in orbita di AMS sulla Stazione Spaziale Internazionale. Grazie al racconto dei principali interpreti di questa impresa spaziale, possiamo riviverne i momenti più salienti: la costruzione di un delicatissimo strumento scientifico da due tonnellate, il lancio dello shuttle, il viaggio nello spazio, le complicate fasi di installazione presso la Stazione Spaziale Internazionale. Un’occasione per sentirci anche noi, almeno per un paio d'ore, un po’ astronauti.

Data e luogo: il 25 ottobre, alle 11:00 - Palazzo Ducale Sala del Maggior Consiglio, Piazza Matteotti, 9

Pagina dell’evento (con tutti i dettagli): http://www.festivalscienza.it/site/home/programma/giorno-per-giorno/25-ottobre/alla-ricerca-della-materia-perduta.html

ps: mi spiace di non averlo segnalato con più anticipo, ma in questi giorni sono stato davvero molto occupato.

Caspiterina l’ho letto ora, fra otto ore… mi sa che non ce la fo. Tu vai?
Registra :wink:

Una annotazione da fisico . Può sembrare strano ma il termine " materia perduta " è più esatto del termine "antimateria " in quanto particella e antiparticella non sono entità distinte e contrapposte ma due componenti della stessa entità che è la PARTICELLA VETTORIALE ovvero la particella che non è il buon vecchio punto materiale della Fisica Classica ma è un vettore come la posizione o la velocità che hanno le loro componenti . Un pò come il debito e il credito che sono le due componenti di un unico oggetto che è la transazione finanziaria . Poichè il nostro Universo per motivi tuttora sconosciuti contiene solo particelle ( ovvero solo un componente delle particelle vettoriali ) possiamo ben parlare di materia perduta

Ecco la registrazione della conferenza :slight_smile:

http://www.festivalscienzalive.it/site/home/conferenze/articolo10528.html

A circa 1/4 della registrazione, durante il video registrato, si parla di ALTEA. Certo potevano metterci delle immagini più attuali al posto del modellino, quella intervista ha almeno 4-5 anni.

Quando il giornalista entra nel dipartimento di Ingegneria dell’Università di Tor Vergata vengono mostrati quattro ricercatori che lavorano al computer. Bene, non si tratta del dipartimento di Ingegneria, ma sono riprese effettuate qualche anno fa (nel 2006) proprio nella User Home Base di ALTEA. Il primo che si vede di spalle mentre prende un telefono in mano è infatti il sottoscritto . Poco più avanti invece si parla esplicitamente di ALTEA con un intervista al prof. Livio Narici, Principal Investigator di ALTEA. Per quanto riguarda ALTEA il difetto più grande è che sono stati utilizzati dei filmati datati 2006, quando l’esperimento era appena stato montato a bordo, mentre sarebbe stato più spettacolare ed interessante mostrare immagini e video di ALTEA in orbita, così come presentare un riassunto dei risultati ottenuti fino ad ora. Nonostante tutto comunque la conferenza è godibile, ve la consiglio. Buona visione

Il prossimo anno vogliamo vedere te tenere una conferenza al Festival della Scienza di Genova :slight_smile:

Fai una proposta agli organizzatori. Digli che hai visto il filamto e ti interesserebbe approfondire, non si sa mai :slight_smile: Sempre che l’anni prossimo ci sia ancora qualcuno a lavorare per ALTEA