La configurazione e successiva attivazione di ALTEA-Shield è stata effettuata correttamente il 20 settembre da Shannon Walker, una delle due astronaute presenti attualmente sulla ISS.
La prima attività, iniziata poco dopo le 14 GMT come da programma, consisteva nel rimuovere i rivelatori di particelle di ALTEA dalla struttura ad elmetto dove erano alloggiati e riporre questa struttura insieme al suo cavo di connessione in una bag per usi futuri. La bag è stata riposta nel modulo Columus.
Terminata questa prima attività Shannon ha recuperato una seconda borsa contenente i componenti per costruire la struttura di shield (quelli che sembrano un puzzle, mi sembra di aver già postato qualcosa). A terra eravamo tutti preoccupati per via del montaggio complesso del tutto, ma invece il primo problema incontrato è stato che le indicazioni del topology office volevano lasciare la DAU (l’elettronica di controllo) connessa al locker attuale (sul lato Overhead della stazione), ma posizionata a metà della parete Port. Il problema era che il cavo è lungo solo 1.4 m e che nella migliore delle ipotesi avremmo avuto un cavo steso tra metà di Overhead e metà di Port, a mo’ di trappola per gli astronauti.
Shannon è stata molto simpatica durante tutta la procedura e si è fatta delle belle risate chiedendo “ma non si poteva lasciare dov’era?”. Ha anche provato a vedere se il cavo si allungava strattonandolo ripetutamente, ma niente (se riesco posterò un video dello strattonamento).
A quel punto i saggi controllori di terra hanno suggerito di iniziare a montare la struttura mentre a terra si pensava a dove mettere quella benedetta DAU.
Shannon è stata molto abile e precisa a montare tutta la struttura con i rivelatori di particelle, fino a che siamo arrivati a dover mettere sopra a questi rivelatori delle protezioni per evitare che gli astronauti si facessero male sbattendoci contro.
Ovviamente queste protezioni (cucite dal crew office) erano più corte del dovuto e alla fine sono state sistemate come vedete in foto (più di così non si poteva fare).
A quel punto è entrato in scena il cavo Anaconda, 10 m di cavo di almeno 4 cm di diametro che hanno invaso tutto lo USlab
Dopo aver lottato Shannon è riuscita a domarlo e a connetterlo (anche qui senza commettere errori) ai rivelatori da un lato e alla DAU dall’altro. Nel frattempo Shannon era stata autorizzata a rimettere la DAU nella posizione precedente, ma con il cavo gigante connesso era comunque di intralcio. Alla fine la DAU è stat posizionata sulla parete Port, ma vicino all’angolo e non al centro.
In questo modo ALTEA era pronta ad essere riattivata nella sua nuova configurazione shield.
Ovviamente eravamo andati lunghi con i tempi quindi nel momento in cui la procedura di attivazione prevede 5-10 minuti di attesa per caricare il sw, Shannon è passata alla sua attività successiva insieme a Tracy. Il problema è che alla fine si era dimenticata che gli mancava l’ulitmo step, e abbiamo rischiato di lasciare tutto inattivo.
Comunque alla fine ce l’abbiamo fatta, ora siamo a tutti gli effetti un esperimento ESA.
PS: Sono anche riuscito ad incontrare di persona Archipeppe, con cui ho condiviso il pranzo e una piacevole chiacchierata.